Alone in The Dark: il survival horror riparte daccapo. La recensione
La rivisitazione di Alone in the Dark è un gioco che mixa in modo errato le componenti fondamentali dei survival horror
Se si parla di survival horror, i primi nomi che saltano in mente sono sicuramente Resident Evil e Silent Hill. Magari qualcuno potrà parlare anche di Hunting Groung, i più "vaffinati" azzarderanno un Clock Tower, ma saranno davvero in pochi a ricordarsi di Alone in The Dark. Ed è una vera ingiustizia, perchè fu proprio il lavoro ideato da Frederick Raynal e pubblicato da Infogrames, a mettere sul piatto tutto quel set di regole, cliché e standard che sono poi diventati la base anche per i progetti futuri. Che, certo, hanno espanso e migliorato il concetto di base, ma che hanno attinto, e non poco, da quanto già disponibile. Certo è, che il lavoro di Infogrames prima e Atari poi, sul franchise non abbia certo brillato per acutezza e scelte particolarmente geniali, tanto che gli episodi veramente memorabili e in grado di imporsi sul mercato, sono da ricercare con il lanternino, relegando la saga nelle parti basse della classifica, fino a farla sprofondare nel dimenticatoio.
Un reboot della saga fa quindi notizia a prescindere, soprattutto se alla guida troviamo quelli di Pieces Interactive, che con un team di appena 40 persone, ma con una testa (a loro dire), piena di buone idee, si sono convinti di rimettere in carreggiata il franchise. E il risultato finale, ve lo anticipiamo, ha il suo perchè.
Alone in the Dark resta quindi un gioco diretto a quella vecchia classe di giocatori che cercano meno azione pure e più ragionamento ed esplorazione. Il gioco, inoltre, mette il giocatore di poter iniziare l’avventura di Eward o di Emily, e sebbene l’avventura sarà praticamente la stessa, per sbloccare il gioco nella sua totalità dovrete calarvi nei panni di entrambi i protagonisti. La durata dichiarata dagli stessi autori è di circa otto ore, ma onestamente noi abbiamo impiegato qualche ora in più per la completa esplorazione degli ambienti e soprattutto per portare a termine il puzzle della maledetta cassaforte del porto, che esaurito i personali Punti Paradiso raccolti fino ad ora.