Teammates: l'esperimento di Ubisoft coi gregari IA

Un software di supporto e comandi vocali

di Tommaso Alisonno

Nel mondo del gaming abbiamo assistito a molti esperimenti che hanno cercato di espandere l'interfaccia di gioco a sistemi differenti o più realistici e immersivi rispetto al canonico controller da tenere in mano. Nintendo, per esempio, è sempre stata pioniera di simili innovazioni, a partire dalla pistola Zapper del NES, passando per la realtà aumentata di 3DS, fino agli attuali JoyCon giroscopici, derivati dal Wiimote. Microsoft, dal canto suo, ci ha provato con Kinect [probabilmente senza troppo successo] mentre Sony è notoriamente immersa nel mondo della Realtà Virtuale con PlayStation VR [anch'essa con dei limiti].

Ubisoft, in quanto sviluppatore non di hardware ma di software, ha invero sempre seguito con attenzione queste innovazioni e proposto titoli che sfruttassero qualsiasi novità i produttori di hardware proponessero. Ma quando la nuova frontiera si sposta dalle novità hardware alle potenzialità del software, come nel caso dell'Intelligenza Artificiale, la casa Franco-Americana non ha bisogno di attendere al palo e può svolgere i propri esperimenti in autonomia.

Capita così che all'ultima assemblea degli azionisti la società abbia presentato Teammates, specificando che - per quanto giocabile - per il momento non si tratti di un prodotto pensato per il mercato ma bensì del "primo progetto di ricerca giocabile sull'Intelligenza Artificiale generativa".

 

Ciò che è stato mostrato di Teammates è un FPS fantascientifico - un prodotto piuttosto standard, senza fronzoli - che però si avvaleva di ben tre IA a supporto del giocatore. La prima, denominata Jaspar, agisce da software d'assistenza del giocatore, fornendo in tempo reale informazioni, lore, dettagli, segnali d'allarme e consigli all'utente. Le altre due erano invece integrate nei due compagni di squadra ["Teammates", appunto] Pablo e Sofia, i quali sono in grado di riconoscere i messaggi e gli ordini che il giocatore può impartire loro tramite comando vocale. Sì, insomma: in Teammates voi parlate e Pablo e Sofia reagiscono.

"I nostri primi esperimenti hanno mostrato che i giocatori si connettono rapidamente coi PNG guidati dall'IA e con il concept dell'assistente vocale - spiega Xavier Manzanares, Director of Gameplay GenAI - Jaspar aiuta i giocatori quando si perdono o quando non sono sicuri sul da farsi, ha accesso ai menù e alle impostazioni, può dire ai giocatori di più sul mondo o la storia. Jaspar ha cominciato a piacerci sul serio e ci ha mostrato come un sistema simile possa essere interessante per molti tipi di giocatori."

"Inizialmente avevo le stesse preoccupazioni di molti altri - confessa Virginie Mosser, Narrative Director - ma ho scoperto che è l'esatto opposto rispetto al rimuovere l'uomo dal processo. Scrivo ancora la storia e le personalità dei personaggi, ma anziché fare battute fisse creiamo questo genere di recinti entro cui i PNG improvvisano con il mondo ma rimanendo nei limiti della lore e delle motivazioni che abbiamo dato loro. Possono improvvisare, ma siamo sempre noi a stabilire le regole e dirigere la storia e i personaggi."

Indubbiamente un tool di questo spessore e profondità può portare a molteplici scenari, e mentiremmo se negassimo che molti di questi possono essere interessanti. Ovviamente però siamo ancora nel campo della sperimentazione, quindi non aspettatevi di vedere Teammates, o qualcosa di strettamente correlato, sugli scaffali in tempi brevi...