Civil War - Kirsten Dunst ha raccontato il trauma del set

Si può subire un trauma psicologico quando si interpreta un personaggio drammatico in un film di guerra

di Claudio Pofi

Kirsten Dunst ha sperimentato un periodo difficile segnato dal disturbo da stress post-traumatico, dopo la conclusione delle riprese del film Civil War di Alex Garland, bellico che dipinge un’America distopica.

Ambientato in un contesto di separatismo nazionale sotto il comando di un tiranno (interpretato da Nick Offerman), che ha depredato le istituzioni governative, vede la Dunst nel ruolo della fotoreporter Lee Smith. Insieme ad altri giornalisti militari si lancia in una corsa contro il tempo per arrivare a Washington D.C. prima che gruppi armati di insurrezionalisti invadano la Casa Bianca.

Dunst ha condiviso con Marie Claire che, nonostante le scene del Lincoln Memorial distrutto siano state girate con effetti speciali, le sequenze di azione reale infarcite di combattimenti e inseguimenti l’hanno profondamente turbata. “Un’esplosione di prova ha fatto tremare il luogo dove mi trovare e persino il trucco, nonostante fossimo distanti dal set”, ha ricordato.

Durante una scena girata nella Casa Bianca, l’attrice ha sentito l’eco della violenza reale: “Esci da un film di guerra e poi accendi la TV con le notizie di sparatorie nelle scuole”, aggiungendo di aver vissuto due settimane di stress da disordine post-traumatico: “tornare a casa e sentirsi vuoti dentro dopo una giornata di lavoro”. Dal canto suo il regista Alex Garland, noto per 28 giorni dopo ed Ex Machina, ha osservato che l'attrice ha saputo immergersi completamente nel film, vivendo intensamente ogni scena.

Civil War arriverà nelle sale cinematografiche dal 12 aprile.