Sony vince la causa contro Messiah

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Il mercato dei chip di modifica per PlayStation 2 ha subito un altro duro colpo con la vittoria in aula di Sony Computer Entertainment nella causa intentata contro Channel Technology, sviluppatore e produttore del chip Messiah. La corte ha dato totale fondatezza alle ragioni avanzate da SCE in base a due principali ragionamenti: il fatto che Messiah permetta l'uso di backup (benché legali nel caso delle copie di sicurezza, rappresentano un pericolo troppo grande per gli scambi, incontrollabili dalle autorità) e la possibilità di usare giochi di importazione attraverso questa modifica. Secondo il giudice Jacob Dean, le licenze di sviluppo che Sony rilascia ai produttori sono specifiche ad ogni nazione e includono potenziali restrizioni di utilizzo ai confini del relativo mercato. Usando tramite Messiah software PS2 di altri paesi sarebbero violati questi accordi di licenza e, quindi, gli stessi copyright in possesso di Sony. A parte la natura completamente dubbia di questa riflessione, alla fine della causa rimangono due dati di fatto: le 60.000 Sterline/97.260 Euro (45.000 di spese processuali Sony e 15.000 di danni richiesti dalla società giapponese) che Channel Technology dovrà pagare a seguito della sconfitta decisa dalla corte e il termine, molto probabilmente definitivo, delle attività del produttore di modifiche. Sulla home page di Channel Technology è infatti comparsa una immagine del chip Messiah accompagnata da questo commento: "Grazie per aver visitato Channel Technology, sfortunatamente, è venuta l'ora di calare il sipario ma cavolo se abbiamo dato un grande spettacolo. Facciamo orgogliosamente un inchino dicendovi addio!"

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