Humanity: recensione del puzzle game che riporta in vita i Lemmings

Un Lemmings con gli umani, a mò di carne da macello? Ecco come funziona Humanity

Humanity recensione del puzzle game che riporta in vita i Lemmings

Quella di Humanity può sembrare la metafora di una civiltà “pecorona” in cui tutti pensano e si muovono in un’unica direzione e fanno le stesse cose, e se pensate che la realtà sia così, bè, lo è anche il gioco.

Battute a parte, l’ultima fatica di THA Limited è un puzzle game che alla presentazione aveva stupito tutti per la quantità impressionante di minions in video e l’“effetto wow” non finisce solamente con la sterile estetica di un titolo essenziale, ma “cattivo”, hardcore ma leggibile, che vi farà trascorrere le ore senza nemmeno che ve ne rendiate conto. È davvero piacevole farsi solleticare l'intelletto nella soluzione dei vari enigmi, ciascuno molto diverso e nessuno è banale o buttato nel mischia solo per fare numero.
Lo scopo è molto semplice, un gruppo infinito di esseri umani entra da una porta, voi dovrete trovare l’uscita dei vostri “Lemmings” e lungo la strada sbloccare qualche extra, questi ultimi sono i “goldy”, esseri umani super-speciali, che vi daranno del filo da torcere per essere portati in salvo.

Humanity: recensione del puzzle game che riporta in vita i Lemmings
Questo livello prevede di sbloccare alcuni segreti...

Dovremo muoverci per i livelli interpretando un cane, che è anche l’espediente narrativo per raccontare una sorta di trama che lega tra loro i livelli e lo scopo per il quale state facendo tutto ciò, è anche l’hub dei comandi. Grazie ad esso vi posizionerete su una casella per impostare se il gruppo di umani deve spostarsi, saltare o fare qualsiasi altra diavoleria prevista, ma tenete conto che anche il design dei livelli non è da sottovalutare. Ci sono pulsanti da premere, muri da scalare, ma ancora di più ci saranno da attivare loop che potrebbero cambiare durante la missione stessa, quindi nulla è da prendere sottogamba. La grafica è piacevolissima e non distrae mai il giocatore da inutili orpelli, ma tutto viene mosso da un ottimo motore grafico che dà corpo a luci in tempo reale e di conseguenza ombre per ciascun elemento dell’umanità e movimenti contraddistinti per non ripetersi mai e non dare l’idea che tutti siano fatti in serie, dato che ci sono uomini, donne, bambini, altezze diverse, abiti colorati e di tagli e fatture diversificate, con alcuni dettagli su di essi che possono essere sbloccati nel corso del gioco.

Humanity: umani in caduta libera

Come ogni titolo simile che si rispetti, portare a casa solamente la pelle non è da noi, le missioni secondarie di reperimento dei nostri super-umani-goldy diventeranno per molti anche le principali e alcune vi faranno schizzare il cervello fuori dagli occhi, ma in fondo non è nemmeno un male… se si sceglie un puzzle game, lo si deve fare in modo tale che calpesti la nostra anima. Curiosamente una parte di design che non funziona del tutto sono le musiche che sentirete a contorno dei livelli, andando in loop alcune di essere potrebbero trasformarsi in un tormentone atto a innescare il vostro lato serial-killer – qualora ne aveste uno – quindi stateci molto attenti. Anche il cane, fidato amico ed elemento teso a sfruttare tutti gli asset e le opzioni che muoveranno l’umanità alla salvezza, ed è anche parte della storia, diventerà parte della frustrazione. In molti casi infatti dovrete cambiare al volo alcune direzione del loop e muoverlo potrebbe farvi perdere tempo o essere costretti dover ricaricare il livello (anche se si potranno mantenere le disposizioni già impartite).

Humanity: recensione del puzzle game che riporta in vita i Lemmings
No, non siamo alle poste.

Humanity

Versione Testata: PC

8.5

Voto

Redazione

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Humanity

Per tutti i nostalgici dei Lemmings questo è un titolo imprescindibile, ma lo sarebbe anche se nemmeno conoscete questo brand. Humanity è il puzzle game che serviva al panorama videoludico attuale e la palese dimostrazione che un’ottima idea non ha bisogno di una grafica ipertrofica, al netto del fatto che troverete centinaia di persone; ciascuna di esse con movimenti propri e sempre leggermente diversi gli uni dagli altri; ognuno è dotato della propria ombra proiettata in tempo reale, quindi non è poca roba. La parte più odiosa è qualche musica di sottofondo, alcune sono piacevoli, altre vi porteranno alla pazzia (ma quella negativa, non la pazzia simpatica!) e soprattutto il cane che invece di essere il vostro fedele servitore e gestore delle meccaniche proprie del titolo, presto diventerà il vostro incubo, peggio della difficoltà del gioco in sé.