Il Viaggio di Arlo

Sessantacinque milioni di anni fa i meteoriti ancora schivavano il nostro pianeta, perciò i dinosauri prosperavano sulla superficie terrestre. Nel secondo film in uscita nel 2015 ad opera dell'accoppiata Disney/Pixar questi animali preistorici non si limitano a brucare erba o cacciare erbivori, bensì sono al vertice della catena alimentare in quanto civilità più sviluppata. La famiglia dove nasce e cresce il protagonista Arlo per esempio alleva galline, coltiva il mais e riempe il silos della fattoria per sopravvivere all'interno, altrove ci sono altre specie che allevano mandrie di bisonti muschiati e vivono di pastorizia come preistorici cowboy.



In questo mondo preistorico alternativo l'uomo non ha ancora sviluppato un linguaggio vero e proprio e non sta ancora diritto su due piedi. Un piccolo esemplare di uomo vive da parassita nei pressi della fattoria dove il pauroso Arlo tenta di dimostrare il suo valore ai genitori agricoltori e ai due promettenti fratelli, con esiti deludenti. Il bambino sarà l'innesco per una catena di eventi più grande di Arlo e di lui, ma capace di fare da collante tra i due.

Inconsueto e curioso che Disney Pixar presenti due uscite in un anno solare, ma forse si può spiegare questa scelta comparando Inside Out, chiaramente figlio della tradizione Pixar e grandissimo ritorno dello studio d'animazione digitale ai fasti del passato, con Il Viaggio di Arlo, decisamente più vicino alla tradizione disneyana per tematiche, svolgimento della vicenda e intento educativo.

La storia di Arlo é il classico coming of age che coincide con un viaggio alla scoperta del vasto mondo oltre le mura di casa, con accanto uno sconosciuto che si impara a conoscere e a voler bene mentre si comincia a capire meglio se stessi. E Arlo ha un gran bisogno di imparare a dominare le sue instintive paure, che lo hanno portato a dubitare di se stesso nonostante la famiglia affettuosa attorno a se.



Dunque, riassumiamo: una storia ambientata nel regno animale, un viaggio alla scoperta di tradizioni e culture differenti oltre i confini del regno, la centralità degli insegnamenti e della figura paterna, amici con cui condividere la strada...vi ricorda qualcosa? Se siete figli degli anni '90 come la sottoscritta la risposta non può che essere Il Re Leone.

La somiglianza tra le due pellicole in alcuni passaggi é così netta che si spinge più in là di un mero ricordo personale d'infanzia, anche se viene talvolta mitigata da fugaci gag che ricordano la saga de L'Era Glaciale, senza però mai indugiare allo stesso modo in ruffianerie o tormentoni volti a conquistare a forza la simpatia del pubblico.

Tentando di tenere a freno l'amore infantile per il classico Disney, Il Re Leone rimane un classico del canone disneyano con cui Arlo non condivide l'atmosfera shakespeariana e la forza visiva, quanto piuttosto un certo tipo di racconto di formazione. Questo non vuol dire però che non possa fare le veci di questo film come storia importante nell'infanzia dei piccoli spettatori di oggi.