Baywatch

C’è stato un tempo in cui Baywatch spopolava in televisione. Indimenticabili le scene di tuffi nell’acqua da motoscafi lanciati a folli velocità, di un Mitch … idolatrato dalle masse femminili, ma sopratutto di una statuaria - e costantemente in rallenty - Pamela Anderson…C.J. è davvero entrata nel cuore di moltissime persone.

Tocca a Seth Rogen portare sul grande schermo un prodotto che ha sempre trovato la sua dimensione sul piccolo apparato domestico. Una mossa rischiosa, ma allo stesso tempo in grado di stuzzicare i fan di vecchia data. Il risultato? Purtroppo non buono.

Un GTA venuto male?

Vedendo il nome del regista dietro a questa pellicola - quel Seth Gordon diventato famoso per il simpaticissimo Horrible Bosses - era abbastanza inevitabile capire la deriva che avrebbe preso il film.

Per guadagnarsi una sua identità, infatti, il film recupera dalla serie TV solamente nomi, costumi e indagini piuttosto banalotte, costruendoci attorno i connotati della commedia volgare e (teoricamente) provocatoria che abbiamo già visto popolare le sale in questi anni.

Peccato che il giochino non funzioni, e davanti ad una storia di droga, traffici illeciti e senso di appartenenza alla "famiglia” dei bagnini (qualcuno ha detto Fast & Furious?), troviamo una serie di volgarità che lì per lì potrebbero anche far ridere qualcuno, ma che analizzandole a mente fredda, ci riportano quasi a nostri cari e vecchi cinepanettoni.

Tra peni che si incastrano all’interno di sdraio e corpi femminili che si strusciano su corpi maschili, c’è davvero l’imbarazzo della scelta nella gara alla volgarità. In tutto questo, le battute migliori rimangono sempre nelle solide e muscolose mani di un The Rock che, pur in ottima forma, non riesce a tenere in piedi una barca che fa acqua da tutte le parti.

L’attore californiano ha infatti mostrato in maniera ancora più netta che si trova perfettamente a suo agio all’interno di commedie con elementi action. A non funzionare è prima di tutto una sceneggiatura che punta al demenziale, ma risulta banale e troppo fine a se stessa e un cast di contorno che, tolte le doti fisiche, ha davvero poco da offrire.

Non funziona nemmeno il tentativo di riportare in voga gli effetti di rallenty sugli scultorei fisici dei bagnini e sulle rotondità delle attrici coinvolte, perchè si passa troppo facilmente all'ammiccamento del piccolo schermo, all'abusata banalità che vuole mettere in mostra il/la bellone/a di turno solo per coprire un vuoto artistico fin troppo evidente.

In sostanza, quello che ne esce, è un film svogliato che attinge a piene mani un pò da Jump Street e un pò da alcune classiche commedie americane, condendo il tutto con una serie di scene d’azione che ricordano un GTA non particolarmente riuscito. Lo si intuisce anche da una serie di effetti speciali scarsamente ispirtati, che non sono minimamente all’altezza di quanto ci ha fatto vedere il cinema moderno.

A poco servono i cammei di due icone del precedente Baywatch: David Hasselhoff e Pamela Anderson. Il ritorno di Baywatch, sul grande schermo, non riesce proprio a brillare.

> Gloria all'umanità 119450310