Peacemaker stagione 2 – James Gunn risponde alle critiche

"Peacemaker non è mai stata una serie pensata per accontentare tutti"

di Claudio Pofi

James Gunn non si nasconde dietro le polemiche: dopo la controversa conclusione della seconda stagione di Peacemaker, il regista ha deciso di affrontare direttamente i fan durante una “watch party” su Threads.

Le reazioni al finale sono state contrastanti, con molti spettatori delusi dall’assenza di grandi colpi di scena. Gunn è rimasto fedele alla sua visione: “Non tutti possono amare tutto. Io amo l’episodio, ma capisco che non piaccia a tutti, ed è giusto così”, ha dichiarato. Per Gunn Peacemaker non è mai stata una serie pensata per accontentare tutti.

Una serie meno facile da amare

Il tono provocatorio, il sarcasmo tagliente e i personaggi tormentati fanno parte di un progetto che punta più all’evoluzione interiore che al fan service. “Ci sono grandi rivelazioni, anche se non tutti le riconoscono”, ha aggiunto, riferendosi ai riferimenti a Checkmate e Salvation. Il regista ha poi chiarito alcune teorie circolate online, come la presunta presenza di Blue Beetle o il presunto odio di Rick Flag Sr. verso i metahumani. “Flag non odia, teme. E Peacemaker cerca solo redenzione”, ha spiegato.

Gunn resta quindi coerente: Peacemaker non cerca l’applauso facile, ma racconta un antieroe spezzato che prova a ricostruirsi. E forse proprio per questo divide, ma continua a far parlare di sé.