Anteprima Marvel's Avengers: Vendicatori uniti ma un po' incerti

Dando un’occhiata molto da vicino al ventaglio di offerte dedicate al mondo Marvel, molti sono i titoli che hanno cercato nel corso degli anni di proporre un prodotto capace di intrattenere, e allo stesso tempo appagare, il fan del mondo fumettistico omonimo creato dalla Casa delle Idee, accompagnato chiaramente anche da chi si sia avvicinato grazie al MCU.

Quando abbiamo accolto il video di presentazione di Marvel’s Avengers, un piccolo brivido ha percorso il nostro animo nerd appassionato di fumetti, che non si è soltanto fermato con gli occhi a cuoricino nell’udire le magiche paroline “HULK SMASH”, ma ha studiato e aspettato tutte le dichiarazioni offerte da Crystal Dynamics e Square Enix, che non sono state proprio tanto ordinate nel rilasciare le informazioni sul prodotto.

Al netto dei due War Table pubblicati recentemente, la closed beta che abbiamo avuto il piacere di provare ci ha dato un piccolo assaggio del prodotto, che sembra affacciarsi sul mercato tra luci e ombre, insomma non proprio in linea con quello che avremmo sperato di vedere. Ma andiamo con ordine.

GROSSO GUAIO A SAN FRANCISCO

Come precedentemente ammirato in uno dei video promozionali, gli Avengers sono alle prese con una delle tante marachelle messe in atto dagli intramontabili villain di turno: durante l’A-Day, infatti, una squadra ben assortita di mercenari mette a punto un attentato ai danni del gruppo dei supereroi, dando il via a un caos dilagante che porterà, senza troppi fronzoli, alla disgregazione degli Avengers.

All’interno dell’Helicarrier dello SHIELD è infatti custodito un cristallo terrigeno che, esplodendo a seguito dell’attacco, produce quelle che vengono chiamate Nebbie Terrigene, pronte ad attivare una mutazione significativa verso chi ne viene esposto. Gli avidi lettori dei comics della Marvel sanno già di cosa stiamo parlando: tale processo eleva il potenziale Inumano presente nel DNA degli individui esposti, una continuazione di ciò che in molti siamo riusciti a vedere sul piccolo schermo con Agents of SHIELD e/o Inhumans.

Divagazioni a parte, il gioco utilizza questo momento come tutorial per istruirci sulla serie di comandi necessari a muovere i potenti Vendicatori, che differenziano il loro moveset per spettacolarità delle mosse, prendendo però come punti di incontro alcuni piccoli fattori come il contrattacco (attivabile con il R2 in un preciso momento) e l’utilizzo di tre abilità speciali anch’esse mostrate bene in evidenza nell’interfaccia di gioco.

Il codice della closed beta, subito dopo l’attacco, ci permette di prendere parte in quelle che sembrano le fasi iniziali della campagna del gioco. Kamala Khan, inumana meglio conosciuta come Ms. Marvel, appartenente al gruppo dei Champions e farà parte anche dei Vendicatori nella run All New All Different Marvel, incontrerà Bruce Banner e insieme andranno alla ricerca di Jarvis con lo scopo di riattivare l’intelligenza artificiale e scovare il nascondiglio di Tony Stark.

Le missioni sembrano presentare una struttura per obiettivi molto lineare, ci si muove dal punto A al punto B seguendo le istruzioni su schermo, mentre nel frattempo si eliminano corpose ondate di soldati dell’AIM, una famosa associazione criminale guidata da villain come MODOK (pensate che due anni fa fu riconvertita nei buoni con gli USAvengers). All’inizio tutto bellissimo, tranne per il fatto che a lungo andare perde mordente, rivelandosi estremamente ripetitivo e poco fantasioso anche per il moveset dei nemici presenti su schermo.

Si combatte senza sosta in alcuni momenti, in altri ci viene richiesto di saltare tra una parete e l’altra, ma non si avverte un reale senso di empatia e appartenenza alla storia, perdendo un po’ di quel pathos distintivo del franchise, sia che si parli di fumetti che di cinema. Utilizzare Hulk è fantastico, si spacca tutto e tutti con un pelino di goduria, ma quanto può essere triste scrivervi che dopo poco annoia?

Siamo coscienti che questa è una closed beta, lontana quindi dal prodotto finale o volutamente incompleta per scelta degli sviluppatori, ma se queste sono le premesse all’orizzonte lo scenario non ci sembra tanto roseo.

PREPARARSI AL GRINDING SPIETATO

Oltre alle missioni storia, che in questa piccola closed beta ci hanno permesso perfino di combattere Abominio (sempre con Hulk, evviva), il gioco offre quella che a tutti gli effetti sembra essere l’esperienza cardine del gioco: missioni su missioni su missioni pronte a richiedervi la pazienza necessaria a droppare l’oggetto più utile, l’artefatto più potente o l’esperienza necessaria a salire di livello e sbloccare qualche potenziamento per il nostro personaggio preferito.

Marvel’s Avengers punta tutto sulla ripetizione votata al miglioramento del personaggio, sfruttando quella componente ruolistica ormai reiterata per questa tipologia di giochi, dove il level up serve a sbloccare qualche abilità da usare in combattimento, mentre il drop degli oggetti e di varie altre risorse (come i cristalli ISO-8) servono a migliorare il nostro loadout per effettuare più danni, attivare abilità passive e molto altro ancora.

Ogni zona richiede di affrontare determinate missioni in solitaria o in cooperativa, ma sinceramente alzando un po’ la difficoltà l’effetto sembra quello di vedere un enorme caos a schermo, nemmeno fossimo di fronte all’ultima battaglia sulla Terra contro Thanos in Endgame. Come scritto poc’anzi i nemici seguono pattern di azione piuttosto ripetitivi, ma aumentando il loro numero su schermo si finisce presto per assistere a un insieme di effetti confusionari che, alla fine, ci portano a spingere continuamente i soliti tasti speranzosi di caricare abbastanza velocemente l’abilità finale per scagliarla contri i nemici di turno.

Le abilità sono tre per ogni personaggio, due standard e una finale, che non brillano per originalità ma permettono quantomeno di vedere qualche elemento di spettacolarità su schermo quando utilizzate. Continuiamo a sottolineare che se queste sono le premesse, Marvel’s Avengers rischia di essere creato ad hoc per un particolare tipo di pubblico, forse molto lontano da quello che può essere un titolo da vivere sia in solitaria che in cooperativa.

Per la seconda non è detto che si trovi una particolare collaborazione con il gruppo formato dal matchmaking, nel senso che spesso lo scopo è quello di dirigersi al punto designato, quindi qualsiasi attività collaterale sembra perdere un po’ importanza a meno che il gruppo non sia composto da amici in diretto contatto audio con noi. In quel caso, ipoteticamente, le cose potrebbero farsi molto più interessanti.

L’impressione è che ci troviamo di fronte a un prodotto votato quasi completamente al multigiocatore, condizione che non deve forzatamente far storcere il naso a tutti, ma che comunque lascia un po’ a desiderare di fronte a tutti quelli che cercano un titolo visivamente accattivante ma anche dotato di una storia intrigante e coinvolgente.

Gli amanti dei cosmetici saranno felici di sapere che ogni personaggio ha in dotazione una sorta di ladder piena zeppa di elementi estetici come skin, avatar e molto altro ancora, un modo come un altro al fine di personalizzare il proprio alter ego nel modo che più ci aggrada. Sinceramente avremmo sperato di vedere qualcosa di più, ma nulla è ancora detto di fronte a questo codice beta.

Graficamente abbiamo provato il titolo sulla nostra PlayStation 4 standard, che ha decisamente sofferto le fasi più concitate riportando su schermo anche qualche piccolo fenomeno di screen tearing.