Il futuro degli sparatutto secondo Raven Software
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In una breve intervista pubblicata da Planet Soldier of Fortune, sito amatoriale dedicato all'omonimo sparatutto in prima persona, il project leader di Raven Software, impegnato nella realizzazione dell'atteso Soldier of Fortune 2, ha avuto modo di parlare del suo attuale progetto e di esporre, in particolare, la sua visione sul futuro degli sparatutto in prima persona. Riportiamo nelle righe che seguono proprio questo brano dell'intervista, lasciando a voi il compito di leggere la restante parte.
"Penso che quello che ci aspetta nei prossimi due anni è una qualità grafica ancora migliore (alla Doom 3) e una maggiore enfasi nella realizzazione della storia e nello sviluppo dei personaggi. Penso inoltre che assisteremo ad una ancora più marcata differenza tra la modalità single player e quella multiplayer. Sta diventando troppo pretestuoso chiedere a un solo team di sviluppo di sfornare entrambi i generi con un alto livello d qualità. Se vi ricordate non avevamo intenzione di creare il multiplayer per Soldier of Fortune 2 perché nei tempi che ci eravamo imposti il nostro team non ce l'avrebbe fatta. Alcuni si chiedono ancora se ci saremmo riusciti!"
Per chi fosse interessato ecco il collegamento all'intervista da cui abbiamo tratto questo breve stralcio. Il testo, inutile ricordarvelo, è interamente in inglese.
"Penso che quello che ci aspetta nei prossimi due anni è una qualità grafica ancora migliore (alla Doom 3) e una maggiore enfasi nella realizzazione della storia e nello sviluppo dei personaggi. Penso inoltre che assisteremo ad una ancora più marcata differenza tra la modalità single player e quella multiplayer. Sta diventando troppo pretestuoso chiedere a un solo team di sviluppo di sfornare entrambi i generi con un alto livello d qualità. Se vi ricordate non avevamo intenzione di creare il multiplayer per Soldier of Fortune 2 perché nei tempi che ci eravamo imposti il nostro team non ce l'avrebbe fatta. Alcuni si chiedono ancora se ci saremmo riusciti!"
Per chi fosse interessato ecco il collegamento all'intervista da cui abbiamo tratto questo breve stralcio. Il testo, inutile ricordarvelo, è interamente in inglese.