Hammerwatch II, il GDR fai da te – Recensione PC 

La recensione del sequel di Hammerwatch, che segna il passaggio della serie da dungeon crawler roguelike a GDR vecchia scuola, accompagnato da un intrigante editor 

di Jacopo Retrosi
Questo articolo sarebbe potuto tranquillamente uscire un paio di settimane fa: un viaggetto spensierato per la modalità principale, qualche ora passata a smanettare con le nuove funzionalità e via, ma non credo avrebbe reso giustizia allo spirito di Hammerwatch II.
 
Il titolo Crackshell, terzo capitolo della serie a base di dungeon da esplorare e azione hack and slash in chiave roguelike (almeno nel caso di Heroes of Hammerwatch), prende una direzione diversa dai suoi predecessori, abbandonando la filosofia “plug & play” in favore di una campagna più coesa e particolareggiata, un’avventura a tutti gli effetti, in stile Diablo o Gauntlet dei tempi andati. 

Un pacchetto dal sapore tradizionale e piuttosto longevo, con un sacco di meccaniche e opzioni con cui personalizzare il proprio avatar e interagire con l’ambiente, quasi una vetrina della modularità della formula di gioco, pronta a essere sviscerata nei minimi dettagli nel corposo editor. 

 Un canovaccio di sicuro interessante, ma anche molto sui generis, di quelli in cui si girovaga tanto per completare richieste di poco conto, mentre si procede a tentoni lunga una trama di matrice fantasy già vista altrove, randellando vagonate di nemici perlopiù tutti uguali in livelli enormi, eppure fin troppo spesso parchi di attrattive. Come già accennato prima di carne al fuoco ce n’è parecchia, ma da soli Hammerwatch II si rivela comunque abbastanza noioso (almeno per chi come il sottoscritto non è un fan sfegatato del genere).

Attendere quindi l’uscita del gioco e “chiedere cortesemente” la collaborazione di un amico si è rivelata una scelta quasi obbligata per saggiare appieno le potenzialità del titolo indie, ed è quello che consigliamo anche a voi di fare qualora ne consideriate l’acquisto.  

Vero, un buon 90% delle produzioni con una componente multiplayer guadagna punti in compagnia, ma nel caso di Hammerwatch II la natura simil-gioco di ruolo (da tavolo s’intende) ne amplifica a dismisura i pregi: l’esplorazione si fa più celere e piacevole, alla costruzione delle classi si aggiunge un elemento cooperativo che consente di sondare strategie altrimenti poco pratiche in singolo, e in generale traversate e combattimenti si fanno più spigliati e divertenti.

L’esperienza non è perfetta e ci sono diversi spigoli da limare, come la necessità di essere tutti incollati davanti l’uscio che si vuole varcare prima di poter proseguire (un sistema di votazione o alla Borderlands farebbe miracoli), l’impossibilità di scambiarsi loot e risorse (ognuno prende la sua parte, ma per alcune missioni avere un pool condiviso aiuterebbe) oppure di utilizzare lo stesso personaggio in diverse campagne, caricamenti un po' lunghi e sporadiche disconnessioni a guastare la festa (fortuna che il gioco salva spesso); online sembrano poi frequenti crash e bug legati alla progressione di alcune quest (a noi non è successo, tuttavia è da tenere in considerazione). 

Mancano inoltre diverse quality of life tipiche dei GDR moderni, ma trattandosi di un’avventura vecchia scuola abbiamo apprezzato una volta tanto di dover ricordare per conto nostro eventi e circostanze, o di analizzare ogni indizio fornito; una funzione di viaggio rapido e un’alternanza giorno e notte più “utile” mitigherebbe i numerosi tempi morti, ma per quello ci si può rivolgere al Workshop di Steam (o il corrispettivo su console).

E a tal proposito, quello che si riesce a fare con l’editor è impressionante, dall’aggiungere feature inedite a modificare quelle già presenti, come bilanciare le classi, crearne di nuove, espandere il campionario di opzioni, biomi, missioni, fino a creare intere campagne, e persino modalità completamente slegate dal genere, come tower defense o racing game con visuale dall’alto, e chissà cos’altro si inventerà la community. Il catalogo attuale (almeno su PC) è ancora acerbo, ma se il titolo riuscirà a guadagnare trazione ci aspettiamo un’esplosione di contenuti in grado di moltiplicare le ore di gioco e offrire costantemente esperienze fresche e innovative. No, non chiedete a me di farlo, sono negato con queste cose, ma attingo volentieri alle novità più interessanti.