Qualcosa si muove nelle ombre di Predator: Killer of Killers al SDCC 2025 (e riguarda volti noti)
Durante il Comic-Con 2025, una scena inedita ha cambiato tutto: vecchie glorie, nuovi misteri, e un futuro più grande del previsto

Durante il Comic-Con di San Diego 2025, è bastata una scena post-crediti aggiornata per far tremare la mitologia intera di Predator. Nel corso del panel ufficiale, il regista e sceneggiatore Dan Trachtenberg ha svelato una nuova versione di Killer of Killers, film animato suddiviso in capitoli, che si chiude con un’immagine che cambia tutto: non solo Naru (Amber Midthunder), ma anche Dutch (Arnold Schwarzenegger) e Mike Harrigan (Danny Glover) sono vivi, prigionieri dei Predator in uno stato criogenico.
Stando a quanto riportato da Comicbook.com, non si tratta di un semplice cameo, ma della conferma di una rete narrativa che collega tra loro tutte le pellicole della saga, dagli anni ’80 a oggi. Un modo per riconoscere che la saga, finora frammentata, sta diventando finalmente una cosa sola.
L’elemento rivelatore è semplice ma potentissimo: i Predator (o Yautja, per i fan più accaniti) non si limitano a cacciare per onore o per collezionare trofei ossei. La nuova scena mostra che i guerrieri umani che li hanno sconfitti vengono conservati come “pezzi rari” – come reliquie viventi di un’eterna sfida. E questo, inevitabilmente, riscrive la logica della saga intera.

L’immagine finale, con le capsule criogeniche occupate dai tre protagonisti di epoche diverse, non è solo un riferimento visivo: è una dichiarazione di intenti. Trachtenberg ha confermato che i due attori originali sono coinvolti nel progetto e che questa nuova direzione narrativa aprirà la strada a una espansione seriale connessa, in cui ogni film passato acquista un significato nuovo.
Una lettura trasversale dell’intera saga mostra come Predator non abbia mai avuto un vero antagonista ricorrente.
Con questa scelta, Trachtenberg costruisce una mitologia condivisa: i sopravvissuti diventano una stirpe, una nuova forma di continuità.
In questo scenario, la figura del Predator non è più quella del cacciatore episodico: diventa custode di un rituale millenario, e i suoi avversari rappresentano tappe di un racconto ciclico fatto di sopravvivenza, mutazione e mito.
Dutch, Harrigan, Naru – ognuno portatore di un linguaggio e di un tempo – sono adesso parte dello stesso respiro narrativo.
Il nuovo montaggio di Killer of Killers non solo cambia la prospettiva sui film precedenti, ma prepara il terreno per quello che sarà il terzo capitolo di questa “rinascita”: Predator: Badlands, già in lavorazione, che – come confermato durante il panel – includerà riferimenti diretti anche all’universo di Alien, creando un vero e proprio crossover cinematografico. Non è ancora chiaro quanto ampio sarà l’intreccio tra le due saghe, ma il messaggio è chiaro: Predator non è più solo un franchise d’azione, è un cosmo narrativo in espansione, in cui passato e futuro si fondono e i personaggi più amati tornano per scrivere nuove pagine, vocalmente o visivamente.


