Demeo x Dungeons & Dragons: Battlemarked: Recensione della versione definitiva di Demeo
Demeo x Dungeons & Dragons: Battlemarked unisce lo stile classico con il mondo di D&D

Demeo è un progetto che nasce come visione alternativa di Dungeons & Dragons, ovvero immaginare con un visore di realtà virtuale una stanza all'interno della quale viene posizionato un diorama virtuale in cui piazzare le proprie pedine e verificare come si svolgono gli eventi generati da una master che non ha pietà dei giocatori. Perfino le missioni hanno sempre ricalcato lo stile narrativo ed estetico del gioco nato alla fine degli anni '70, ma fin dagli esordi era sempre stato più un sandbox che un gioco vero e proprio, con una struttura più matura ed una crescita dei personaggi.

Demeo Vs. Demeo D&D
Come dicevo sopra, cerco di spiegarvi per bene che tipo di gioco sia, partendo dal primo, per poi addentrarci meglio nell'oggetto della recensione, anche per aiutarvi a comprendere se può essere fatto per voi.
Il Demeo classico è un dungeon crawler cooperativo per un massimo di quattro giocatori, basato su combattimenti a turni e abilità gestite tramite carte. Ogni partita è una corsa contro il tempo e contro orde di nemici, con l’obiettivo di trovare la chiave per passare al livello successivo e, infine, sconfiggere il boss finale. La struttura è roguelike: ogni run è diversa, ogni scelta può determinare il successo o la disfatta. Il gioco è pensato per essere immediato, accessibile e profondamente sociale, con un forte accento sulla cooperazione e sul divertimento condiviso, soprattutto in realtà virtuale, dove l’illusione di trovarsi attorno a un tavolo fisico è sorprendentemente efficace.
Con Battlemarked, Demeo si immerge nel mondo di Dungeons & Dragons, portando con sé un cambiamento di tono e di ambizione. Non si tratta di una semplice skin fantasy: il gioco introduce campagne narrative ambientate nei Forgotten Realms, con location come Neverwinter e Cragmaw Castle, e personaggi che incarnano classi e archetipi familiari ai fan di D&D. La struttura rimane quella del dungeon crawler tattico, ma viene arricchita da cutscene, dialoghi più profondi e scelte che influenzano il corso della storia. Il coinvolgimento di Matt Sernett, veterano della narrativa D&D, garantisce una fedeltà al materiale originale che va oltre il semplice omaggio.
Dal punto di vista del gameplay, Battlemarked conserva la meccanica card-driven di Demeo, ma la integra con una progressione più marcata e una maggiore varietà di contenuti. Le carte, che rappresentano abilità, incantesimi e oggetti, si ottengono e potenziano man mano che si avanza nella campagna, offrendo una sensazione di crescita e personalizzazione più vicina a quella di un vero gioco di ruolo. Inoltre, il sistema di combattimento è stato semplificato per favorire l’accessibilità: niente iniziativa, ma turni alternati tra giocatori e nemici, con un ritmo più fluido e immediato.
La differenza più evidente tra i due titoli, tuttavia, risiede nell’approccio alla narrazione. Se Demeo classico è un gioco che punta tutto sulla strategia e sulla rigiocabilità, Battlemarked cerca di costruire un’esperienza più immersiva, dove la storia ha un peso reale e le scelte del giocatore contribuiscono a definire il percorso.

Il nemico allo specchio
Ci sono certamente bug minori e perfino pessimi bilanciamenti - tanto per dirne qualcuno il teschio che rappresenta l'1, ovvero il fail critico di D&D - su un dado in cui le possibilità sono remote, mi sono accaduti SOLO teschi nel 90% dei casi di un personaggio in una singola run, ecc. -, ma più di tutto è la stessa struttura a non reggere del tutto contro sé stessa. Ci stanno le avventure one-shot, ma in campagne che hanno una durata piuttosto prolungata, non poter salvare dopo oltre un'ora di gioco è snervante. Certo, la logica è andare deboli contro i nemici, perdere, avere un personaggio, la vostra prima scelta, che si evolve e ricominciare, però essendo story-driven è un po' ridondante e poco stimolante, per quanto i combattimenti, i personaggi e le scene, siano ben sviluppati. Manca certamente qualcosa, forse un po' di proceduralità negli ambienti-situazioni? Un po' di stimoli extra nel proseguimento dell'azione? Sia quello che sia, è dannatamente divertente, se amate Demeo, ma ha anche parecchi punti scoperti nel divertimento generale, con un po' di cura in più avrebbe potuto davvero sfondare.
Versione Testata: PC
Voto
Redazione

Demeo x Dungeons & Dragons: Battlemarked
Gli amanti di Demeo classico lo adoreranno, ma chi si aspettava una piccola rivoluzione nell'infrastruttura del gioco, avrà un po' di amaro in bocca. Anche in questo caso però, ed è un buona notizia, lo si potrà giocare da un dispositivo che non ha bisogno della realtà virtuale per essere fruito.


