Il futuro della musica digitale in Italia?
Creative Labs, leader mondiale nel settore dei prodotti di digital entertainment per personal computer e Internet, ha commissionato un'approfondita indagine a livello europeo sulle tendenze emergenti nel campo della musica digitale e del Web, dedicando particolare attenzione all'impatto delle nuove tecnologie sulle abitudini dei consumatori.
Per esaminare il rapporto esistente tra le persone, il mondo dell'audio entertainment e gli strumenti utilizzati per reperire, memorizzare e riprodurre brani musicali, Creative ha affidato a MORI (Market & Opinion Research International), uno dei più importanti istituti britannici di ricerche di mercato, l'incarico di coordinare questo studio. Per la parte italiana della ricerca ci si è avvalsi della collaborazione dell'Istituto DOXA.
Lo studio in Italia ha coinvolto un campione nazionale di 2.000 casi, rappresentativo di tutti gli adulti di 15 anni ed oltre.
I risultati dello studio, presentati oggi, mostrano che nonostante la penetrazione delle nuove tecnologie sia ancora piuttosto ridotta, l'Italia si trova nella situazione ottimale per vivere il passaggio all'utilizzo di massa della tecnologia digitale con il consolidamento del ruolo già notevole svolto da Internet.
"Termini come MP3, download dal Web, lettori di audio digitale sono ormai entrati nell'uso quotidiano, confermando che la profonda trasformazione avvenuta nel settore dell'entertainment ha spinto l'Italia, come il resto d'Europa, alle porte della seconda generazione della musica digitale", ha dichiarato Michele Ieri, Marketing Manager di Creative Labs Italia. "La ricerca svolta indica chiaramente che sempre più consumatori utilizzano Internet per ascoltare la musica, non solo per motivi economici ma anche per l'estrema facilità con cui è possibile reperire i brani e accedere a nuovi generi sulla Rete o per la possibilità di creare collezioni personalizzate da riprodurre su dispositivi portatili. Queste indicazioni, che emergono dalla ricerca su un campione di popolazione, spingeranno gli operatori del mercato musicale a rivedere le politiche di sviluppo e distribuzione dei prodotti".
In Italia la tecnologia digitale ha avuto un impatto notevole sulla realtà quotidiana delle persone, con un 54% che utilizza abitualmente un telefono cellulare e un 19%, ossia circa 9,3 milioni di italiani, che accede regolarmente a Internet da casa o dal posto di lavoro o di studio.
I dati relativi all'utilizzo di dispositivi per ascoltare la musica indicano che l'approccio degli italiani verso la tecnologia audio è notevolmente mutato: il 36% del campione trova nei CD Audio almeno un elemento causa di fastidio o insoddisfazione, citando carenze intrinseche o problemi dovuti all'usura (come superfici graffiate o accumulo di polvere) o difficoltà di registrazione, sostituzione e trasporto.
Fra le modalità di ascolto, memorizzazione e archiviazione di musica alternative rispetto a quelle tradizionali, si stanno affermano il download da Internet, servizi di streaming e la creazione di compilation personalizzate su PC.
In particolare, il 20% della popolazione del Web in Italia scarica musica regolarmente, una persona su otto ogni settimana. E' interessante notare che la fascia di età che pensa di abbandonare l'acquisto di CD per passare all'ascolto e alla creazione di collezioni personali attraverso download, è quella compresa tra i 15 e i 24 anni (27%) con una percentuale significativa anche nella fascia 25-34 anni (22%).
La convenienza non è l'unico motivo che spiega la diffusione di nuovi modi per ascoltare musica e questo aspetto rivela piuttosto chiaramente come le esigenze dei consumatori italiani siano sempre più sofisticate e consapevoli. Dallo studio è infatti emerso che il 41% di coloro che procedono a download dalla Rete ritiene che questo sia il modo per conoscere nuovi generi musicali, mentre il 38% riesce a reperire brani altrimenti non rintracciabili o scarsamente diffusi. Il 37% di essi preferisce scaricare musica per ascoltare le novità discografiche prima di acquistarle e il 12% per scoprire titoli prima di amici e conoscenti.
Il 65% degli utenti che scarica musica da Internet oggi la memorizza su PC, il 51% la scarica e la ascolta a casa, il 27% crea compilation personalizzate o la trasporta con sé comodamente su lettori portatili. Il 27% degli italiani prevede di acquistare o reperire musica in formato digitale dalla Rete in futuro.
"I risultati dell'indagine danno importanti indicazioni per le scelte di coloro che mettono a disposizione i contenuti, le società che sviluppano prodotti e servizi legati alla musica e degli operatori del mercato musicale in generale e possono spingerli a rivedere le proprie decisioni di distribuzione", ha commentato Paolo Colombo di DOXA. "Oltre ad alcuni elementi di disaffezione nei confronti del CD, si nota infatti un cambiamento piuttosto deciso nell'approccio culturale al digital entertainment. Le indicazioni della ricerca voluta e promossa da Creative mostrano che l'Italia, pur non essendo attualmente il Paese più avanzato nella diffusione delle nuove tecnologie di ascolto e memorizzazione di musica, ha tutte le potenzialità per entrare nella fase dell'utilizzo di massa con l'affermazione ulteriore dell'utilizzo di Internet”.


