Crash Bandicoot rimane fedele a se stesso

di Redazione Gamesurf
Fervono i lavori su Crash Bandicoot: Wrath of Cortex, quarto episodio (tralasciando i due spin off) della serie nata ormai cinque anni fa (ottobre 1996). Come ormai quasi tutti saprete, questo nuovo capitolo della saga si manterrà del tutto simile alle sue origini per quel che riguarda la struttura di gioco, dimenticando quindi le possibilità di realizzare un mondo completamente 3D e rimanendo legato al finto 3D (come Klonoa, Pandemonium e quanti altri insomma). Daniel Suarez, Senior Producer del progetto Wrath of Cortex agli studi di Traveller's Tales ha così commentato la scelta sopra riportata:
"Quando abbiamo inizialmente cominciato a concepire Wrath of Cortex abbiamo pensato a più modi per reinventare il gameplay del gioco, ma ogni volta che presentavamo i nostri sforzi durante un Focus Group, il responso era lo stesso "Questo non è Crash!". Crash ha una base di fedelissimi che, dal punto di vista demografico, è assolutamente varia ed enorme. La ragione per questo successo risiede nell'immediatezza e nella facilità di apprendimento della struttura, ma anche in un gameplay solido e coinvolgente. Alla fin fine perché avremmo dovuto riparare qualcosa che non era mai stato rotto? (espressione idiomatica inglese che suona un po' come il nostro "squadra che vince...")".

Cosa dire? Con uno sforzo non indifferente Traveller's Tales è riuscita a dare un perché a un'idea e a un modo di concepire i giochi di piattaforme che ha ormai fatto (da anni, molti) il suo tempo... E' interessante inoltre capire come, indubbiamente, Super Mario World dovesse avere qualcosa dis eriamente "rotto" se Miyamoto e soci hanno perso anni di lavoro per sviluppare Super Mario 64.