Arcana of Paradise —The Tower— recensione del card game super indie di SHUEISHA GAMES

di Simone Marcocchi

Non avrete molti giochi in mano che siano simili ad Arcana of Paradise – The Tower -, perché l’approccio che si può avere in combattimento è assolutamente originale. Si scelgono solo due dei venti personaggi a disposizione per provare ad addentrarsi nei meandri della torre e capire, dietro ogni rampa di scale, cosa possa celarsi e cosa possa insegnarci di quel luogo. La scelta però è risicata anche perché il giocatore non ha molto tempo per prendere decisioni, spesso infatti è una questione di tempistiche azzeccate nel momento in cui il nostro nemico ci attacca e parte un timer e l’utente deve giocare in quel ristretto lasso di tempo le carte magia o da difesa, per contrastare – e spesso stunnare – il nemico di rimando.

Non c’è però particolare varietà nelle carte, né nelle situazioni proposte e nemmeno nei nemici da affrontare. La torre infatti è un luogo che muta la propria forma e gli scontri che si potranno effettuare, così come i bonus eventuali che si potranno arraffare o anche scorciatoie che ci potrebbero aiutare a scendere più in profondità in questo luogo unico nel suo genere. Il cibo è qualcosa che ha un grande impatto e a tutto tondo: fondamentale infatti scendere nei meandri di questi luogo perigliosi ricordandosi che grazie al pane potremo restare in vita e ricaricare la nostra energia.

Ancora più importante è ciò che permette a tutti i bambini di avere qualcosa da mettere sotto i denti e con esso sopravvivere un giorno in più. Non è affatto semplice scendere fino al pieno terra della torre e salvare tutti lo è ancora di più; il party è ridottissimo a soli due elementi, ma è importante combinare perfettamente gli elementi di entrambi o potreste fare gli ultimi scalini a ruzzoloni.

L'enigma della torre

Tirando le somme, si può dire che il titolo SHUEISHA GAMES che è riuscito solamente in parte. Non tutti i personaggi sono ben sviluppati, ma ancora di più la parte meno interessante è quando vogliono eccedere in verbosità, senza raccontare troppo, ma non riescono comunque ad approfondire del tutto gli eroi e la lore. La varietà delle carte è affidata quasi interamente ai personaggi che si alternano, ognuno dei quali si comporta con determinate magie agli attacchi o alla difesa – o a tutto ciò che ci può stare in mezzo tra le due cose -, ma vi ritroverete a ripetere le stesse azioni e giocare le stesse carte per un tempo quasi infinito di tempo. Per quanto abbia apprezzato la voglia di fare qualcosa di nuovo, è altresì vero che incontrare sempre quei due o tre nemici o dover lanciare sempre le stesse magie porta noia anche chi avrà la voglia di continuare a ricominciare il loop per vedere cosa ci può essere ai piedi di ogni rampa..