Alarum: Sylvester Stallone guest-star in un action che naviga nella mediocrità

Una coppia di spie, ora marito e moglie, si ritrovano braccati dalle loro ex compagnie dopo un evento imprevisto. Con Scott Eastwood e Willa Fitzgerald, su Prime Video.

di Maurizio Encari

Joe e Lara sono due spie d'élite, un tempo rivali, che si sono innamorati durante una missione nella quale lei avrebbe dovuto ucciderlo. Ora amanti in fuga dalle rispettive agenzie di intelligence, vedono cinque anni dopo il galeotto colpo di fulmine e relativo idillio romantico venire interrotti dal più assurdo degli incidenti.

Un aereo ultraleggero precipita infatti vicino al loro rifugio invernale, lasciando come unica traccia un hard disk di inestimabile valore, un vaso di Pandora digitale che fa gola a ogni organizzazione segreta del pianeta. Inizia così una caccia all'uomo nei loro confronti, che li costringe a riabbracciare quel passato violento con il quale speravano di aver chiuso definitivamente i conti. Sospettati di essere entrati a far parte di Alarum, una setta segreta, si ritrovano ad avere a che fare con diversi assassini scatenati messi alle loro calcagna, incluso il navigato e infallibile Chester, un prezzolato "pezzo da novanta" della CIA.

Alarum: ovvero di come invecchiano le stelle

Le icone action del passato si confrontano con il peso del tempo, trasformando le cicatrici del corpo e della loro storia cinematografica in un perenne tentativo di reinventarsi. Ma se la saga de I mercenari, soprattutto nei suoi primi capitoli, era riuscita a intercettare umori e gusti del grande pubblico, pronto ad avvicinarsi agli eroi di gioventù con un afflato nostalgico, purtroppo la maggior parte delle produzioni a tema contemporanee si standardizza su un'anima da serie b - o peggio -spesso involontariamente tragicomica e questo Alarum non fa eccezione.

Nuova esclusiva del catalogo di Amazon Prime Video, il film vede la partecipazione di un bolso e stanco Sylvester Stallone nel ruolo di nemesi / guest-star, con i ruoli principali affidati invece al figlio d'arte Scott Eastwood e alla bionda Willa Fitzgerald.

Una sceneggiatura confusa e farraginosa, accompagnata a una messa in scena poverissima - il budget doveva essere ai minimi storici - che moltiplica senza sosta colpi di scena e tradimenti, fino a smarrire ogni coerenza interna, rendendo quasi impossibile per lo spettatore orientarsi in una ragnatela di agenzie e agenti segreti dagli interessi assai dubbi o poco chiari.

Un film senza arte ne parte

Sequenze d'azione discontinue e prive di una visione chiara, con la regia di Michael Polish che sembra procedere per una stanca inerzia, tra scontri a fuoco improvvisati e combattimenti a mani nude dove è soprattutto il personaggio di Lara a darle di santa ragione. La gestione delle location è sfruttata con inedia, che sia la rada boscaglia o un contesto urbano, al punto che il fatto che le riprese siano state girate in Ohio è del tutto irrilevante a fini logistici. L'operazione rischia poi di prendere una piega involontariamente ridicola nella costruzione del rapporto tra Chester e Joe, all'insegna di un rispetto che comunque non impedisce colpi bassi, per poi risolversi in un epilogo "a tarallucci e vino" a dir poco imbarazzante.

Lo script si complica inutilmente quando la trama in realtà è relativamente semplice, senza inoltre dare giusto peso alla relazione romantica tra i due protagonisti, che per la maggior parte del minutaggio si trovano lontani uno dall'altra, impegnati ad affrontare i rispettivi avversari. Alarum ha almeno il "pregio" di mostrare sin da subito la sua essenza derivativa e low-budget, dando modo allo spettatore di premere il tasto stop sul telecomando prima che sia troppo tardi.