Infuria la guerra dei middleware
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Con il progressivo restringersi dei tempi di sviluppo e l'aumentare del numero di uscite, le case si software (soprattutto se di grandi dimensioni - economicamente parlando) hanno conosciuto la necessità di utilizzare kit di sviluppo efficienti e veloci, prontamente forniti da terze parti come Criterion (RenderWare) e Metro Works (CodeWarrior). Queste due società sono agli antipodi di quella che è diventata una "sfida" tra fornitori di middleware per il mercato console, in cui a ogni pié sospinto vengono sottolineati quei prodotti che sono stati sviluppati con uno dei due pacchetti professionali. Entrambe le parti possono contare diverse produzioni di altissimo livello: dalla parte Criterion ricordiamo infatti Winning Eleven 5, sviluppato da Konami su PS2 in tempi record grazie a RenderWare. In casa Metro Works tengono invece a sottolineare nomi come Phantasy Star Online per Dreamcast e Kessen 2 per PlayStation 2, entrambi programmati con le rispettive build di CodeWarrior. Mentre impazza il confronto tra le due case fornitrici di middleware, e si approntano i pacchetti per Xbox e GameCube, nasce spontanea una considerazione: sono lontani i tempi in cui un solo programmatore poteva permettersi il lusso di sviluppare un gioco partendo direttamente da zero...