Alien: Pianeta Terra e l'episodio che rivoluziona gli xenomorfi

La minaccia mortale si trasforma in qualcosa di diverso, parla Noah Hawley

di Claudio Pofi

La serie Alien: Earth si avvicina al gran finale di stagione e il settimo episodio, Emergence, ha sconvolto i fan con rivelazioni inaspettate. Non solo morti cruente e colpi di scena, ma soprattutto un cambio radicale nel modo in cui comprendiamo i leggendari alieni.

Al centro c’è Wendy (alias Marcie), che ha mostrato un’abilità mai vista prima nel franchise: riuscire a controllare una creatura aliena. Dalla sua nascita, legata all’estirpazione del polmone del fratello Joe, il legame tra i due e lo xenomorfo era rimasto misterioso. Ma ora la verità esplode: il mostro non solo evita di attaccarli, ma li difende apertamente, arrivando persino a sterminare un intero plotone di soldati della Yutani e a rispondere agli ordini di Wendy durante un’imboscata.

Comunicare non implica amicizia

Uno “xenomorfo obbediente”? Per molti appassionati sembra un’eresia, soprattutto dopo il controverso e discusso tentativo di addestramento visto in Alien: Resurrection. Il creatore della serie, Noah Hawley, ha però chiarito la sua visione in un’intervista: “Non voglio che lei abbia un alieno come animale domestico. Ma se sembra che si sia forgiata un’alleanza, quali possibilità interessanti possiamo esplorare? Trattandosi di una storia horror, non scommetterei sul fatto che finisca bene”.

Hawley ha inoltre sottolineato la differenza tra cinema e serie TV: in un film il mostro regge due ore di caccia, in una serie serve reinventarne la presenza, alternando terrore classico e nuove dinamiche narrative.