Nintendo Switch

E finalmente ci siamo: la nuova generazione di Nintendo è ufficialmente iniziata. Switch è nelle nostre mani da diversi giorni e in questo lasso di tempo abbiamo avuto, finalmente, la possibilità di testare con calma tutte le peculiarità dell’hardware. In questo articolo vi raccontiamo quella che è stata la nostra esperienza con la nuova ammiraglia Nintendo; una console ricca di fascino, non esente da difetti, che possono essere comunque limati in futuro. Gettiamoci quindi nell’analisi di Switch senza ulteriori indugi.

Switch messo a nudo

Partiamo ovviamente dal cuore pulsante dell’intero pacchetto, ovvero la console. Nel complesso l’impatto visivo ci ha convinto. Lo schermo capacitivo da 6,2 pollici è molto solido e elegante  (d’altronde anche l’occhio vuole la sua parte!). Sulla parte superiore della console trovano spazio il pulsante power, quello del volume, il jack per le cuffie e lo slot per inserire i giochi in un formato proprietario.

Sulla parte laterale di destra e sinistra si notano invece le due guide per poter infilare i due joy-con. Infilarli e sfilarvi è un vero e proprio gioco da ragazzi; in tutti questi giorni non ci è mai capitato che le due periferiche si bloccassero o avessero problemi di sorta sotto questo aspetto. A console accesa, inoltre, per capire quando il joy-con ha fatto presa, ci sarà un “click” audio che testimonierà l’avvenuta connessione con la console. Per rimuoverli invece, basterà tenere premuto un tastino sulla parte posteriore della console, e anche questa pratica l’abbiamo trovata piuttosto semplice e priva di qualsiasi tipo di complicazione.

Sempre nella parte posteriore trova invece spazio invece lo stand che, una volta aperto, permette di appoggiare lo schermo su qualsiasi tipo di superficie piana così da consentire a due giocatori di usufruire dello stesso schermo per furibonde partite a due giocatori. Sotto di esso è presente uno slot per una memoria SD, utile per ampliare la memoria della console (al momento sono supportate le micro SD, SDHC e tramite aggiornamento le SDXC). Infine, nella parte inferiore, troviamo i due altoparlanti e la presa USB di tipo C per la ricarica della console.

La base invece, per quanto funzionale, è un grosso pezzo di plastica a nostro modo di vedere non particolarmente attraente. Sul fronte della base capeggia il logo e la scritta di Nintendo Switch, mentre nell’angolo in basso a sinistra troviamo il LED che si illumina quando la console è collegata alla TV. Nella parte laterale di sinistra troviamo due porte USB a cui è possibile attaccare alcune delle periferiche che verranno messe in vendita al lancio dell’hardware, come ad esempio il Pro Controller.

Nella parte posteriore troviamo invece uno sportello che, una volta aperto, offre una serie di porte di cui una per l’HDMI Out, quella classica del blocco alimentatore e infine una terza porta USB (attualmente in grado supportare unicamente il 2.0). La parte più intrigante di questa periferica è ovviamente il vano superiore, all’interno del quale viene alloggiato Switch. Dobbiamo ammettere che, durante le nostre, prove inserimento e l’uscita di Switch sono di una comodità assoluta, ma cosa più importante, il passaggio dell’immagine dalla console alla TV (e viceversa) è automatico e immediato, senza alcun tipo di fronzolo o complicazione.

Passando alle periferiche abbiamo avuto modo di testare a fondo i due Joy-Con presenti all’interno della console. Nonostante le dimensioni contenute (102 mm X 35,9 mm X 28,4 mm). Ergonomicamente parlando li abbiamo trovato molto comodi, sia impugnati in verticale che in orizzontale; senza dimenticare che, anche dopo lunghe sessioni di gioco, non abbiamo mai avvertito crampi o altri tipi di problemi. La cosa impressionante è che questi picccoli controller sono una specie di concentrato tecnologico. Quello di sinistra è dotato del pulsante L,ZL meno, di uno stick, dei tasti direzionali, e sul lato dei piccoli SL e SR. Particolare il pulsante di cattura (che similmente ad altre console permette di fare un capture dell’immagine per poi tenerla salvata all’interno della galleria personale, e/o condividerla sui social). Quello di destra condivide gran parte della configurazione, eccezione fatta per la presenza del tasto più, dei direzionali sostituti da Y,A,X e B, e del tasto home che riporta alla dashboard della console in qualsiasi momento.

Entrambi i Joy-Con sono dotati di Bluetooth 3.0, dell’accelerometro e giroscopio e del rumble HD. Quest’ultima feature sembra davvero spettacolare, anche se in Zelda non è stata molto sfruttata. Aspettatevi qualche ulteriore aggiornamento riguardante questa caratteristica all’interno del pezzo dedicato a 1,2 Switch. Sul Joy-Con destro è inoltre presente l’NFC per gli Amiibo e la telecamera IR in grado di leggere determinati movimenti. Entrambi i “pad” sono dotati di laccetti che, attraverso le scanalature, permettono di avere i tasti SL e SR dotati di due bumber decisamene più comodi da utilizzare.


Questi, infine, possono essere inseriti all’interno di una impugnata che li trasforma in un vero e proprio pad. Pur non essendo il massimo sotto l’aspetto estetico, a livello ergonomici l’impugnatura non è per nulla malvagia, e può essere un’ottima soluzione da poter portare in giro.