The Idea of You: il film d'amore con Anne Hathaway che ci parla del mondo di oggi

I fan di Buffy conoscono vita morte e miracoli di tutti coloro che hanno preso parte alla serie. Particine incluse. Quindi sapevo benissimo chi fosse Robinne Lee (interpretò Charlotte nell’episodio 8 della stagione 7, intitolato Sleeper). Ma non avevo letto il suo romanzo, il bestseller The Idea of You.

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I diritti per trasformarlo in un film vennero acquisiti nel 2018, ma c’è voluto un po’ per trovare il cast perfetto. Nel 2021 Anne Hathaway, indimenticabile protagonista de Il diavolo veste Prada ma anche di tanti altri film (come Rachel sta per sposarsi e Les Miserables che nel 2013 le è valso un Oscar come migliore attrice non protagonista), ha confermato di aver accettato il ruolo della protagonista. Mancava la star maschile del film. E grazie al successo di Mary & George, che ha fatto conoscere al mondo il suo talento dopo ruoli ottenuti - diciamocelo - forse più per l’aspetto che per le doti recitative, sappiamo che Nicholas Galitzine è perfetto per questo personaggio (e canta come si deve).

The Idea of You, che ha mantenuto titolo e protagonisti del romanzo, arriverà in tutto il mondo il 2 maggio su Prime Video. Noi l’abbiamo visto in anteprima, e ne siamo rimasti colpiti.

La trama di The Idea of You

Solène (Anne Hathaway) sta per compiere 40 anni. Ha una figlia adolescente, un ex marito che vive con la donna con cui l’aveva tradita, un lavoro - gestisce una galleria d’arte a Los Angeles - e ha finalmente voglia di dedicare del tempo a se stessa. Sta infatti per partire per un viaggio solitario, ma per un contrattempo deve portare la figlia Izzy (Ella Rubin, Gossip Girl) e i suoi amici al festival di Coachella, celebre kermesse musicale che si svolge appunto nella Coachella Valley, in California. C’è grande attesa per la presenza degli August Moon, la boyband più amata e conosciuta dai ragazzini, e quando Solène incontra per caso Hayes (Nicholas Galitzine), uno dei membri della band, non immagina che finirà travolta da una relazione che la differenza d’età - lui ha 24 anni - trasformerà in un incubo di (pre)giudizi sui social.

The Idea of You: una storia d’amore che racconta il mondo di oggi

La trama non è particolarmente originale - sono moltissimi i film che raccontano storie d’amore in cui lei è più grande di lui - ma è particolarmente attuale. Soprattutto, è strutturata in modo da far andare di pari passo il disaggio di Solène con i pregiudizi, l’odio sul web, l’ossessiva attenzione dei media. Mentre assistiamo a una storia che riguarda, in teoria, due persone e chi sta loro vicino, ci rendiamo conto di assistere al racconto del mondo di oggi. Un mondo in cui la love story fra un ragazzo di 24 anni e una madre di 40 è il pretesto per raccontarci quanto i giudizi altrui siano determinanti nelle nostre scelte personali. E quanto questo, in fondo, sia profondamente sbagliato. E sessista. E classista. E un’infinità di altre brutte cose.

Nell’era degli influencer, la fama sembra essere tutto. Un ragazzo famoso, giovane, talentoso e bellissimo, non può essere attratto da una donna più grande - per quanto bellissima - anche perché gli piace ciò che pensa, ciò che dice e come si pone rispetto al suo (di lui) mondo. Per i giudici morali in cui tutti si trasformano dietro a una tastiera, semplicemente non può succedere. È sbagliato. In realtà, è l’emblema stesso della fama. Se a frequentare un uomo di 16 più giovane fosse una star, che so, una famosa e amata come Jennifer Lopez, le farebbero i complimenti. Ma a parti e a fama invertite, si sa, l’età diventa un tabù.  Le ragazzine piangono, hanno i poster di Hayes in camera, sognano di conoscerlo. E il vero tabù, quando il mondo di quelle ragazzine è fatto di social network, è la privacy.

Si giudicano tutto e tutti. Ogni scelta personale. Ogni decisione. Qualsiasi cosa riguardi la sfera personale di un personaggio famoso diventa - secondo molti legittimamente - materia di discussione del mondo intero.

È il mondo di oggi. Una popstar di 24 anni che va a cercare una quarantenne, quando potrebbe avere tutte le ragazze del mondo - famose o meno - sicuramente deve avere dei problemi. Magari qualcosa di irrisolto con la figura materna? Miliardi di (aspiranti) psicologi si scatenano sul web con le loro diagnosi.

Se il tabù è la privacy

Negli anni ’90 le teenager impazzivano per i Take That, la boyband all’epoca più famosa del mondo. Ma negli anni ’90 non c’erano internet e i social network. Le ragazzine facevano la fila per ore per avere i posti in prima fila ai concerti, cercavano di scoprire in quale hotel alloggiavano i loro idoli per appostarsi e ottenere un autografo, seguivano i rituali che per decenni i fan del cinema e della musica avevano seguito per celebrare i loro idoli.

Nel 2024, oggi, è tutta un’altra storia. Gli August Moon - vera band con vere canzoni e tanto di profilo Instagram e video musicali, in attesa del lancio del film su Prime Video che li presenterà al mondo, tanto per sottolineare quanto tutto oggi sia intrecciato - rappresentano esattamente il mondo di internet e dei social network. Lo nutrono. Lo sono, in un certo senso.

Nulla di ciò che fanno sfugge ai fan, o ai paparazzi, o a semplici persone armate di smartphone.

Nel film come nella realtà, per un selfie con il proprio idolo i ragazzi sono pronti a tutto.

Il problema - ed è questo il punto di forza del film, cioè quello che fa davvero riflettere - è che la realtà stessa è filtrata dai social. Dai media. Dagli haters. Da chiunque abbia una connessione a internet e uno smartphone sulla faccia del pianeta, insomma.

I social network influenzano la realtà. Ed è strano fermarsi a rifletterci non dopo l’ennesimo tragico incidente reale causato da un’impresa pericolosa per i social, ma dopo aver visto un film che parla di amore.

Di amore, di pregiudizi, di rapporto con la fama e con la realtà.

The Idea of You va oltre al film. Non solo per aver davvero messo insieme gli August Moon, ma anche e soprattutto per il modo in cui ci mostra, commuovendo, quanto un mondo che si ubriaca della parola libertà sia in effetti non libero di vivere una storia d’amore considerata sconveniente. Non dai suoi protagonisti, ma da chi si sente in diritto di giudicarli come se li conoscesse.