La strage di Amityville: ricostruzione, film e fama della casa maledetta dei De Feo

Tutto sulla strage di Amityville, il tragico fatto di cronaca che ha ispirato una saga cinematografica con 15 titoli

di Chiara Poli

1974, Amityville, Long Island, Stato di New York. Mezzo secolo fa Ronald De Feo Jr., detto Butch, compie quella che diverrà tristemente celebre come “la strage di Amityville”, sterminando la propria famiglia.

Il padre, la madre e quatto fratelli furono massacrati dal ventitreenne nella casa di famiglia, destinata a ispirare la saga horror di Amityville, ispirata all’omonima strage.

Cinquant’anni di un orrore che sembra non finire mai, nemmeno dopo la morte di Ronald De Feo Jr., avvenuta per cause tutt’ora sconosciute nel 2021, nel carcere di Albany.

La strage di Amityville


Ronald De Feo, di origini italiane, era il titolare di una concessionaria d’auto che negli anni ottenne un discreto successo economico. Grazie ai proventi del lavoro, dopo aver vissuto insieme alla moglie Louise e ai figli in un appartamento a Brooklyn, De Feo acquistò la famigerata villa ad Amityville, al 112 di Ocean Drive. La famiglia vi si trasferì nel 1965, anno di nascita dell’ultimo dei cinque figli De Feo.

Circondata dal verde e affacciata sull’oceano, con tanto di rimessa per le barche, la casa sembrava la realizzazione di un sogno per la famiglia De Feo, ma era destinata a diventare il simbolo di un incubo.

Il 13 novembre del 1974, Ronald “Butch” De Feo Jr., intorno alle 3 del mattino, uccise a colpi di fucile il padre Ronald e la madre Louise, entrambi quarantatreenni, e i suoi fratelli Dawn, diciottenne, Allison, appena tredicenne, il dodicenne Marc e il piccolo John Matthew, di soli nove anni.

Circa tre ore dopo, De Feo si presentò in un bar non lontano da casa dichiarando di aver ammazzato i suoi genitori. Giunti sul posto allertati da uno degli avventori del bar, i poliziotti trovarono le sei vittime di De Feo, ciascuna nel proprio letto, sdraiata prona. Secondo le ricostruzioni degli investigatori, la signora Louise e la figlia maggiore, Allison, erano sveglie quando vennero uccise. I vicini dichiararono di non aver sentito niente.

Alla polizia, però, Butch De Feo non disse di essere l’autore della strage. Raccontò di essere scampato per miracolo alla vendetta di un killer della malavita locale - pare che il padre Ronald fosse coinvolto in attività illegali - un uomo di nome Louis Falini.

De Feo venne messo sotto custodia protettiva, ma presto le cose cambiarono: Falini si trovava fuori dallo Stato di New York al momento della strage. Così, Butch De Feo confessò.

Le prove trovate in casa, indicate dallo stesso De Feo, confermarono la sua colpevolezza.

Il movente degli omicidi: una vita di violenza


De Feo confessò di aver voluto uccidere il padre, uomo notoriamente molto severo e violento, che aveva l’abitudine di picchiare regolarmente sia la moglie che i figli. Butch era il maggiore, il primogenito, e questo lo esponeva maggiormente alla furia paterna. Nonostante i ripetuti tentativi di fuga, il ragazzo era sempre stato trovato e riportato a casa da Ronald De Feo senior. Era stato mandato dallo psichiatra per i continui litigi con il padre a partire dall’adolescenza, ma disse di non avere bisogno di un medico.

Butch era stato anche vittima di bullismo a scuola e aveva finito per diventare tossicodipendente. L’omicidio, secondo il reo confesso, sarebbe dovuto essere un modo per porre fine agli abusi, ma Butch De Feo dichiarò che, dopo aver sparato al padre, non era proprio riuscito a fermarsi. Con queste esatte parole. E così aveva ucciso tutta la famiglia.

In seguito affermò di aver sentito le voci di alcuni fantasmi che l’avevano spinto a uccidere. Il suo avvocato tentò la strada dell’infermità mentale al processo, ma la corte stabilì che, nonostante la tossicodipendenza, al momento della strage De Feo era lucido e consapevole di ciò che stava facendo.

Venne condannato a una pena di 25 anni per ciascun omicidio.

Amityville: la storia della casa maledetta


Le suggestive dichiarazioni di Butch De Feo al processo finirono per dare alla casa di Amityville la nomea di casa maledetta. Ma c’erano dei precedenti. Nel periodo di quotidiani litigi fra Ronald e il primogenito, quest’ultimo aveva minacciato di morte il padre e, pare, tentato di sparargli senza esito per un malfunzionamento dell’arma. Così Ronald iniziò a frequentare assiduamente la chiesa locale, riempiendo e circondando la villa di crocifissi, rosari e lumini e dicendo ai vicini di volersi proteggere perché aveva “il diavolo in casa”. Riferendosi, evidentemente, al figlio.

Nel dicembre del 1975, un anno dopo la strage, la villa venne acquistata dalla famiglia Lutz. I coniugi Lutz, con i tre figli di primo letto della signora, vennero visti abbandonare in fretta e furia la casa di Amityville in piena notte, neanche un mese dopo.

Un altro mese dopo, nel febbraio del 1976, i celebri coniugi Ed e Lorraine Warren (portati sullo schermo dalla saga cinematografica di The Conjuring), esperti di demoni e possessioni, visitarono la casa ripresi da una troupe, affermando di essere stati in grado di sentire la presenza di forze spaventose. Meno di un mese dopo, a marzo, gli Warren tornarono in Ocean Drive ed eseguirono una seduta spiritica, affiancati da altri esperti del paranormale e da diversi giornalisti. Ci furono malori e malesseri fra i partecipanti. Una seconda seduta spiritica venne tenuta di notte, in una delle stanze da letto, più o meno all’ora della strage. Lorraine Warren dichiarò di aver percepito la presenza di un’entità terrificante e molto forte.

Nel 1979 erano già disponibili il primo film della saga horror, Amityville Horror, e due libri dedicati alla strage, uno dei quali scritto dall’esperto di paranormale Hans Holzer, che visitò la villa nel gennaio del 1977.

La fama della casa era già alle stelle, tanto che la famiglia che l’aveva acquistata nel marzo del 1977, nonostante il cambio di indirizzo, non riuscì a liberarsi dei curiosi e fu costretta a lasciare la casa.

Nel 1987 venne venduta nuovamente, e i nuovi proprietari rifecero le famigerate finestre a semicerchio, riuscendo con tempo a vivere tranquillamente mentre la fama della casa scemava 

diversi altri libri e un secondo film, Amityville Possession (1982), un terzo (Amityville 3D, 1983) e diversi altri sequel e prequel negli anni a venire, fino a un totale di 15 film, incluso il remake del 2005.

L’ultimo film in ordine cronologico, The Amityville Murders (2018), è ambientato nel giorno della strage e ha per protagonista l’attore John Robinson nei panni di Butch De Feo. La storia vuole essere una ricostruzione dell’accaduto - di cui non ci sono testimoni eccetto l’assassino - e si concentra sulla componente soprannaturale della vicenda, ovvero il racconto di Butch delle voci dei fantasmi che infestavano la casa maledetta, spingendolo a uccidere.