Playstation VR2: la nuova generazione dell'intrattenimento

di Luca Gambino

Anche se accolto in pompa magna, l’entusiasmo per l’ingresso di Sony nella realtà virtuale è andato a spegnersi sul lungo periodo, forse vittima di una tecnologia ancora acerba e non in grado di stare al passo con altre proposte presenti sul mercato, pur rimanendo l’unico esemplare su console. Con questa seconda proposta, in uscita sul mercato italiano il prossimo 22 Febbraio,  Sony ha deciso di fare le cose in grande, puntando su un hardware di rilievo e soprattutto andando lei stessa a produrre titoli di richiamo andando ad attingere da franchise come Horizon, che ha sicuramente un appeal non indifferente sul grande pubblico.

Dentro il Playstation VR2

E che Sony abbia fatto le cose per bene lo si evince fin dalle prime battute, appena “unboxato” il set arrivato in redazione. Messi in pensione i due Playstation Move, ovvero i controller che aiutavano i giocatori a compiere le azioni all’interno dei giochi, il nuovo set pensato dalla casa nipponica si avvale dei VR Sense, due veri e propri sensori che riescono a immergere maggiormente il giocatore all’interno degli ambienti e situazioni di gioco.

Ed è proprio grazie ai due controller che inizia il setup del caschetto, capace di portarci “dentro” il gioco. Innanzitutto è bene dire che rispetto alla precedente uscita, questa volta il visore ci darà modo di effettuare il setup avendo piena coscienza di quanto ci accade intorno. Sfruttando una piccola telecamera posizionata sul visore, potremo vedere i controller nelle nostre mani (anzi, saranno evidenziati), la tv di fronte e tutto quello che ci circonda. Ed è proprio grazie a questo sistema che potremo mappare l’ambiente circostante, in modo da poterci muovere all’interno dei nostri spazi senza incorrere in spiacevoli incidenti.

Il setup è semplice ma molto accurato e tiene conto di diversi aspetti, a partire proprio dall’ambiente di utilizzo, fino ad arrivare al tracciamento oculare e alla distanza interpupillare, in modo da poter avere una messa a fuoco perfetta all’interno di un campo visivo che si estende fino a 110 gradi.  Altri sistemi di realtà virtuale arrivano addirittura a 130 gradi, ma dalle nostre prove questa leggera riduzione del campo visivo non ha creato alcun tipo di problema anche all’interno dei giochi che abbiamo avuto modo di testare.

L’aspetto audio è delegato a due auricolari che si possono fissare alla parte inferiore del visore, in modo da non essere d’ingombro durante la rotazione della testa. Il Playstation VR2 è compatibile con il formato proprietario Sony Tempest 3D, in modo da amplificare il senso di immersione, garantendo anche un’adeguata dinamica sonora ad un mondo che, letteralmente, gira attorno a noi. Probabilmente la soluzione ideale sarebbe potuta essere quella adottata anche da Meta con i suoi Oculus Rift 2, che integrano degli altoparlanti direttamente sul visore, ma probabilmente si sarebbe perso quel senso di “isolamento” che per Sony è indispensabile per entrare nell’ambiente di gioco.

Sono tutto un fremito

Proprio in tema di immersività, abbiamo ritrovato con piacere tutti i feedback aptici che ormai abbiamo imparato ad amare su Playstation 5. I grilletti dei VR Sense e lo stesso visore, vibrano restituendo al meglio le sensazioni vissute in gioco. Ed è questo un ulteriore tassello che ha evidenziato la volontà di Sony di stratificare maggiormente l’esperienza della realtà virtuale, a partire da una risoluzione più adeguata delle immagini proposte (parliamo di schermi OLED da 2000x2040 con refresh che può arrivare fino a 120 frame al secondo), ad un sonoro coinvolgente e “avvolgente” e ad un feedback che portasse il giocatore al centro dell’azione.

Quello che ci ha fatto storcere il naso è la mancanza di volontà di tagliare quel “cordone ombelicale” che lega ancora una volta il visore alla console, limitando la libertà del giocatore non tanto nel muoversi liberamente negli ambienti, quanto piuttosto nel continuo pensiero di non inciampare nel cavo di connessione. Un vincolo probabilmente dettato dalla volontà di regalare sempre un’esperienza visiva di altissimo livello, ma che probabilmente cozza con l’idea di libertà trasmessa proprio dal concetto stesso di Realtà Virtuale.

Può essere un problema legato ai costi? Rendere il visore completamente wireless avrebbe caricato ulteriormente il prezzo di vendita? Oppure Sony ha preferito regalare ai suoi utenti un’esperienza scevra dallo stress di dover interrompere un gioco per un deficit di batteria? Tutto è lecito, ma sicuramente il PSVR2 non è un’esperienza a buon mercato, dal momento che per portarvi a casa questo nuovo step evolutivo del videogioco vi toccherà sborsare la bellezza di 599€, praticamente il prezzo stesso della Playstation 5. Non esattamente a buon mercato, specialmente se si considera che all’interno non sono presenti software o demo con cui provare la bontà del sistema, anche se siamo certi che con il passare delle ore il PSN si popolerà di giochi free e demo di tutti i tipi per permettervi di scoprire un nuovo modo di vivere il videogioco.

E i giochi del Playstation VR2 ?

Come detto in apertura, la stessa Sony si è buttata nella produzione di titoli sviluppati appositamente per questa nuova periferica, con Horizon Call of The Mountain, spin off del celebre franchise di casa Guerrilla, ma ci sarà anche la possibilità di poter avere alcuni upgrade gratuiti a giochi giù presenti sul mercato, come lo stesso Gran Turismo 7 (sempre di casa Sony), Resident Evil Village e No Man’s Sky. Anche Star Wars farà parte dei giochi presenti al lancio con Tales from the Galaxy Edge, un’avventura che promette di mettervi davvero al centro del mondo creato da George Lucas. Insomma, sono davvero tantissimi gli sviluppatori che si sono messi in gioco per portare nuove esperienze in realtà virtuale, e sicuramente troverete pane per i vostri denti!