Peter Pan & Wendy: perché Jude Law ha accettato il ruolo di Uncino e come mai non ha mai incontrato Campanellino

La parola in codice di Jude Law, gli scherzi sul set e l’incredibile rivelazione di Yara Shahidi: scopri tutti i segreti di Peter Pan & Wendy nel nostro speciale dedicato.

di Elisa Giudici

Peter Pan & Wendy è uno dei film live action con cui Disney celebra i suoi 100 anni. Un secolo di magia sintetizzato nella storia del bambino che non vuole crescere, stavolta interpretato da un giovane attore in carne e ossa.

Sono passati 70 anni dal lungometraggio animato che ha reso ancor più celebre e immortale il personaggio dello scrittore inglese di J. M. Barrie. In questo nuovo adattamento ci sono parecchie novità che coglieranno di sorpresa il pubblico. Alcune riprendono parti dimenticate o trascurare del testo originale, a partire dal ruolo di Wendy. Altre invece hanno a che fare con i sempre più potenti mezzi tecnologici con cui Disney può ricreare la sua magia su schermo.

Ecco cosa ha rivelato il cast di Peter Pan e Wendy alla conferenza stampa di presentazione del film, a cui sono intervenuti:

  • David Lowery - regista
  • Jude Law - Capitan Uncino
  • Ever Anderson - Wendy Darling
  • Alexander Molony - Peter Pan
  • Yara Shahidi - Campanellino

Come è stato confrontarsi con un classico animato Disney che ha più di 70 anni d’età come Peter Pan?

David Lowery - Scoprire la profondità di questa storia è stato uno shock per me. Quando ho cominciato a lavorare alla sceneggiatura mi sono detto che non sarebbe stato difficile, dato che tutti conosciamo la storia di Peter Pan e Wendy. Invece più esploravo il materiale e più mi rendevo conto che tante cose erano rimaste ai margini e, in alcuni casi, mai raccontate. Questo mi ha permesso di raccontare una storia che amiamo in una prospettiva nuova, ma ha richiesto anni di lavoro per riuscire a farlo facendo giustizia ai personaggi che già amiamo.

Immagino ti tu riferisca al fatto che il film mostra la storia Wendy, tanto quanto quella di Peter.

David Lowery - Esattamente. Già la storia originale di J. M. Barrie ha anche il nome di Wendy nel titolo, quindi sono partito da lì. Non è stato difficile, dato che da sempre esploriamo l’Isola che non c’è dal punto di vista della ragazza. In questo film mi sono concentrato ad esplorarne l’intera prospettiva.

Tra le novità di questo adattamento c’è sicuramente la figura di Capitanìn Uncino. Jude, immagino tu abbia fatto un grande lavoro a riguardo.

Jude Law - Ho seguito il consiglio di David e ho riletto il libro e lo spettacolo teatrale. Mi ha molto colpito un passaggio in cui viene detto che Uncino è l’unico pirata di cui Long John Silver abbia mai avuto paura. Sapevo quindi che doveva avere una presenza fisica importante: Uncino doveva essere una persona che mette paura e soggezione con la sua sola presenza. Tuttavia io dico sempre che il cattivo di una storia non sa di essere tale. Non mi piace interpretare personaggi che sono villain e basta. In questo caso ho avuto la possibilità di guardare alle radici di Capitan Uncino, di capire da dove derivi tutto il suo risentimento e il suo astio per Peter. Ho cercato di bilanciare questi due aspetti: Uncino doveva essere cattivo ma non troppo, avere quella sorta di aura brillante e divertente, ma non troppo.

Yara, tu interpreti un personaggio altrettanto iconico. Cosa puoi dirci di Campanellino senza anticipare troppo la sua magia al pubblico?

Yara Shahidi - Da piccola non vedevo tanta televisione, ma pensa che in famiglia hanno tirato fuori una foto di me a sei anni, vestita da Campanellino: era destino! È stata una sfida divertente. Eravamo immersi in set meravigliosi e spazi immersivi o per meglio dire…io vedevo questi set, ma ho passato la maggior parte del tempo in un garage di Burbank. Sai, per via delle dimensioni del mio personaggio e gli effetti speciali necessari ad armonizzarlo con gli altri. Oggi è la prima volta che incontro di persona Ever e Alexander, pensa. Sono passata dall’interpretare una studentessa del college in un contesto che non richiede grande immaginazione a dover immaginare tutto un mondo attorno a me.

David è stato al mio fianco dall’inizio fino alla fine, era la persona che mi permetteva di rimanere in contatto con il resto del film e del cast e mi ha anche lasciato molto spazio per creare la mia interpretazione. Il mio set sembrava una sorta di videocamera GoPro su un supporto, almeno all’occhio di chi non sa che si tratta di una tecnologia da svariati milioni di dollari (ride).


È incredibile pensare che tu non fossi sul set!

Yara Shahidi - Per fortuna mi venivano mostrate le scene in anticipo a cui poi sono stati aggiunti il mio personaggio e la mia interpretazione. Avevo molto materiale su cui basarmi.

Alexander, come ci si prepara a diventare Peter Pan?

Alexander Molony - Innanzitutto è un vero onore interpretare un personaggio che ho conosciuto e amato per tanti anni. Devo dire che Peter ha influenzato l’atmosfera generale del set. Tra una ripresa e l’altra scherzavamo molto, ci divertivamo e sfidavamo in battaglie acquatiche. In un certo senso giocare con gli altri attori mi ha aiutato a sviluppare il personaggio. Si sono creati dei legami molto forti perché prima ancora di girare abbiamo passato due mesi insieme a prepararci dal punto di vista fisico: abbiamo imparato a lottare, a usare la spada e ovviamente a volare.

Ever, cosa ti ha portato a fare l’audizione per il ruolo di Wendy?

Ever Anderson - Sin dalla sceneggiatura ho avuto l’impressione che questa Wendy fosse differente. Sin da subito volevo essere Wendy, essendo uno dei personaggi in cui mi identificavo da ragazzina, leggendo le avventure di Peter Pan. Il film trasmette molto bene le difficoltà di essere una giovane donna a inizio Novecento, le paure di Wendy legate al diventare grande certo, ma anche alle aspettative che le persone hanno nei suoi confronti. Di questo personaggio amo molto come riesca a rimanere fedele a sé stessa anche di fronte alle difficoltà che affronta. Siao io sia Alex abbiamo messo molto di noi e del nostro carattere nei rispettivi personaggi, Peter e Wendy.

David, una domanda sull’Isola che non c’è. Nella tua visione è…molto realistica? Forse è eccessivo, ma tu come la descriveresti?

David Lowery - Hai centrato il punto. Dire che è realistica non è esatto, ma volevo che fosse concreta, materica, che non sembrasse tutta creata al computer o in uno studio. Volevo girare in un posto che trovavo affascinante da ragazzo, per questo ho scelto la Scozia: era uno di quei paesaggi che da adolescente sapevano conquistarmi. Abbiamo girato tutto in quelle zone fantastiche: Scozia, Irlanda, un po’ di set anche sulle Faroe: il mix tra questi tre luoghi è diventato l’Isola che non c’è. Dopo una versione più tropicale, più hawaiana della casa di Peter volevo uno scenario naturale di questo tipo. Trovo regali nuova forza alla storia su schermo.


Jude, tu che ricordi hai di Uncino dalle tue visioni di ragazzo?

Jude Law - Non molti, non era un personaggio con cui mi identificassi, l’ho sempre trovato molto buffo. L’ho riscoperto quando mio figlio è rimasto rapito da questa storia. Si è innamorato della storia di Peter Pan quando aveva 4 o 5 anni, perciò abbiamo giocato per tanto tempo e io ero il suo Captain Uncino. È stato strano “riprendere il ruolo”, sul set. Nel film uso spesso la parola “merluzzo” (codfish in originale NdA) come insulto, ho chiesto a David di poterlo fare. Era un insulto bizzarro che mio figlio a quell’età amava moltissimo, ogni tanto quando si arrabbiava urlava “sei un merluzzo!”…è stato impossibile resistere al richiamo di questa parola, volevo usarla per insultare Peter (ride).

Leggendo il libro poi ti rendi conti di tanti piccoli particolari. Per esempio tutti immaginiamo Uncino con la sua splendida giacca rossa, ma è un retaggio del film animato. Nel libro non sappiamo come sia vestito così nel dettaglio.

Ever, in questo film tra le tante novità c’è anche un rapporto differente tra te e Campanellino. Cosa pensi di questo sviluppo?

Ever Anderson - È uno dei dettagli della storia che più mi piace. Wendy e Campanellino stavolta stringono una sorta di alleanza, si sostengono l’un l’altra.

Yara Shahidi - Io ho amato il fatto che Wendy riconosca a Campanellino il suo ruolo fondamentale, ovvero quello di consentire a tutti, Peter, di poter volare. Di solito viene dato per scontato, mentre qui Wendy, da subito, riconosce l’importanza della presenza della creatura, non la dà per scontata come Peter tende a fare.