Little Big Planet: l'evento di lancio
Ad appena sei giorni dal lancio dell’ incredibile Little Big Planet, la Sony festeggia (e promuove) il successo annunciato del piccolo capolavoro della Media Molecule con un cocktail party presso le Officine Farneto, e Gamesurf non poteva certo mancare alla festa dedicata ai piccoli sackboy. Alle ore 19 in punto quindi ci presentiamo di fronte alla location romana, dove hostess e steward in tuta bianca da meccanico ci accolgono in un open space di circa 1200mq, privo di arredamento con un solo enorme pannello video in fondo alla sala dove regna la scritta Little Big Planet. Si respira aria di curiosità. Nessun indizio trapela dai pr Sony, occupati a dare il benvenuto agli invitati, e tantomeno dalla sala in cui veniamo accolti. Ma, tempo mezzora, e la serata prende forma in perfetto stile: dall’ enorme lcd appare un livello del gioco con un sackboy che inizia a parlare regalandoci sorrisi e dandoci il suo più caloroso benvenuto. Dopo i prime convenevoli si riconosce subito chi é la voce del piccolo omino-sacco.. é di Pino Insegno (attore e doppiatore di film d’ animazione e non), che, tra una battuta e l’ altra, introduce i concetti fondamentali di LBP: Crea, Gioca e Condividi.
Si esce dunque allo scoperto. Da dietro le quinte si presentano innanzi a noi Andrea Cuneo e Klaus Davi che condotti dall’ istrionico Pino Insegno presentano Little Big Planet in tutte le sue peculiarità, focalizzando soprattutto sullo stimolo creativo che nasce nel giocatore già nelle prime ore di gioco. Subito si tiene a precisare, dunque, che il concept del prodotto della Media Molecule é certamente quello di un banale platform game – partire da un punto A ed arrivare ad un punto B superando vari ostacoli – ma, la possibilità di far uscire dalla nostra mente qualsiasi idea e trasportarla poi nell’ universo di LBP é unica.
Abbiamo la possibilità, infatti, di inserire qualsiasi tipo di oggetto fisso o mobile ed avere con questo un interazione totale. Creare una leva, ad esempio, con una semplicità disarmante, ma allo stesso tempo capire la fisica della stessa per un suo corretto funzionamento, si possono importare le proprie foto (ad esempio delle vacanze)e costruire dei livelli ad hoc, ma sopra ogni cosa si possono condividere i livelli partoriti dalle nostre eclettiche menti con la vastissima comunità del PSN e portare la curva della longevità praticamente verso l’ infinito. E non a caso ci vengono date ad esempio delle cifre: sessantamila livelli creati nella prima settimana dai gamer di tutto il mondo. La presentazione poi si conclude con le tre parole iniziali.. Crea, Gioca e Condividi. Le tre parole d’ ordine per entrare a far parte del piccolo e vastissimo mondo di LBP.
Ma la festa non finisce con l’ introduzione alle potenzialità del gioco. Anzi, é solo l’ inizio. I meccanici che ci hanno accolti ad inizio serata, si mettono subito all’ opera e l’ open space de l’ Officine Farneto si riempie di sackboy ed altri oggetti presenti nei livelli del gioco e l’ impressione che subito ci pervade é una: siamo dentro il mondo di Little Big Planet, fortunatamente non da superare ma da condividere con tutti i presenti. L’ Officine Farneto si trasformano, dunque, in men che non si dica, in una porzione di universo dedicato ai piccoli omini-sacco.. il party ha inizio, non manca il buffet, non mancano le consolle per giocare e dare spazio alla propria fantasia creando i livelli con tutto quello che ci passa per la testa, non manca il dj che ci accompagna in questa serata in onore del titolo esclusivo Sony, e non manca di certo la voglia di divertirsi e la consapevolezza di trovarsi di fronte ad un gioco che ha dato sicuramente una nuova impronte allo stile intramontabile dei platform-game. Buon gioco.


