Rennsport: la recensione del nuovo simulatore di guida!

Rennsport prova a dire la sua nel mondo dei simulatori di guida: ci riuscirà?

di Fabio Fundoni

Rennsport: il nuovo simulatore di guida

Dopo tanta attesa ho avuto modo di indossare tuta e casco per mettermi alla guida in Rennsport nella sua edizione per PlayStation 5, così da capire cosa ha da offrire il simulatore prodotto da Nacon e sviluppato dai team Teyon e Competition Company. Quindi scendete in pista, scaldate i motori e godetevi la recensione di Rennsport! Dopo quasi un anno di early access, il titolo è arrivato in edizione 1.0 su PC, Xbox e PlayStation 5 a metà Novembre, ma dopo qualche giorno ha ricevuto una importante serie di correzioni via patch, motivo che ha allungato i tempi per completare l’uscita dell’articolo che state leggendo.


Andiamo con ordine e vediamo cosa ci offre Rennsport, quantomeno nell’edizione standard che ho potuto sviscerare: 13 circuiti e 17 vetture, quasi tutte GT3, con apparizioni più sporadiche di GT4, TCR, M2, R1, TCR e Hypercar. Se però volete mettere mano al portafogli e spendere 79,99 euro invece dei canonici 59,99 potrete avere l’edizione Deluxe con una vettura e un circuito in più, due futuri DLC e della valuta in game per acquistare delle livree. I numeri parlano chiaro: l’offerta è abbastanza striminzita rispetto ad altri titoli di guida, soprattutto parlando di un gioco venduto a prezzo pieno.

Le modalità di gioco sono decisamente classiche: campionati, gare singole e prove a tempo, senza contare il multiplayer online. Per quanto riguarda l’esperienza in singolo non aspettatevi una carriera in senso stretto, ma una semplice sequela di campionati divisi per difficoltà e categoria, che potrete sbloccare via a via, vincendoli in sequenza. A dire la verità, tutto sembra essere una palestra che punta al multiplayer, disponibile in modalità cross play con l’utenza console mescolata a quella PC, o limitabile alla propria piattaforma di riferimento.

Ho corso diverse sessioni e per quanto il risultato sia stato soddisfacente quando mi sono trovato in pista, in altre occasioni sono stato impossibilitato a gareggiare per problemi di server. Premetto, sono collegato alla rete grazie a una fibra ottica FTTH 1Gbps che mi permette di giocare online senza problema alcuno, quindi posso escludere che quanto sia accaduto diverse volte dipenda da me. I problemi li ho riscontrati anche durante gli eventi ufficiali, dove magari riuscivo a compiere qualche giro nelle prove libere per poi essere rispedito in sala d'attesa e non sono riuscito a scendere in pista nemmeno nelle sessioni successive.


Rennsport: quanto luccica la carrozzeria?

Dal punto di vista tecnico, Rennsport si basa sull’Unreal Engine 5, ma la resa non è proprio quella che ci si può aspettare da un titolo di ultima generazione. I risultati di un Gran Turismo 7 o di un Forza Motorsport sono un miraggio (ovviamente, visto i budget in campo), ma anche guardando al passato si rimane delusi. Ho voluto farmi un giretto sul “vecchio” Assetto Corsa Competizione (sempre su PlayStation 5) e mi è subito balzato agli occhi come l'impatto generale del titolo di Kunos sia ancora oggi migliore del suo competitor. Non stiamo parlando di una resa gravemente insufficiente, ma era lecito attendersi qualcosa in più da ogni punto di vista: sia circuiti che vetture sono nella media, nonostante sia soprattutto il parco macchine a essere risicato e se si vuole puntare su pochi contenuti, questi dovrebbero quantomeno mostrare una attenzione di altro livello.

Tra l’altro la stessa interfaccia in game è tutto fuorché di semplice consultazione. C’è una schermata dove agire sull’hub, ma estremamente lontana dall’essere fruibile. Alcune scritte sono piccolissime e la scelta di segnalare sulla minimappa sia la nostra vettura che quelle avversarie con il medesimo colore non aiuta minimamente. Si, noi siamo un triangolo mentre gli altri sono dei pallini, ma essendo tutti i concorrenti rappresentati di colore rosso, è facile comprendere come il caos regni sovrano. Molto apprezzabile, invece, la possibilità di agire sulla telecamera, andando anche ad allungare la visuale e cambiare l’ampiezza del campo visivo, un'opzione molto comoda che tutti i videogame dovrebbero avere. Per quanto riguarda il comparto sonoro, la resa dei motori è buona e nel complesso non possiamo lamentarci.


Non manca qualche bug sparso, soprattutto nelle collisioni, ma il fattore che più desta preoccupazioni è l’intelligenza artificiale degli avversari. Per prima cosa non esistono opzioni legate alla bravura delle altre vetture in pista, quindi il livello rimane pressoché invariato, per quanto la vera sfida di Rennsport sia riuscire a dominare le macchine a disposizione, ma di questo parleremo in seguito. I nostri avversari hanno comportamenti spesso incomprensibili tra cambi di direzione e gestione della traiettoria in curva, tanto che in alcune situazioni sono riuscito a fare il vuoto dietro di me perché tutti gli altri partecipanti alla gara avevano deciso di affrontare una curva in modo insensato, attardandosi a cercare una linea di percorrenza meno efficace che ha sistematicamente finito per autoboicottarli. Sino a questo punto, la recensione di Rennsport sembra parlare di un progetto ampiamente insufficiente, ma a risollevare il pacchetto, per quanto non riesca a renderlo sufficiente, arriva il modello di guida, accompagnato dalla fisica delle vetture.

Rennsport: non basta il motore a creare una supercar

Da questo punto di vista gli sviluppatori hanno lavorato bene e la guida restituisce sensazioni soddisfacenti, anche se qualche vettura sembra aver ricevuto più attenzioni di altre, soprattutto nella gestione del peso, con il risultato che sottosterzo e sovrasterzo perdono in coerenza. Parliamo comunque di situazioni saltuarie: in generale mi sono divertito molto a cercare di dominare ognuna delle 17 macchine a mia disposizione (tutte disponibili sin da subito) e riuscire a migliorare il mio tempo sul giro interpretando sempre meglio ogni singolo circuito mi ha dato le sensazioni che ricerco in un simulatore di guida: gestione del gas, del peso, pressione del freno e via dicendo non deludono e godono di una buon utilizzo di tutte le particolarità del DualSense di PlayStation 5, donando all’esperienza qual qualcosa in più che solo i trigger adattivi di Sony sanno regalare.

Non possiamo paragonare l’esperienza a quella di una postazione con volante e pedaliera, ma quando si parla di racing e controller, PlayStation 5 è una sicurezza. Naturalmente non stiamo parlando di una esperienza adatta a tutti: guidare su Rennsport non è accessibile e senza la giusta palestra si finisce per avere solo risultati risibili.


Purtroppo, però, tutto quel che di buono possiamo trovare nel modello di guida di Rennsport va a scontrarsi con una quantità davvero risicata di contenuti e non riesce a intrattenere sul lungo periodo: da soli ci possiamo divertire a cercare di affinare la guida e l’interpretazione di auto e circuiti, ma quando si tratta di competere con l’IA si presentano i problemi di cui sopra. In multiplayer gli errori che ho riscontrato diverse volte mi hanno impedito di sfruttare l’esperienza a pieno, con il risultato che, a oggi, Rennsport abbia un driveplay soddisfacente tenuto in ostaggio da troppe mancanze, a partire dal prezzo di listino, davvero troppo alto per quanto offerto. Inutile dire che se Teyon e Competition Company sapranno lavorare con intelligenza su patch ed espansioni, potranno sfruttare quanto di buono hanno fatto, ma a oggi la strada sembra davvero lunga e complicata