Un figlio a ogni costo: un thriller sulla maternità che fa acqua

Al centro del film televisivo Lifetime una donna in attesa di un figlio che si ritrova al centro di una serie di eventi inquietanti e pericolosi. Su Rai2.

di Maurizio Encari

Hailey è una donna incinta che cova un sentimento di paura nei confronti degli ospedali, al punto che intende partorire tra le mura domestiche. Decide così di assumere la giovane Bea, un'ostetrica dall'atteggiamento gentile che però non ha detto tutta la verità sulla sua reale esperienza nel campo.

In Un figlio a ogni costo Hailey frequenta un corso per future mamme, dove ha modo di conoscere altre donne prossime a dare alla luce un bambino. Proprio da una di loro viene messa in guardia su quelle che sarebbero le vere intenzioni di Bea e ben presto inizia a notare dei comportamenti sempre più strani che la mettono in allarme. Hailey comincia ben presto a temere di essere in pericolo, ma la verità non è quella che appare...

Un figlio a ogni costo e contro ogni logica

Rieccoci a parlare ancora una volta di una produzione Lifetime che andrà in onda in prima serata su Rai2. Dopo il godibile Amore e morte ai Caraibi (2022) ci troviamo a parlare di un'altra pellicola distribuita nello stesso anno, ma dai risultati assai più "drammatici" e non certo nel senso positivo. In quest'occasione viene affrontato il tema della maternità, con una figura misteriosa che inizia a stalkerare la malcapitata protagonista.

La sceneggiatura mischia le carte spingendo in maniera insistita su una falsa pista fin dai primi minuti che è facile prevedere il colpo di scena che a metà visione rivoluziona totalmente le carte in tavola e le pedine su essa disposte. Peccato che suddetta svolta sia vittima di un'inverosimiglianza di fondo e che l'identità dell'effettiva villain sia caratterizzata su toni involontariamente caricaturali, complici anche l'interpretazione eccessivamente caricata da parte di Lauren Buglioli. Viene addirittura il dubbio che uno dei risvolti chiave abbia influenzato un altro recente scult sbarcato negli scorsi mesi su Netflix, ovvero l'improbabile Kinda Pregnant (2025) con protagonista Amy Schumer.

Tutto come previsto

Il prologo nel quale una donna viene uccisa nella vasca di casa sua, con il volto del killer che non viene mostrato, ci fa comprendere come il racconto voglia far perdurare quell'approccio mystery fino alla suddetta rivelazione, ma il risultato è quanto meno approssimativo e svuotato di tensione. Le dinamiche da home invasion, con tanto di videocamere installate segretamente in quella dimora che diventa non più un quieto desco ma un'insospettabile prigione, sono al minimo di suspense e la resa dei conti finale, con tanto di situazione di stallo risolta in maniera assurda, non fa che che confermare i limiti di un'operazione che si prende troppo sul serio senza averne i mezzi.

Un figlio a ogni costo è ambientato, e difficilmente avrebbe potuto essere altrimenti, per la sua quasi totalità in interni, con una scarsa varietà a livello di dialoghi e diverse situazioni che vedono l'ingenua Hailey dare fiducia a chi non lo merita, ennesimo sintomo di uno script che gioca proprio sulla stupidità dei personaggi, buoni o cattivi che siano, per imbastire quelle forzature destinate al più scontato degli epiloghi.