Battleborn

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Dopo oltre due anni di sviluppo, e diversi ritardi che hanno ostacolato la crescita del gioco, Battleborn é finalmente tra noi. L'esperimento, e soprattutto la scommessa, fatta da Gearbox é stata già ampiamente spiegata: provare a proporre un FPS con diversi punti di contatto con elementi MOBA.

Una mossa sicuramente rischiosa, ma allo stesso tempo indubbiamente interessante. Abbiamo avuto modo di addentrarci per diverse ore nel mondo di Battleborn, e adesso siamo pronti a darvi il nostro giudizio definitivo. Continuate a leggere.


Una stella per salvare l'universo



Battleborn, a differenza di altri titoli MOBA, punta tantissimo sulla volontà di offrire un prodotto completo. Proprio per questo motivo, oltre alla componente PvP di cui vi parleremo tra non molto, all'interno del titolo troverete anche una gustosa modalità PvE. Quella che agli occhi di molti (nostri compresi) inizialmente poteva sembrare una semplice variante riempitiva, si é invece rivelata estremamente solida, sicuramente non perfetta, ma allo stesso tempo divertente ed appagante.

La storia si dipana attraverso un prologo e 8 diversi livelli di gioco, ognuno dotato di un'ambientazione differente e di una lunghezza discretamente sostanziosa, circa mezz'ora di media. Le missioni possono essere affrontare sia in solitaria che con un gruppo di quattro amici.

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Gli sviluppatori hanno pensato bene di offrire un livello di sfida estremamente interessante apportando alcune scelte che rendono questa modalità di Battleborn impegnativa al punto giusto, ma con dei picchi che portano quasi alla frustrazione. La parola d'ordine é ovviamente collaborazione. Per affrontare al meglio queste sfide serve infatti un dialogo costante con gli amici di squadra, e sopratutto, a monte, una bilanciamento perfetto degli eroi che formano il team.

Questo perché durante la partita avremo un numero limitato di rientri, e una volta che saranno esauriti, la missione verrà automaticamente dichiarata persa. Fortunatamente esplorando le aree della mappa sarà possibile trovare delle sfere che aumentano i nostri rientri, ma morire troppo velocemente non é comunque una buonissima idea. Oltre a questo elemento portante, bisogna tenere conto, come detto, della durata delle missione. Arrivare a circa mezz'ora di gioco per poi vedere l'ultimo obiettivo distrutto dai nemici ed essere costretti a ricominciare tutto da capo, potrebbe da una parte stimolare i giocatori che fanno parte di un team, ma dall'altra, creare della frustrazione nei confronti di coloro che cercano un'esperienza più solitaria.

Giocare la modalità PvE sarà inoltre fondamentale per sbloccare nuovi personaggi che andranno ad arricchire un cast che conta la bellezza di ben 25 Battleborn. Ogni combattente é estremamente caratterizzato, con i suoi tratti distintivi, le sue abilità, la sua storia e ovviamente il suo arsenale. Inoltre grazie al sistema Helix, gli eroi potranno essere potenziati all'interno di ogni partita in maniere differenti, offrendo spunti di gameplay sempre diversi.

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Partendo da due abilità speciali (la terza si sblocca arrivando al quinto livello di esperienza) avremo la possibilità di andare a potenziare queste mosse ogni volta che cresceremo di livello a seguito di obiettivi e uccisioni. Questa possibilità ci permette quindi di migliorare in modo sempre diverso il nostro eroe partita dopo partita dato che ogni nuovo match ci farà ripartire dal primo livello. Si tratta senza ombra di dubbio di uno degli elementi che più ci é piaciuto di tutto il gioco.

Unica pecca di questa modalità riguarda l'impossibilità di scegliere quale livello giocare quando siamo in matchmaking. Essendo costretti a passare sempre attraverso una votazione, ci troveremo sempre troppo spesso a rigiocare livelli già portati a termine più e più volte. Sicuramente un elemento che potrà essere sistemato in futuro attraverso una patch.

MOBA che passione!



Dove il gioco spinge tantissimo sull'acceleratore é sicuramente nel comparto PvP. Battleborn offre tre modalità di gioco chiamate cattura, incursione e fusione. A differenza della prima modalità che ricorda molte altre già viste in altri FPS, e in cui bisogna mantenere il controllo di determinate zone per raggiungere il prima possibile un punteggio massimo, le cose si fanno ben differenti in incursione e fusione.

Della prima ve ne abbiamo parlato in maniera ampia all'interno del nostro hands on fatto in quel di Londra, anche se nella versione finale siamo riusciti ad apprezzare ancora di più la volontà di proporre qualcosa di davvero originale. Lo scopo del gioco sarà quello di abbattere le due sentinelle della squadra avversaria. Molti degli elementi MOBA sono ripresi e rielaborati. Abbiamo i minions che dobbiamo difendere e che ci serviranno per disattivare gli scudi difensivi delle sentinelle, avremo dei mercenari random che una volta sconfitti potranno entrare a far parte momentaneamente della nostra squadra ed infine la possibilità di creare droni, torrette e big minions per rendere ancora più favorevole a noi l'azione.

Battleborn


Tutti questi elementi però ruotano attorno allo scontro tra due fazioni. Anche in questo caso serve una squadra equilibrata, una forte collaborazione e soprattuto un'ottima alchimia. Nonostante momenti confusionari che possono capitare durante la partita, abbiamo davvero apprezzato come la gestione dell'azione sia basata su una serie di caratteristiche e di situazioni che si staccano completamente dal genere FPS classico, portando qualcosa di innovativo all'interno del genere. Ovviamente, essendo qualcosa di diverso, servirà tempo per abituarsi e vi diciamo subito che la curva di apprendimento non é nemmeno dolcissima, quando però sarete riusciti ad entrare nei meccanismi vi assicuriamo che non ne uscirete più.

Nonostante gli ottimi spunti di gameplay e nonostante una spiccata propensione al mondo dei MOBA, dobbiamo però ammettere che francamente ci saremmo aspettati qualche mappa e modalità in più. E' evidente che gli sviluppatori hanno preferito puntare tutto sul gameplay e sulla caratterizzazione di ogni singolo eroe, ma sulla lunga distanza questi sono elementi che sicuramente potrebbero pagare. A tenere attaccati i giocatori al titolo ci penserà quindi un sistema di progressione legato a delle casse contenenti skin per la nostra gamertag, nuove pose o attire per i nostri eroi e molto altro ancora.

Carisma e simpatia



Concludiamo la nostra analisi parlando del comparto tecnico del gioco. Sin dalle prime battute di gioco si capisce chiaramente come Borderlands sia stato fonte di grandissima ispirazione per i ragazzi di Gearbox. Lo stile fumettoso, irriverente e completamente fuori di testa viene riportato anche in questo Borderlands e la scelta risulta assolutamente azzeccata, oltre ad aiutare a donare ancor più carisma ad ogni singolo personaggio.

Gli stessi modelli sono estremamente definiti e le animazioni particolari e uniche per ogni singolo eroe. Si poteva fare qualcosa di più, invece, per quanto riguarda l'ambiente di gioco. Il level design ci é sembrato molto “scolastico”, non brutto ma allo stesso tempo privo di spunti e di guizzi. A questo sommiamo anche la presenza di alcuni dettagli che stonano con il resto del contesto perché poco definiti, tanto da sembrare quasi in bassa definizione.

Ottimo il comparto sonoro, con la presenza di voci in italiano molto simpatiche ed in grado di far emergere le particolarità di ogni singolo eroe. Non é nulla di speciale invece la colonna sonora, con una main theme (con un video fatto in stile manga davvero apprezzato!) molto interessante ed il resto della colonna sonora dimenticabile.

Infine, menzione speciale al net code. Durante le nostre partite non abbiamo mai avuto problemi di lag o disconnessioni. C'é ancora qualche attesa di troppo nel lancio della partita, ma questo é sicuramente dato da un problema di popolamento dei server che verrà colmato con il tempo.

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8

Voto

Redazione

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Battleborn é un titolo sicuramente controverso, distante da molti altri prodotti presenti sul mercato, ma proprio per questo motivo estremamente affascinante e divertente da giocare. Entrare nella sua filosofia non é semplice, e soprattutto, senza una vera e propria squadra potrebbe risultare difficile e frustrante. Una volta però che sarete entrati nela filosofia del gioco, non ne uscirete davvero più. Sicuramente c'é qualcosa da migliorare, ma nel complesso questo é un prodotto che merita almeno di essere provato.