La Cosa – Il capolavoro di John Carpenter in 4K
In misura non dissimile a "L'invasione degli ultracorpi", anche qui l'orrore assume la nostra forma
Nel 1982 John Carpenter firmava La cosa, tra i più inquietanti e radicali film della storia del cinema fanta-horror. Opera claustrofobica e metafisica, incubo sul terrore dell’identità e la dissoluzione della fiducia tra esseri umani. Lontano dai toni più rassicuranti del film di Christian Nyby del 1951 a cui resta comunque legato, a sua volta ispirato al racconto di John W. Campbell Who Goes There?, Carpenter ne compie una spietata rilettura, recuperando la sostanza paranoica e l’angoscia esistenziale del testo originale.
All'interno del desolato paesaggio ghiacciato dell'Antartide un elicottero con insegne norvegesi insegue un cane da slitta. Quel prologo apparentemente incomprensibile introduce un mistero che presto si trasformerà in incubo. Il team statunitense della base di ricerca che accoglie l’animale ignaro non sa di aver appena aperto la porta a un’entità extraterrestre, capace di assimilare e imitare perfettamente qualsiasi organismo vivente. Quando la creatura si rivela non c’è più via di fuga: la minaccia non proviene da fuori, ma dall’interno stesso del gruppo.
Anche sulla Terra nessuno può sentirti urlare
Carpenter costruisce la sua tragedia all'interno di una spirale di sfiducia e isolamento. La neve e il vento che cingono la stazione americana sono le sbarre di una prigione naturale, mentre la paranoia si insinua tra i personaggi. Chi è ancora umano? Chi è già stato contaminato? L’orrore nasce non tanto dal mostro, ma dalla perdita della certezza dell’altro, dalla consapevolezza che ogni volto amico può nascondere un nemico. È una dimensione che richiama il clima di sospetto del famigerato maccartismo e la paura della contaminazione ideologica, ma anche il senso di solitudine dell’America post-Vietnam e post-Watergate, dove la fiducia collettiva è crollata.
Il protagonista MacReady (Kurt Russell) emerge come figura ambigua e disillusa. Non è l’eroe classico del cinema mainstream, ma un uomo comune spinto all’estremo, a sopravvivere in un contesto dove la logica stessa sembra dissolversi. Il suo cammino è quello di un testimone lucido della disgregazione morale del gruppo. Le sue azioni – razionali e sempre più disperate – culminano nella celebre sequenza del test del sangue: momento di tensione quasi insostenibile in cui Carpenter dosa suspense, ritmo e terrore fisico con sublime precisione. L’esplosiva reazione della creatura, dopo minuti di silenzio e sguardi trattenuti, è uno dei vertici del cinema di genere di quel mitico decennio.
Se l’atmosfera è dominata dalla paranoia, la dimensione visiva amplifica il senso di orrore corporeo. Gli effetti speciali di Rob Bottin sono un trionfo di artigianato e immaginazione anatomica: corpi che si contorcono, volti che si fondono, arti che si moltiplicano, bruciano. Nessuna immagine digitale potrebbe restituire oggi la fisicità viscerale di quelle metamorfosi. Ogni trasformazione è un atto di violenza contro la forma umana, un’esplorazione delle paure più profonde legate alla perdita di identità. Il mostro non è un’entità esterna, ma il riflesso deformato della nostra stessa carne.
All’uscita La cosa fu accolto con freddezza: pubblico e critica reagirono male al pessimismo assoluto del film, rispetto alla fantascienza più ottimista dello stesso anno con il successo di E.T. di Spielberg. Col tempo The Thing è stato rivalutato come uno dei capolavori del cinema contemporaneo, film che anticipava la sfiducia e la frammentazione identitaria del mondo moderno. A più di quarant’anni dalla sua uscita, mentre si rincorrono voci di un possibile sequel, quella pietra miliare del Cinema SF resta un’insuperabile esperienza cinematografica per intensità e precisione formale: capolavoro che obbliga a guardare, nel riflesso mostruoso dell’altro, la parte più inquietante di noi stessi.
La Cosa 4K - Come si vede
Il negativo ha beneficiato di scan 4K nel 2021, e una prima edizione statunitense che non includeva l'italiano. Formato immagine 2.35:1 prossimo all'originale 2.39:1 (3820 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-100 triplo strato. Produzione “centralizzata” per il mercato europeo che propone l'opera con un aspetto decisamente migliore. Rifinitura sui particolari anche in secondo piano, spazio colore ampliato e inferiore compressione nella dinamica delle luci in virtù dell'HDR-10, aprendo le porte a uno spettacolo più vicino alla proiezione analogica in sala del 1982.
Ne guadagnano anche i neri e più in generale un risultato esaltante che non teme schermi di grandi dimensioni. Non siamo dalle parti di materiale reference, con l'UHD che pone ulteriore accento sugli effetti ottico visivi (l'astronave aliena su tutti), con qualche passaggio meno contrastato e da considerarsi legato al master derivante dal nuovo scan della pellicola.
La Cosa 4K - Come si sente
Traccia italiana DTS lossy 5.1 (754 kbps, 24 bit) che nonostante la compressione regala più di un momento esaltante, con presenza scenica anche dai canali posteriori, buona dinamica e una certa profondità del subwoofer. L'ascolto tramite vero impianto Home Theater consente di vivere tutta l'emozione del film tra dialoghi, musiche ed effetti anche dopo tante visioni. Un paio di brevi istanti sono in parte penalizzati da un leggero fuori sincrono. Gradino sopra l'originale DTS:X 7.1 (24 bit), con palcoscenico ulteriormente ampio, specie per le musiche. Rivivere l'esperienza narrativa in lingua originale è un altro must imperdibile per il cultore dell'opera.
La Cosa 4K - Gli extra
Sul disco UHD ritroviamo parte dei supplementi della vecchia edizione Blu-ray (codifica video VC-1) 2K: su tutti John Carpenter's The Thing: Terror Takes Shape è il documentario di circa 83' minuti con interviste a parte di cast e troupe con ampio focus sulla produzione. Ci sono poi circa 4' minuti di scene eliminate o alternative, trailer e soprattutto il commento al film del regista assieme a Kurt Russell, anche questo già incluso nel disco 2K, qui presente. Sottotitoli in italiano ovunque.