Harvest Moon: A Wonderful Life!

di
Harvest Moon:  A Wonderful Life!

Idillio videoludico

La fattoria è probabilmente il posto dove da anziani vorremmo circondarci di pace e tranquillità. Eppure, o perché non siamo anziani o perché non ne abbiamo la possibilità il tutto potrebbe rimanere solo un bel sogno. Potrebbe, ma per fortuna c'è Natsume e la sua serie videoludica più carismatica: Harvest Moon.
Era il 1996 quando il primo episodio faceva la sua apparizione su Super Famicom, appassionando e conquistando tutti i curiosi che giocandolo ne rimasero piacevolmente sorpresi. Il motivo era ed è una semplice quanto affascinante meccanica di "simulazione" agro-pastorale arricchita da situazioni ed elementi tipici del gioco di ruolo giapponese. Ovviamente di simulazione vera e propria non si tratta né tantomeno si può definirlo un jrpg puro, ma una grafica che sprizza stile nipponico da tutti i pori e soprattutto le ore passate a coltivare e allevare (per poi spendere il ricavato alle feste della comunità) rappresentano solo alcuni dei tanti motivi per cui la serie di casa Natsume merita di essere giocata e conosciuta. In Harvest Moon non vi sono traguardi da raggiungere o fini gravosi da ultimare, c'è semplicemente una vasta gamma di attività con le quali intrattenersi e divertirsi. Dalla prima comparsa ad oggi Harvest Moon ha proseguito il suo cammino su svariate console passando dal Gameboy al Gameboy color, dal Nintendo 64 (Harvest Moon 64) alla Playstation (Harvest Moon: Back to Nature) e arrivando anche sulle Playstation 2 giapponesi e nord americane (Harvest Moon: Save the Homeland). Pur non essendo una tipologia di gioco che il mercato di massa richiede a gran voce, Harvest Moon rappresenta nel suo concept un titolo appetibile ad ogni categoria di giocatore curioso. A breve, tramite la distribuzione di Ubisoft, giungeranno finalmente sul mercato europeo gli ultimi due episodi concepiti per le attuali console Nintendo, quello per Gameboy Advance (Harvest Moon: Friends of Mineral Town) e quello per Gamecube (Harvest Moon: A Wonderful Life), entrambi carichi di sorprese per i fan di vecchia data e di meraviglie per chi li sente nominare soltanto oggi.


What a wonderful life!

Le promesse di Natsume parlano di un numero di personaggi non giocanti con i quali interagire che si aggira sulla quarantina, cifra che renderà indubbiamente varia e divertente la nostra vita di campagnoli virtuali.
Abbiamo detto vita e mai termine fu più azzeccato giacchè il gioco ci seguirà per un periodo virtuale lungo trent'anni e diviso in sei capitoli (ognuno di questi collegabile ad un determinato momento della vita umana). Spendere al meglio il nostro tempo nella valle di "Forget-Me-Not" (questo il nome della pacifica località) spetterà a noi, neo possessori di un podere da gestire, arricchire e di cui andare in un futuro (si auspica il più immediato possibile) orgogliosi. Non di solo lavoro vive l'uomo direbbe il saggio ed è per questo che entra in campo il miglior legame della società civile: che ne dite del matrimonio e di mettere su famiglia?
Oltre alla consueta possibilità di corteggiare e sposare la fanciulla dei vostri sogni, questa volta alla Natsume hanno ben pensato alla possibilità di plasmare un proprio albero genealogico. Preparatevi a veder crescere nel verde della natura i vostri rampolli. Madre Natura svolgerà nel gioco il suo consueto ciclo di metamorfosi variando nell'ambiente al variare delle stagioni e presentando (ad esempio) alberi spogli e caduchi d'autunno, rigogliosi di frutti d'estate, colmi di fiori in primavera e appesantiti di candida neve durante il freddo inverno. Animali, utensili e vegetali aumenteranno vistosamente di numero rispetto al passato. Da segnalare una piccola grande particolarità per le colture dove sarà possibile creare degli ibridi e di conseguenza dar vita a nuove specie (Mendel ne andrebbe decisamente entusiasta).

Harvest Moon: A Wonderful Life!

Harvest Moon: A Wonderful Life!

Una serie dalle tinte "kawai" come Harvest Moon è pronta ad approdare su Gamecube. Un titolo la cui particolarità non va sottovalutata e il cui fattore divertimento, nel corso della sua evoluzione come serie, non ha mai deluso. Quando si propongono titoli del genere, capaci d'introdurre novità e di stimolare almeno l'interesse degli utenti non ci resta che gioire ed attendere con impazienza. Per fortuna che alla Ubisoft hanno ben pensato di non precludere a noi bistrattati abitanti del vecchio continente cotanto splendore bucolico che, con molta probabilità, saprà causare un fattore "dipendenza" da non sottovalutare.
A questo punto non ci rimane che aspettare la stagione propizia (al momento l'uscita è prevista per la prima metà di marzo), per poi buttarci definitivamente nelle gioie e nelle fatiche dell'allevamento e dell'agricoltura.