FIFA 15

di Roberto Vicario
L'inizio del campionato di calcio italiano equivale ormai all'arrivo nei negozi del nuovo capitolo della simulazione calcistica made in EA. Stiamo ovviamente parlando di FIFA, che quest'anno é arrivato alla sua ventiduesima edizione (spin off riguardanti mondiali ed europei esclusi).

Mai come quest'anno, l'arrivo di FIFA 15 ha un sapore un po speciale. Escludendo il mezzo porting dello scorso anno, questo nuovo capitolo segna l'approdo ufficiale della serie su console next gen. Un evento che ha insinuato nella mente dei giocatori appassionati di questo bellissimo sport, un sacco di fantasie scaturite dalla potenza dei nuovi hardware. Sogni infranti o avverati? Scopriamolo.



Come essere alla stadio...



Potremmo, come tutti gli anni, raccontarvi delle modalità di gioco, delle novità del gameplay e di tutte quelle cose che hanno sempre reso FIFA un prodotto valido sotto l'aspetto ludico e visivo. Quest'anno invece partiamo dal contorno, dalle sensazioni che un campo di calcio riesce a regalare. Emozioni che solamente frequentando uno stadio o vivendo in prima persona una partita di calcio si può dire di aver vissuto.

Quest'anno i ragazzi canadesi di EA Sports hanno puntato molto su questi elementi, andando a migliorare non solo il contesto macroscopico - leggasi stadio e tifosi - ma entrando in tutta una serie di dettagli che riguardano i comportamenti dei giocatori sul campo da calcio e gli strumenti che rendono questo sport così appassionante.

Proprio per questo motivo, una volta che avremo il pad tra le mani, non faremo fatica a percepire tutte queste emozioni. Girovagando gli stadi di tutto il mondo, gli sviluppatori hanno inserito diverse coreografie e diversi cori tipici di alcune tifoserie. La famosa “kop” che canta “You'll never walk alone” con tutte le sciarpe tese in mostra, l'impressionante colpo d'occhio che regala il “muro giallo” del Borussia Dortmund e così tanti altri, sono esempi fedelmente riprodotti all'interno del gioco di quello che un campo di calcio può regalare.

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Ovviamente, una volta finita la coreografia e fischiato il calcio d'inizio, gli occhi del giocatore si concentrano sul campo e sui ventidue interpreti di questo spettacolo. Anche in questo caso, gli sviluppatori hanno lavorato molto sull'aspetto sia estetico che emozionale. Da una parte troviamo una completa rimodellazione dei corpi dei calciatori, così da regalare agli occhi una maggiore sensazione di proporzione tra i calciatori brevilinei e quelli più massicci e piazzati. Inoltre l'aggiunta di alcuni dettagli più "leggeri", come quello dei capelli che si muovono in maniera realistica, rappresentano un vero valore aggiunto a tutto il contesto.

A questo si aggiunge il fattore delle emozioni che rende più realistiche le interazioni tra i compagni di squadra e gli avversari. Vedere giocatori che si “azzuffano” dopo un contrasto ruvido, compagni che incitano l'attaccante a fare meglio dopo un gol sbagliato, o che ci mandano a quel paese per un passaggio mancato, sono dinamiche che chiunque ha vissuto almeno una volta, e che fa sicuramente piacere vedere riprodotte in maniera più che credibile all'interno di un gioco.

Inoltre non si può dimenticare l'ormai sempre più fondamentale fattore televisivo. Replay tra un tempo e l'altro con in sottofondo dell'ottima musica, inquadrature dinamiche, la telecamera che traballa dopo un gol e tanti altri piccoli dettagli, trasformano FIFA 15 nel miglior prodotto calcistico sotto questo aspetto.

Come massima espressione di tutto quello che vi abbiamo raccontato sino ad ora vi é ovviamente la sempre più importante Premier League, che grazie ad un nuovo contratto di partnership con Electronic Arts, offre ai fan tutti gli stadi della massima serie inglese, oltre duecento nuovi modelli realizzati con il face capture, tutti i loghi ufficiali di questo emozionante campionato e persino la gol line technology televisiva. Per quest'anno, invece, gli italiani dovranno accontentarsi della licenza ufficiale della Lega di Serie A, che rimane in ogni caso un grosso passo avanti rispetto al passato.

Per quanto riguarda il contesto di gioco insomma, vi sono veramente pochissime osservazioni da fare al team di sviluppo, che ha dimostrato ancora una volta come la passione per questo sport scorra potente all'interno degli studi canadesi.



Si scende in campo



FIFA 15 rimane però un gioco, e come tutti i giochi deve esprimere il suo massimo potenziale anche pad alla mano. Sotto questo aspetto dobbiamo ammettere di essere rimasti colpiti sia sotto l'aspetto positivo che sotto quello negativo. Spieghiamo meglio.

La giocabilità di FIFA é rimasta sostanzialmente invariata, con gli sviluppatori che sono andati a lavorare più sui dettagli che su un impianto che in questi ultimi anni ha saputo regalare grossissime soddisfazioni. I movimenti dei giocatori, la sensazione di controllo totale che si ha quando si utilizza un giocatore che ha la palla tra i piedi (esaltata dal full manual) e le splendide animazioni, che grazie ai replay in slow motion vivono la loro massima espressione, sono ancora una volta presenti e pienamente tangibili.

Quello che manca però é un vero e proprio effetto next gen, qualcosa che ti faccia dire; ”Questo nei FIFA precedenti non poteva succedere.” Non parliamo della possibilità di gestire più contatti contemporaneamente sugli angoli o sui calci piazzati (feature già presenti in FIFA 14 next gen, anche se in maniera molto più limitata) o di vedere giocatori che lottano spalla a spalla tirandosi la maglia. Pensiamo piuttosto a tutta quella serie di limitazioni nel gioco di squadra, negli impatti fisici (già enormemente migliorati con l'introduzione dell'impact engine) e nella gestione dell' I.A. dei portieri.

Partendo proprio da quest'ultimi, uno dei punti su cui si sono concentrati maggiormente gli sforzi degli sviluppatori riguarda l'intelligenza artificiale che li comanda. Il risultato, purtroppo, é altalenante. Da una parte abbiamo una serie di nuovo animazioni, come le parate di recupero o in contro tempo, davvero belle da vedere, dall'altra una totale inefficacia nella risposta dei tiri da fuori - quasi sempre trasformati in gol - e una serie di papere che si scontrano con quella che dovrebbe invece essere una gestione più raffinata delle azioni di gioco.