[Eidos 2001] Altra sorpresa: Eve of Extinction
Come nel caso di Jet Ski Riders - seppur con qualche riserva in più sul versante grafico - numerosi consensi si sono concentrati attorno a Eve of Extinction, gioco d'azione e avventura programmato dal team Yuke's già autore di WWF: Smackdown. L'esperienza nelle arene del wrestling ha lasciato qualche segno anche in Eve of Extinction: il gioco infatti prevede molteplici combattimenti (con predominanza dei corpo a corpo), oltre alla soluzione di un'avventura con tanto di struggente storia d'amore annessa e character design in tema, d'ispirazione vagamente Squaresoft (precisamente stile FF VIII e FF X, ma in chiave futuristica). Che i combattimenti rivestano un ruolo centrale nel gioco lo dimostra anche la grande varietà di combo disponibili e la cura con cui complessivamente sono stati realizzati: le mosse, infatti, si ispirano alle arti marziali e sono state inserite nel gioco mediante apposite sessioni di "motion capture". Altrettanta centralità gode però anche l'arsenale delle armi, in realtà un'arma sola, chiamata "The Legacy", capace di mutarsi e di evolvere in dieci diverse conformazioni utilizzando speciali cristalli; ciascuna forma - ascia, spada, arco ecc. - oltre alla sua funzionalità di base, è dotata di un certo "carisma" che si manifesta concretamente in particolari attacchi speciali, scatenabili solo se si possiede un certo quantitativo di energia magica.
Attorno a quest'arma ruota inoltre tutta la vicenda, poiché in essa è stata racchiusa l'anima dell'amata di Josh Calloway il protagonista del gioco. The Legacy è infatti un'invenzione della Wisdom Inc, per la quale lavora anche Josh fino al momento in cui scopre che questa multinazionale sta costruendo un'arma devastante che nasce dalla fusione fra l'anima di un'uomo e gli speciali cristalli sopra citati. La Wisdom è colta dalla brillante idea di utilizzare l'anima della ragazza di Josh per il primo prototipo dell'arma: nulla di meglio per scatenare la furia di Josh che non avrà pace finché non riuscirà a salvare la sua bella. L'azione di gioco vera e propria è intervallata da scene d'intermezzo realizzate col medesimo engine 3D che muove la parte giocata, ma anche queste scene in realtà sono parzialmente interattive e ramificate: sarà necessario, infatti, in alcuni momenti ben precisi, premere il pulsante giusto al momento giusto, e in tal modo anche gli intermezzi evolveranno differenziandosi a secondo che il tempismo sia stato azzeccato o no. In sostanza, in Eve of Extinction non mancano la varietà di situazioni, neppure quella di ambientazioni (sette e ben diversificate), come del resto non mancano buone idee e buoni spunti. Quel che lascia un filo perplessi è la grafica, da un lato certamente buona, ma almeno all'attuale stadio di sviluppo, forse eccessivamente "pulita", "piatta" e "asciutta" tanto per citare alcuni termini emersi durante Eidos Conference 2001. Vedremo come si evolverà effettivamente il tutto e confidiamo che, intorno a Natale, potremo verificare ogni cosa al 100% con una recensione; nel frattempo qui trovate tutte le immagini di gioco di cui disponiamo al momento: nessuna di esse, ci teniamo a precisarlo, rende giustizia a quanto visto in azione.
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