Recensione Immortal Fenyx Rising: La nuova Odissea Ubisoft

di Simone Rampazzi

“Narrami o musa dell’eroe multiforme che tanto vagò dopo che distrusse la Rocca sacra di Troia. Di molti uomini vide le città e conobbe i pensieri, molti dolori patì sul mare nell’animo suo, per riacquistare a sé la vita e il ritorno ai compagni.”

Ogni racconto epico che si rispetti ha bisogno di un incipit altisonante per iniziare come si deve e catturare l’attenzione del lettore. In questo particolare caso, non abbiamo potuto fare a meno di citare Omero, il poeta greco a cui dobbiamo la narrazione degli eventi relativi alla guerra di Troia (Iliade), seguiti cronologicamente dal viaggio che Ulisse compì per tornare alla sua amata Itaca (Odissea).

La scelta è stata piuttosto ovvia, inutile negarlo. In Immortals Fenyx Rising si respira aria di miticità a ogni passo, un plauso che va da subito espresso nei confronti di Ubisoft che in un modo originale, e con la giusta comicità, è riuscita a raccontarci sotto forma di videogioco il viaggio di Fenyx, eroe-per-caso all’interno di una storia che vede come protagonisti diversi personaggi del mondo mitologico alle prese con una minaccia titanica, rappresentata da un nemico scaltro e potente.

RACCONTI MITOLOGICI

Gli amanti della mitologia greca sapranno sicuramente che gli dei, appartenenti a quel pantheon, non erano proprio perfetti. Anzi, la loro imperfezione ha dato seguito a una serie innumerevole di racconti mitologici, pensati per enfatizzare situazioni, uomini e contesti con il fine di testimoniare ai posteri una filosofia da seguire, un esempio a cui attingere nell’affrontare semplicemente la vita di tutti i giorni.

I racconti sono serviti anche a dare i natali a molteplici persone, o cose: quanti di voi ricorderanno che dobbiamo la nascita dei ragni alla povera Aracne, trasformata nell’insetto omonimo da Atena dopo un atto di gelosia nei confronti della bravura della poveretta nel tessere, o quanti ancora ricordano le gesta del Pelìde Achille, forse uno dei primi “supereroi” capace di sgominare interi eserciti solo per morire, successivamente, per via di una semplice freccia scoccata verso il suo tallone, unico difetto di fabbrica presente solo perché la madre Teti decise di immergerlo nel fiume Stige tenendolo solo per quella parte del corpo?

Con la stessa enfasi di questi racconti, che sono serviti a stimolare ed educare intere generazioni fino a oggi, Ubisoft ha messo in piedi Immortals Fenyx Rising, titolo action in terza persona dove la protagonista deve difendere il mondo dalla minaccia di Tifone, titano che vuole spodestare gli dei dell’Olimpo e soggiogare l’umanità.

Senza entrare troppo nel dettaglio, Fenyx dovrà affrontare le numerose minacce appartenenti al substrato culturale di riferimento, cercando contestualmente di liberare gli dei da una maledizione alquanto originale.

Il viaggio lo si apprezza sin dalle prime battute poiché attinge, come metodo di narrazione, dal classico cammino dell’eroe, elemento che suggella una sorta di patto tra quest’ultimo e il giocatore che comincia a seguirne la crescita. L’alter ego messo a disposizione nel gioco è tutt’altro che un eroe, viene buttato nella mischia come un eletto destinato a “qualcosa di grande”, disposto a imparare da sé stesso e dagli altri con umiltà, dando anche qualche lezione di vita ai propri interlocutori, non proprio propensi ad accettare dei rimproveri da un comune mortale.

Si apprezza sempre in questo caso la comicità con cui è impostato il racconto, una linea che sfrutta due narratori alla base, Zeus e Prometeo, che si lasceranno andare a commenti e battute sottili che suoneranno divertenti anche a chi non mastica l’argomento. Tra l’altro, restando sul pezzo, ognuno di questi racconti è stato semplificato e trasformato in elemento di gameplay, assimilato dal giocatore durante delle prove svolte (ne parliamo tra poco) con piccoli aneddoti pronti a somministrarli sotto forma di pillole di conoscenza.

ZELDA-LIKE. OK, MA NON ESAGERIAMO

Durante la promozione di Immortals Fenyx Rising si è sentito parlare spesso di Zelda-like, elemento che è stato certamente utilizzato per esprimere le vicinanze concettuali al gameplay, seguito dalla grafica, utilizzati per questo parente improvvisato partorito in casa Nintendo.

A nostro avviso, nulla di male, gli elementi legati all’interfaccia e ad alcuni escamotage grafici e di gameplay sono stati ben amalgamati all’interno dell’offerta di Ubisoft, che ha saputo attingere dall’esperienza sopracitata inserendo anche qualche particolare elemento di gioco preso dai propri franchise.

Il sistema di combattimento è davvero intuitivo: gli attacchi leggeri e pesanti vengono alternati dall’utilizzo di quattro abilità speciali, una per ogni tasto azione del gamepad e utilizzabili spendendo vigore, che possono essere seguite nelle azioni più concitate da parate o schivate da effettuare nel momento giusto.

L’abilità e il giusto timing offrono al giocatore una finestra di tempo rallentato, occasione che aiuta soprattutto a controllare i momenti più complessi dove i nemici sono più numerosi. Abbiamo solo tre tipologie di armi, una spada per gli attacchi leggeri, un’ascia a due mani per quelli pesanti e un arco, utilissimo non solo per i danni a distanza, ma anche per effettuare diverse prove secondarie.

La progressione del personaggio segue un iter piuttosto semplice, scevro dal più classico livellamento con relativo sblocco di abilità. In questo particolare caso, ogni volta che Fenyx sconfigge un nemico ottiene dei cristalli di varie colorazioni e tipologia, necessari nell’hub principale del gioco al fine di livellare la propria affinità con gli elementi dell’inventario.

Per quanto riguarda la difficoltà, essa aumenta con l’avanzare naturale dell’avventura, separata per intervalli dal completamento delle missioni principali dedicati a una delle divinità presenti nel gioco. Con una ventina di ore è possibile portare a termine l’arco principale della storia senza completare tutte le side quest a corredo, sbloccando tra l’altro il NG+ che vi permetterà di affrontare nuovamente l’avventura mantenendo inalterati bonus e abilità conseguiti nella prima run.

ATTIVITA’ SECONDARIE, QUANTE NE ABBIAMO?!

Le attività da svolgere in Immortals Fenyx Rising sono davvero tante. Durante la nostra odissea potremo infatti prenderci un po’ di tempo per completare le diverse side quest presenti sull’isola, meglio identificate da prove relativamente semplici dove aiuteremo Fenyx a risolvere dei puzzle ambientali più o meno complessi.

Ce ne sono un po’ per tutti i gusti: le prove di Odisseo, tanto per fare un esempio, servono a sfruttare l’omonima abilità presente nel gioco nel quale dovremo guidare una freccia magica attraverso degli anelli, oppure ci sono le sfide Costellazione, dove saremo invitati a ricercare delle particolari perle da inserire in appositi castoni sul terreno replicando il disegno di una costellazione. Ogni volta che compiamo una di queste piccole imprese sblocchiamo le monete di Caronte, valuta necessaria utile a comprare le abilità presenti nell’interfaccia dedicata.

Qualcuno potrebbe storcere il naso in merito alla quantità di abilità presenti, ma sinceramente crediamo che queste siano state raggruppate e raccolte per utilità, fornendo insomma al giocatore lo stretto indispensabile al fine di portare a termine la propria avventura.

Altre prove sono necessarie per sbloccare dei forzieri, utili per trovare gemme e oggetti (armi e armature), con cui personalizzare e diversificare anche l’aspetto del nostro personaggio. Abbiamo apprezzato anche la praticità con cui sono stati suddivisi i bonus di quest’ultimi, elemento che strizza l’occhio ai giochi di ruolo ma senza esagerare, così da rendere l’esperienza più immediata e perfino somministrabile a un pubblico più giovane (per dire, mio figlio si è divertito da matti).

Aumentando la difficoltà, da difficile in su, diventa utile fare attenzione ai vari bonus conferiti dagli oggetti e dalle divinità che aiutiamo durante la nostra avventura, poiché bisogna ammettere che le abilità combinate di alcune tipologie di nemici, affrontati contemporaneamente, risultano davvero letali.

A chiudere questa disamina c’è il calderone di Circe, oggetto che servirà a Fenyx per mescolare le piante trovate sull’isola al fine di creare pozioni speciali, alcune per ripristinare vite e vigore, altre invece per potenziare attacco e difesa nei momenti più opportuni.