Hogwarts Legacy, la recensione: alla scoperta di una verità segreta

Ecco la nostra recensione di Hogwarts Legacy, il nuovo videogioco ambientato nel mondo di Harry Potter.

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Tutti gli appassionati di Harry Potter attendono da decenni la mitica “Lettera di Accettazione ad Hogwarts”, una comunicazione che offre ai futuri maghi e streghe un posto alla Scuola di Magia e Stregoneria. Dopo una lunghissima attesa, quella lettera è finalmente arrivata. Con Hogwarts Legacy, il videogioco sviluppato da Avalanche Software, possiamo finalmente varcare le soglie di un magico mondo che, dai primi anni ’90, genera un grande seguito sia tra i più giovani e sia tra gli adulti.

L'immaginario scaturito dalla penna di J. K. Rowling si avvicina nuovamente all’industria videoludica, consentendo agli appassionati di vivere un’avventura meravigliosa perchè, lo anticipiamo, Hogwarts Legacy è un’esperienza di cui si parlerà ancora per molto tempo.

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La nostra avventura personale

In questo videogioco di ruolo d'azione open world, i giocatori possono creare il proprio alter ego e vivere un’avventura nel magico mondo di Harry Potter. Inizialmente, un editor abbastanza completo permette di creare un personaggio, consentendoci di decidere tutti i dettagli del nostro alter ego, dal taglio di capelli agli occhi, fino al nome alla casata. Dopo aver settato i parametri richiesti,  finalmente il nostro alter ego può essere accolto nella scuola di magia più famosa del mondo. Durante l’avventura, tra missioni principali e incarichi secondari, possiamo scegliere l’eredità che il protagonista lascerà. Sarà un eroe amato da tutti i maghi e tutte le streghe? Oppure uno scontroso antieroe?

Per analizzare opportunamente questa caratteristica, abbiamo deciso di provare diverse volte le prime fasi del gioco. In base alle nostre decisioni, alle azioni e alle risposte, il nostro ruolo all’interno della scuola cambia. Tra le mura di Hogwarts, il protagonista può interagire con insegnanti, altri studenti, fantasmi e molti altri personaggi che aprono il nostro percorso a differenti scelte narrative. Ad esempio, quando un altro giovane mago ci chiede di rubare dalla stanza del professore un certo ingrediente, possiamo accettare o rifiutare la richiesta. Questo, inevitabilmente, permette ai videogiocatori di costruire i propri rapporti e di esplorare una varietà incredibile di meccaniche che spesso si istaurano tra gli esseri umani. Da qui, la nostra scelta: aiutare il giovane mago e trovare  un nuovo amico, o correre il rischio di far infuriare il professore?

Tutte le attività svolte nel corso del gioco concorreranno allo sviluppo dei Talenti. I “Talenti” (gli “alberi delle abilità”) sono delle schermate che consentono di sbloccare nuove abilità e migliorare alcune caratteristiche del nostro personaggio. Come precedentemente confermato, i giocatori possono anche imparare le “Arti Oscure”. Non troviamo un vero “sistema morale” (il “gioco” non giudica negativamente gli utenti che scelgono questa strada), ma “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”. Nella schermata “Talenti” è possibile sbloccare alcuni incantesimi solitamente utilizzati dai “cattivi”. Per evitare spoiler o anticipazioni, non aggiungerò ulteriori dettagli riguardo alla tematica, ma questa libertà d’azione è una delle caratteristiche che rende l’opera di Avalanche Software imperdibile. Tutti gli appassionati possono finalmente costruire la propria avventura a Hogwarts.

Anche questo titolo offre uno spunto di riflessione: il libero arbitrio nei videogiochi. Hogwarts Legacy ci lascia decidere se compiere azioni positive o negative, con delle ripercussioni sulla vita sociale, sui nostri poteri e sulla nostra eredità. Insomma, l’antica massima «ciascuno è artefice del proprio destino» - presente nella seconda delle due Epistulae ad Caesarem senem de re publica di Sallustio – è sempre attuale. 

Hogwarts Legacy, la recensione: alla scoperta di una verità segreta
Hogwarts Legacy, il combattimento.

La trama di Hogwarts Legacy: tra novità e riferimenti

Hogwarts Legacy è ambientato nel magico mondo creato da J.K. Rowling. L’immaginario scaturito dalla penna dell’autrice è nato nella letteratura, per poi arrivare al cinema (con la saga principale e gli spin-off “Animali fantastici”), in teatro (con Harry Potter and the Cursed Child) e nei videogiochi (EA Games sviluppò nove titoli). La storia raccontata in Hogwarts Legacy è del tutto originale, basti pensare che la stessa Rowling non è stata coinvolta nella creazione del gioco. Tuttavia, il titolo rimane perfettamente in linea con le altre opere.

Ambientato nell’Ottocento, il videogame racconta la storia di un/una giovane mago/strega che è stato/a ammesso/a alla Scuola di Magia e Stregoneria soltanto dal quinto anno: un caso più unico che raro! Il protagonista, che costudisce un enorme potere, si imbarca in un viaggio pericoloso alla scoperta di una verità nascosta nel mondo magico. Durante questo percorso, dovrà imparare incantesimi, creare pozioni, addomesticare animali fantastici e tanto altro. Già durante le prime ore di gioco, scopriamo tante curiosità interessanti, ma – per evitare di rovinare la sorpresa a voi lettori – mi fermerò qui.

In ogni caso, il videogioco racconta una storia coinvolgente e ricca di colpi di scena: gli sviluppatori sono riusciti a dare nuova linfa vitale al materiale prodotto da J.K. Rowling, dimostrando che un’opera così approfondita può estendere a dismisura i propri confini, generando nuove storie e vicende trans mediali. Non mancano però i riferimenti ai libri e film di Harry Potter. Chiaramente, essendo ambientato nell’800, il gioco non presenta i personaggi che abbiamo imparato ad apprezzare nelle altre opere, ma ci regala l’opportunità di scoprire un periodo pressoché inesplorato nei romanzi con un racconto fedele e convincente. I riferimenti all’opera originale sono numerosi, come il negozio di bacchette Ollivander (“azienda” che fabbrica bacchette di qualità superiore da centinaia di anni). Inoltre, camminando nel castello, è facile individuare immediatamente dei riferimenti (tra cui un certo ponte in legno… sì, quel ponte in legno).

Tra una missione e l’altra, il gioco ci spinge a migliorare il personaggio per proseguire (ad esempio, imparando nuovi incantesimi). Questo rende l’esperienza decisamente più convincente: un anno scolastico ad Hogwarts non comprende solo ed esclusivamente emozionanti avventure, ma anche interessantissime lezioni, incontri casuali, segreti da svelare e tanto altro. Insomma, la storia di Hogwarts Legacy è riuscita a convincermi, tenendomi incollato davanti allo schermo per parecchio tempo. Per terminare tutti gli incarichi principali e secondari, sono necessari circa 70 ore: stiamo parlando di un videogioco molto longevo e ricco di contenuti.

Un pizzico (e spesso “una valanga”) di magia e la fantasia che rende unico questo universo immaginario: ecco la ricetta perfetta per missioni secondarie quasi mai ripetitive. Hogwarts Legacy è un videogame che sorprende sempre. Molti titoli con mondi smisurati e tantissime quest secondarie finiscono spesso per trascinare il videogiocatore in un tunnel di ripetitività. Avalanche Software è riuscito, invece, a costruire un’opera che diverte anche dopo decine e decine di ore.

I videogiocatori possono affrontare una singola missione in modi diversi, ad esempio cambiando il set di incantesimi o l’equipaggiamento. L’esperienza risulta quindi sempre molto interessante.

Hogwarts Legacy, la recensione: alla scoperta di una verità segreta
La creazione del personaggio in Hogwarts Legacy.

L’esplorazione di Hogwarts

Dopo aver varcato la soglia della scuola, i giocatori si ritrovano in un ambiente estremamente dettagliato. Quelle statue animate, i quadri e le incredibili architetture riescono a ricreare perfettamente il magico clima di Hogwarts. Sono certo che ci troviamo davanti a modelli realizzati in diversi anni. Il team di Avalanche Software ha incluso nel titolo tutti i dettagli che animano l’universo letterario, probabilmente dopo un’attenta analisi delle opere disponibili.

I giocatori possono esplorare diverse ambienti, tra cui Hogwarts, Hogsmeade (un villaggio con tanti negozi), la Foresta Proibita (un bosco oscuro e spaventoso) e il mondo esterno (con strutture, segreti e piccoli villaggi). Una mappa abbastanza grande e molto dettagliata. In ogni angolo ci sono dettagli e segreti da scoprire: l’esplorazione risulta sempre appagante.

All’interno della scuola, i giocatori possono migliorare le abilità da mago/strega, iniziare missioni principali, accettare incarichi secondari, trovare delle pagine volanti, parlare con gli altri studenti e scoprire tanti segreti. In questi ambienti si svolgono moltissime attività, rappresentando il luogo centrale della nostra avventura.

Tra le strade di Hogsmeade si trovano alcune botteghe magiche, consentendo di acquistare bacchette, vestiti etc.

Uno dei luoghi più intriganti è la Foresta Proibita, un grande bosco oscuro infestato da numerose creature magiche ed entità oscure. Gli studenti della scuola non possono visitare questo luogo, ma – come il film e i romanzi ci insegnano - ad Hogwarts le regole sono fatte per essere infrante. Il personaggio principale può infatti accedere e affrontare i pericoli.

Disponibile anche il mondo esterno, ovvero tutto quello che circonda la scuola. Queste zone sono segnalate nella mappa, ma appaiono inizialmente coperte da alcune nuvole (che spariscono gradualmente durante l’esplorazione). Il mondo è ben caratterizzato.

Per muoversi all’interno dell’intricata scuola, il protagonista può evocare una linea dorata che lo guida al prossimo obiettivo. Essendo un castello con davvero tanti ambienti, livelli e stanze, questa “guida magica” consente ai giocatori di individuare rapidamente gli obiettivi.

La Metropolvere è una rete che permette ai maghi e alle streghe di spostarsi rapidamente (il classico “viaggio rapido”) dopo aver sbloccato alcuni “punti”. Il radar/minimappa e una cartina completa aiutano il giocatore a orientarsi. Dopo poche ore di gioco, iniziano anche alcuni segmenti di gioco incentrati sulla furtività: nascondersi utilizzando alcuni incantesimi, distrarre gli avversari e cacciarsi nei guai.

Molte caratteristiche tipiche dei videogiochi – tra cui il viaggio rapido e la minimappa – sono state integrate in modo coerente: tutto viene spiegato dalla magia (ad esempio il viaggio rapido, possibile grazie alla Metropolvere).

Durante il viaggio, possiamo inoltre trovare delle pagine e descrizioni che ci fanno conoscere meglio l’immaginario fantastico creato dalla scrittrice.

Il principale mezzo di trasporto – utilissimo in molte circostanze – è la scopa volante, un oggetto magico che, dopo essere stato acquistato, può essere utilizzato per volare e spostarsi rapidamente. Utilizzare la scopa, che può essere potenziata, è davvero divertente e intuitivo.

Tra le stradine, dentro il castello, in alcune capanne e in altri luoghi, i giocatori possono trovare degli scrigni che contengono potenziamenti, tra cui vestiti, sciarpe e occhiali. Questi oggetti permettono di potenziare il personaggio.

Hogwarts Legacy, la recensione: alla scoperta di una verità segreta
La scuola in Hogwarts Legacy.

Il combattimento e le magie

Uno dei punti di forza di Hogwarts Legacy è il combat system. Gli sviluppatori hanno inserito tantissimi incantesimi – quasi tutti apparsi anche nei film e nei libri – perfettamente distribuiti. Avanzando nella storia, i giocatori sbloccheranno nuove magie e, molto rapidamente, le scelte disponibili diventano davvero numerose. “Come inserire decine e decine di magie in un singolo controller?”, si chiederanno molti. Sono disponibili dei “set”, ovvero “ruote delle armi” che possono essere liberamente personalizzate. Per lanciare una magia, è necessario premere “R2” e scegliere un attacco. Questa meccanica funziona benissimo, anche perché – grazie ai “Talenti”, ovvero le abilità che possono essere sbloccate – i giocatori possono creare diversi set di incantesimi (quindi avere 16 magie a portata di “pad”). Per quanto mi riguarda, ho deciso di creare principalmente tre set:

  • Uno per l’attacco (con incantesimi che permettono di danneggiare gli avversari);
  • Uno per l’esplorazione;
  • Uno generico.

I duelli sono molto divertenti ed entusiasmanti: i giovani maghi e le giovani streghe devono scegliere l’incantesimo corretto, creare delle combinazioni, perfezionare le proprie tecniche e proteggersi dagli attacchi. Durante l’avventura, affrontiamo creature magiche, perfidi maghi, i nostri compagni (in sfide amichevoli) e tanti altri personaggi. Sono disponibili davvero tantissime tipologie di nemici, rendendo i combattimenti estremamente variegati e quasi mai ripetitivi. Negli scontri “uno contro tanti”, possiamo utilizzare anche alcuni elementi ambientali (pietre e barili, ad esempio) e alcuni attacchi distruttivi (la magia antica).

Alcune incertezze “tecniche”

Fino a questo momento, ho descritto un titolo che rasenta la perfezione. Purtroppo, però, esistono alcuni piccoli problemi di stampo prettamente tecnico che sporcano un quadro generale, altrimenti intonso. Prima di tutto, durante l’avventura, mi sono ritrovato spesso con dei dialoghi parecchio noiosi, ridondanti e innaturali. Ad esempio, quando scopriamo la “Stanza delle Necessità”, una professoressa descrive in modo troppo approfondito ogni singolo incantesimo utilizzabile (con lunghi discorsi di cui avrei fatto volentieri a meno), quando sarebbero bastati 3/4 cartelli sullo schermo. Spesso, i personaggi secondari ripetono – quasi in modo ossessivo/compulsivo – la stessa frase. Le meccaniche interpersonali che si creano tra protagonista-insegnanti e protagonista-compagni nelle missioni secondarie risultano qualche volta innaturali e forzate. Il background, le avventure e disavventure dei personaggi – anche secondari – sono invece molto interessanti.

Sempre per quanto riguarda i dialoghi, spesso troviamo una transizione al nero seguita da un semplice “campo-controcampo” (due distinte inquadrature speculari). Mi sarei aspettato qualcosa di un po’ più complesso e articolato, ma mi rendo conto che questa scelta non peggiora eccessivamente l’esperienza complessiva, ma stiamo comunque parlando di una meccanica “vecchia”.

Stranamente, esplorando Hogwarts, spesso capita di ritrovarsi un simbolo del buffering sulla maniglia quando apriamo una porta (probabilmente perché il successivo ambiente è ancora in fase di caricamento).

Hogwarts Legacy, la recensione: alla scoperta di una verità segreta
Una scena di Hogwarts Legacy.

Conclusione

Quindi, com’è Hogwarts Legacy? Specifico di aver provato il titolo su PS5, quindi non posso ancora commentare la versione old-gen (che richiederà un’altra approfondita analisi, specialmente per verificare l’ottimizzazione). Stiamo parlando di un videogioco molto ambizioso con un combat system impeccabile, un mondo estremamente curato, tante magie da scoprire e una storia coinvolgente. I fan possono finalmente varcare il confine dell'immaginaria scuola di magia e stregoneria di Hogwarts per vivere un’avventura fantastica.

I piccoli problemi di cui abbiamo parlato (per onestà intellettuale) non peggiorano l’esperienza complessiva: il videogioco diverte, catapultandoci nel magico mondo creato dall'autrice britannica J. K. Rowling. Un titolo perfetto sia per i fan (che saranno felici di diventare i “protagonisti” dell’avventura) sia per chi non apprezza moltissimo i romanzi e i film.

Per scoprire tante altre informazioni, puoi leggere il nostro approfondimento dedicato al videogioco (cliccando qui).

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Hogwarts Legacy

Versione Testata: PS5

9.5

Voto

Redazione

Il protagonista di Hogwarts Legacy

Hogwarts Legacy

Hogwarts Legacy è un gioco di ruolo d'azione open world estremamente coinvolgente. Un’avventura unica con una cornice narrativa interessantissima, un mondo di gioco ricco e meccaniche sorprendenti. L’universo di Harry Potter è stato arricchito da questa preziosa gemma!