Una spia tra noi: su SKY arriva la miniserie basata su una storia vera

Scopriamo insieme la storia vera dietro la miniserie con Damian Lewis e Guy Pearce, che in Una spia tra noi ci regalano interpretazioni memorabili

di Chiara Poli

Essere una spia significa, in buona sostanza, mentire. Continuamente. Così bene da non farsi mai scoprire. Perché ne va della tua vita, della sicurezza del tuo Paese. Delle vite dei tuoi amici.

Ed è proprio questo il punto, nella miniserie in arrivo in TV su SKY e in streaming su NOW dal 17 luglio. Una spia tra noi - Un amico leale fedele al nemico ci parla dell’amicizia fra chi, per mestiere, mente. Facendoci riflettere su come mentire non significhi non avere sentimenti, o non provarli.

La storia vera di Kim Philby e del suo amico Nicholas Elliott vuole dimostrare da un lato la difficoltà di tradire un amico più della patria, dall’altro la difficoltà di provare che due amici possono anche essersi ingannati fra loro, senza essere stati complici. Pur essendo davvero amici.

La miniserie è composta da 6 episodi. Creata da Alexander Cart adattando l’omonimo romanzo di Ben Macintyre, si basa sull’analisi di 23 anni d’amicizia fra Nicholas Elliott (Damien Lewis, Homeland, Billions) e Kim Philby (Guy Pearce, Memento, Omicidio a Easttown). Ricostruendo due vite, l’agenzia MI5 vuole scoprire se è vero che Philby sia stato una spia per il KGB durante tutta la guerra, se il suo amico Elliott lo sapesse, se il loro operato abbia causato danni irreparabili all’agenzia (e non solo).

La trama di Una spia tra noi


Nell’Inghilterra del 1963 una spia, Nick Elliott, deve incastrare un’altra spia, il suo amico Kim Philby.

Quando l’agenzia MI5 entra in possesso delle prove del tradimento di Philby, inizia a indagare contemporaneamente sull’operato di Philby e su quello del suo amico Elliott, allo scopo di capire se è stata ingannata da due delle sue migliori risorse o se una delle due sia stata così credibile da sfuggire anche all’occhio clinico del collega e amico per oltre vent’anni.

Attraverso la ricostruzione degli interrogatori a cui vengono sottoposti i due protagonisti, e una serie di flashback che ricostruiscono le fasi della loro amicizia e della loro attività spionistica dal 1940 al 1963, vengono delineate le personalità dei due uomini al centro dell’indagine, ma anche l’ideologia dell’agenzia, il clima socio-politico dell’epoca - prima, durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale - e naturalmente le motivazioni del tradimento.

Motivazioni che il romanzo di Macintyre e la cronaca, oggi, ci indicano senz’ombra di dubbio: Kim Philby, cresciuto nel ricco ambiente dell’alta borghesia inglese, ha iniziato a credere nell’ideologia comunista sovietica. Come, perché e se l’abbia fatto insieme al suo amico e collega Nicholas Elliott è l’oggetto dei 6 episodi diretti da Nick Murphy (1921 - Il mistero di Rookford).

Perché vedere Una spia tra noi


Il ritmo volutamente lento all'inizio ci presenta i due personaggi al centro delle vicende, in un crescere di tensione che aumenta in modo calibrato, un episodio dopo l’altro. 

Fin dal nostro primo incontro con Elliott e Philby (nella foto qui sopra il vero Kim Philby) veniamo proiettati nell’Inghilterra del 1963. Non solo per l’ambientazione ma anche per lo stile, l’ambiente culturale, il ritmo narrativo, l’indugiare sui primissimi piani di due attori che ci hanno sempre regalato interpretazioni memorabili, ma che stavolta sono davvero in stato di grazia.

La donna che dirige l’indagine e conduce l’interrogatorio a Elliott ha il compito di restare imparziale di fronte ai fatti ma anche il dovere di analizzare i sentimenti di Elliott per provare a capire se il suo cuore sia stato veramente spezzato dal tradimento di un uomo che pensava di conoscere, con cui credeva di condividere ciò che di più prezioso aveva - ideali e stili di vita - fino al momento in cui ha scoperto, toccandola con mano, la possibilità che due persone che condividono molto abbiano anche idee diametralmente opposte. 


Anche la loro amicizia è stata una bugia? Come in tutte le spy-story che si rispettino, anche Una spia tra noi si chiede se e quanto le persone siano state usate nel grande gioco dello spionaggio nazionale e internazionale.

Ma in questo caso la storia è vera, si è svolta in tempo di guerra e di Guerra Fredda, ha messo a confronto due mondi che allora non si conoscevano davvero, nemmeno fra loro. Poiché entrambi celavano al nemico una parte più o meno rilevante delle proprie manovre sulla scena mondiale. 

Una spia tra noi è la storia di due uomini ma anche di due mondi che si sono scontrati per decenni, proponendo due ideali di vita opposti che oggi, a oltre ottant’anni dal giorno in cui Kim Philby e Nick Elliott si conobbero, con la loro contrapposizione tornano a essere drammaticamente più attuali che mai.