I videogames vincono anche in tribunale
Giornata storica, quella di ieri, che ha visto la Corte d'appello federale ribaltare una sentenza del tribunale americano di St. Louis che vietava la vendita di videogiochi dai contenuti violenti ai minorenni. L'importante sentenza ha riconosciuto i videogames come un forma di espressione e in quanto tale rientra pienamente nel primo emendamento della costituzione americana. Tra le cause della decisione c'è anche l'impossibilità di dimostrare che alcuni videogiochi particolarmente violenti possano influenzare i comportamenti dei minorenni o, ancora peggio, creare turbe psichiche negli stesso.
“Se il primo emendamento protegge i dipinti di Jackson Pollack, la musica di Arnold Schoenberg o gli scritti di Louis Carroll, non vediamo perchè le immagini, arte concettuale, suoni e musiche e video presenti in un videogioco non debbano godere della stessa protezione”. “Questa decisione rappresenta una totale e completa affermazione dei videogiochi come contenuti espressivi che hanno diritto allo stesso trattamento costituzionale di film, libri o dipinti”, ha commentato Lowenstein, “Speriamo che questa decisione fermerà coloro che in futuro vorranno usare il potere dello Stato per regolamentare forme di espressione a cui sono contrari. La volontà di controllare i contenuti espressivi di un videogioco non sarà tollerata”.


