Fallout 76

Molti di noi hanno almeno una volta esplorato la Zona Contaminata del mondo di Fallout. Che sia stato in visuale isometrica o, più recentemente, in prima persona, questa serie di storie ci ha appassionato dall’inizio alla fine, regalandoci scorci di un futuro apocalittico nemmeno troppo lontano dalla realtà.

I rumor intorno a Fallout 76 hanno galoppato con la stessa velocità di un treno dell’alta velocità, complice sicuramente il grandissimo hype alimentato nei confronti di un brand importante, radicato profondamente nel mercato videoludico.

Una cosa è certa: ogni capitolo del gioco ha seguito una linea ben precisa nel corso delle sue pubblicazioni. Non è esistito, almeno fino a oggi, un capitolo che possedesse una modalità multigiocatore.

Immaginatevi lo stupore, anzi, immaginiamo noi per tutti la sorpresa nel sentire pronunciare da Todd Howard che “Fallout 76 avrà una forte componente online”. Sicuramente qualche sedia avrà tremato, perché uscire dai binari ormai conformati nel tempo può equivalere a un tragico deragliamento, con almeno qualche morto, oppure a un cambio di rotta così perfetto da far impallidire persino Barbossa mentre naviga a ridosso del Maelstrom a due dita dall’occhio del ciclone.

Per adesso stiamo di fronte a chiacchiere da bar in piena regola, anche se appoggiate da regolari filmati di gameplay, ma come si suol dire bisogna avere sotto mano almeno una porzione di gioco funzionante per potersi esprimere appieno sulla questione.

DOVE SIAMO DIRETTI?

Verrebbe naturale rispondere in West Virginia, al netto dei primi trailer che oltre a sfruttarne la piacevole colonna sonora ne confermano, dopo una serie di annunci, l’ambientazione territoriale.

La Grande Guerra si è conclusa da poco e a confermarcelo, dai primi trailer mostrati, è proprio la data di apertura del Vault-76, che avviene precisamente un ventennio dopo la fine del conflitto, nel 2097.

A rigor di date, che le Wikipedia di tutto il mondo ci salvino, ci troviamo per la prima volta a scavallare ogni titolo uscito sino a oggi, attestandoci nella linea temporale addirittura prima del Fallout isometrico uscito nel 1997, che avviene nientemeno nel 2161.

Già questo di aspetto, almeno per i più appassionati, rappresenta un terreno fertile ricco di spunti e citazioni, che potrebbe sfociare in tantissime battute di inizio legate al mondo che abbiamo imparato a conoscere nel corso delle pubblicazioni.

Territorio a parte, che Howard ci ha confermato essere quattro volte più grande dell’ultimo Fallout, veniamo alle cose serie dette in sede di conferenza. La scommessa, almeno sempre secondo Howard, è quella di creare un territorio fedele alla Virginia odierna, popolata addirittura da tutte quelle creature che appartengono alla flora e alla fauna della regione, chiaramente mutate per l’occasione dai miasmi radioattivi della guerra conclusasi da poco.

Le creature mostrate hanno una caratterizzazione tutta nuova, motivo che ci fa intendere un impegno nel diversificare l’offerta vista sino a oggi per i precedenti capitoli, ma la cosa che più ci affascina sarà come queste creature potranno interagire con noi, come attaccheranno le nostre basi e come, ancora, saranno in grado di resistere alla nostra potenza di fuoco.

ALWAYS ONLINE

Questa è una delle terminologie che spaventa spesso la community, non tanto per il concetto in sé, quanto più per le derivazioni e/o problematiche tecniche che questa caratteristica potrebbe apportare all’esperienza di gioco.

Il treno in corsa targato Fallout 76 sembra includere, come sottolineato da Howard, una modalità online capace di ospitare un numero ristretto di persone, caratteristica che lo pone lontano dalla definizione di MMO.

Il gameplay vi permetterà di affrontare la Zona Contaminata in solitaria, con tutte le difficoltà del caso, ma vi darà allo stesso tempo la possibilità di incontrare altri giocatori sparsi per il mondo, che magari decideranno di collaborare con voi oppure di farvi la pelle per depredarvi del vostro prezioso inventario.

Al netto di quanto mostrato e detto in sede di conferenza, non si capisce ancora come sarà gestita l’intera infrastruttura online, ovvero se saremo noi a invitare i giocatori all’interno di una partita o se saremo noi, dalla nostra piattaforma, a decidere se giocare online, ma il funzionamento descritto a grandi linee sembra darci la possibilità di entrare in un unico server condiviso.

Non sappiamo quanto questa “modalità” potrà appagare realmente la community legata al brand, ma il compito arduo di Bethesda sarà quello di suddividere l’esperienza, magari proponendo (dico io) una partita offline, mondo PvE e mondo PvP.

Tra l’altro, per quello mostrato in video in questi due giorni, mancano all’appello alcuni elementi portanti del combat system (come ad esempio lo SPAV) che chiaramente finirebbe per “cozzare” all’interno di una modalità online che preveda anche lo scontro tra giocatori.

Chiaramente il coraggio si nota, ed è doveroso sottolinearlo, ma è molto labile il confine tra successo e disastro, soprattutto quando si parla di videogiochi. La scommessa è quella di uscire dagli schemi tradizionali legati alla serie, ma il modo in cui intendono farlo è ancora troppo “oscuro” per capirne appieno gli attributi.

Va detto che Howard ha sottolineato come il nostro avanzamento, insieme agli oggetti accumulati e ai progressi fatti, viene mantenuto nel caso di morte. Tra l’altro il flusso di coscienza, che stiamo vivendo a qualche ora dall’annuncio di alcune caratteristiche legate al gioco, scalpita nel nostro io interiore chiedendoci a gran voce che fine abbia fatto tutta la componente ruolistica: come svilupperemo le nostre abilità? Il level-up verrà gestito alla vecchia maniera oppure subirà un drastico cambiamento?

MODALITA’ COSTRUZIONE: PROMOSSA?

Anche qui ci sono dei pro e dei contro. Il trailer dedicato innanzitutto ci fa intendere che non ci saranno, forse, le zone di costruzione legate ad alcuni luoghi prestabiliti, ma sarà invece nostro compito rimediare il tool di creazione apposito al fine di collocarlo dove più ci aggrada.

Questa particolarità stupisce perché rende liberi a 360°, non obbligandoci più a restare delimitati in zone scelte dal gioco. Purtroppo il sistema di building è stato centellinato a dovere, non si capisce come sarà gestito il menù, come potremo sbloccare gli edifici e/o quanta area di costruzione ci verrà concessa una volta posizionato il tool.

Sappiamo soltanto che, una volta piazzato, potremo decidere di costruire in autonomia o con gli amici accolti nella nostra comunità, anche se il materiale rivelato ci fa intendere che saranno più i dolori visti i continui assalti mortali rivolti verso di noi da qualsivoglia creatura (pipistrelli giganti, mutanti, gente che esce ed entra volando con esplosioni verdi).

Ma pensiamo un momento alla raccolta. Quanto saremo disposti a ricostruire tutto e a ricercare, ancora una volta, i materiali necessari per farlo? Dubbio doveroso che speriamo venga spiegato, almeno a grandi linee, magari durante un nuovo trailer dedicato.

Per il momento i siparietti divertenti ci lasciano ben sperare sulla fattura del gioco, anche dal punto di vista grafico per intenderci, ma tutto questo 4K in concomitanza delle console più performanti (PS4 PRO e XBOX ONE X) va comunque rivisto in parallelo con le versioni base. Non ci sono infatti notizie su framerate e veste grafiche, sta di fatto che i modelli poligonali dei personaggi sembrano rimasti gli stessi di Fallout 4 (e questo potrebbe far storcere molti nasi, sappiatelo).