28 anni dopo – Alla scoperta dell'edizione 4K Eagle Pictures
5 diversi sistemi di ripresa per il terzo film horror del franchise nato nel 2002
Ventitré anni dopo aver rivoluzionato il cinema horror con 28 giorni dopo, Danny Boyle e Alex Garland tornano a quel mondo devastato con 28 anni dopo, primo capitolo di una nuova trilogia. Al centro Alfie Williams, giovane volto emergente già visto ne La materia oscura, affiancato da Jodie Comer, Aaron Taylor-Johnson e Ralph Fiennes.
Il film apre con un prologo sorprendente, che mescola innocenza infantile e orrore imminente, per poi spostarsi su un racconto più intimo: il viaggio di formazione di un ragazzo in una società ridotta ai minimi termini, confinata su un’isola collegata al continente solo da un fragile passaggio con la bassa marea. Qui i sopravvissuti affrontano non solo zombie con inquietanti mutazioni, ma anche i fantasmi morali di una civiltà estinta.
28 anni dopo e il medioevo del terzo millennio
A quasi settant’anni Boyle dimostra ancora energia e creatività visiva: dall’uso sperimentale degli iPhone per sequenze che richiamano il “bullet time”, ai quadri impressionisti nei momenti di quiete, il regista imprime uno stile unico e riconoscibile. Le interpretazioni convincono: Comer è intensa come madre coraggio, Williams fragile ma credibile nel ruolo di adolescente costretto a crescere troppo presto. Taylor-Johnson resta in secondo piano, mentre Fiennes brilla nonostante il poco spazio.
28 anni dopo non è il film d’azione e terrore promesso dai trailer, ma un dramma avventuroso che lascia molte domande in sospeso, preparando la strada ai prossimi capitoli. Non una delusione, ma un’opera che rischia di spiazzare chi si aspetta un classico blockbuster, perlopiù coloro che non hanno ancora scoperto lo stile narrativo impresso da Boyle sin dal primo film. Inizio di un progetto più ampio, il prossimo film è già stato annunciato con il titolo 28 anni dopo – Il tempio delle ossa, sarà firmato dalla regista Nia DaCosta e debutterà in Italia il 15 gennaio 2026. Quanto al futuro della saga si sa che se il film di Boyle dovesse conquistare pubblico e critica, sarà lui stesso a chiudere la trilogia.
28 anni dopo - Come si vede
Girato nativo digitale con molteplice hardware (DJI Inspire 3, GoPro Hero 4K, Panasonic AU-EVA1, iPhone 15 e iPhone 15 Pro Max) a risoluzione 4K e relativo master da cui si è partiti per la creazione di questa versione UHD diversamente notevole. Inaspettato formato ultra-panoramico 2.76:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-100 triplo strato. Le varie ottiche e capacità di gestire l'immagine da parte delle camere usate per le riprese hanno influito parecchio sulla pasta del materiale risultante, dove si sperimentano transizioni con aliasing e inferiore percezione elementi per secondo piano e fondali. Ciò non deve essere considerato un limite della codifica ma l'impronta artistica dei creativi.
In tal senso ricordiamo le inusuali scelte attuate dallo stesso Boyle sin dal film capostipite del 2002 realizzato con videocamera Canon XL-1 a risoluzione video PAL (720 x 576), tranne l'ultima scena con pellicola 35mm. Un risultato tecnico nel complesso di eccellenza, che si avvicina ulteriormente al lavoro del cinematographer Anthony Dod Mantle (28 giorni dopo) per chi ha schermi 10 bit nativi e può sfruttare il Dolby Vision e i notevoli neri.
28 anni dopo - Come si sente
Spettacolo che prosegue sul fronte audio, con doppio DTS-HD Master audio 5.1 (16 bit) italiano e inglese, che apre a un interessante panorama musicale tra effetti, presenza scenica dai canali posteriori, bassi e un livello di coinvolgimento che sale in presenza di un vero impianto HT.
Si sale a livello reference solo con la seconda traccia inglese Dolby TrueHD 7.1.4 con oggetti ATMOS, l'unica 24 bit che regala emozioni anche più intense, immersiva e maggiormente sensibile anche agli elementi sonori più in secondo piano.
28 anni dopo - Gli extra
Extra raccolti nel Blu-ray 2K di questa combo edition 4K+2K, a cominciare da Da giorni ad anni (7') con un rapido sguardo al dietro le quinte che mostra come il team abbia ricreato un Regno Unito devastato quasi trent’anni dopo l’epidemia. Viene anche esplorata l’evoluzione degli infetti, con nuove varianti e tribù di sopravvissuti.
28 anni dopo - L'edizione Blu-ray 4K
I sopravvissuti (6') introduce i protagonisti — da Alfie Williams e Jodie Comer ad Aaron Taylor-Johnson e Ralph Fiennes — mentre La trasformazione in infetti (6') rivela il duro lavoro degli stuntmen che danno vita ai corridori e alle creature del film. In Dietro le telecamere (7') Danny Boyle guida un tour della pre-produzione, illustrando il percorso da sceneggiatura a storyboard e le scelte tecniche più innovative, come l’uso di dispositivi speciali per le riprese e i riferimenti al primo 28 giorni dopo. Immortalare il caos (5') offre un breve approfondimento sul processo creativo, tra stile visivo e la fotografia. Sottotitoli in italiano.