Syberia: the World Before incanta anche su console

Il lascito di Benoît Sokal è un'avventura grafica da non perdere: scoprila con noi!

di Fabio Fundoni

Il lascito di Benoît Sokal è un'avventura grafica da non perdere: scoprila con noi!

 

  • Arriva su console un’avventura grafica di altissima qualità
  • Un comparto artistico mozzafiato
  • Due protagoniste per due storie che si intrecciano

Sebbene le sue opere siano state scarsamente tradotte in italiano, chi ama il fumetto d’autore non può non conoscere il nome di Benoît Sokal, artista belga che è entrato nel cuore di molti videogiocatori grazie a titoli come Amerzone e soprattutto la saga di Syberia che dal 2002 ha saputo conquistarsi una buona schiera di appassionati. Le avventure di Kate Walker hanno accompagnato per circa vent’anni giocatori di ogni età grazie a una spiccata intelligenza nel creare avventure grafiche con una propria personalità inconfondibile dove elaborati enigmi, trama affascinante e una ispirata direzione artistica sono diventati un vero e proprio marchio di fabbrica. Purtroppo però il grande Benoît ci ha lasciato nel Maggio del 2021, motivo per cui il quarto capitolo della saga, uscito nel 2022, è giunto a noi orfano del proprio creatore. Non per questo va considerato opera apocrifa, visto che il disegnatore aveva iniziato a dedicarsi allo sviluppo di The World Before già dal 2019 e ne aveva studiato praticamente ogni elemento, lasciandoci un’opera che, a tutti gli effetti, possiamo considerare come la sua eredità videoludica. Dopo aver conquistato tanti giudizi positivi su personal computer, ecco il quarto capitolo di Syberia giungere anche su console, con noi in prima fila per testarne le qualità su Xbox Series X.

Dopo le avventure dei primi tre episodi, ci ritroviamo a vivere un dualismo tra la storica protagonista, Kate Walker, la cui storia viene ripresa nell’anno 2004, e Dana Roze, una giovane musicista che si ritrova a compiere diciotto anni proprio a ridosso della seconda guerra mondiale. Sin dalle prime fasi di gioco è chiaro quanto siano legate le esistenze delle due donne, per quanto divise dalle rispettive epoche, e con l'andare avanti della trama cercheremo di fare luce anche sul loro rapporto. Diciamo subito che per quanto The World Before sia un diretto seguito dei precedenti capitoli, non è necessario averli giocati per godersi a pieno l’esperienza, nonostante il mondo di gioco sia pieno di riferimenti a quanto visto in passato. In qualsiasi momento della nostra partita potremo accedere a un riassunto degli episodi precedenti, ma visto che il “recap” offerto è davvero risicato, basterà appena a farci un’idea della storia in generale. Kate è una donna forte e curiosa, la cui vita ha avuto un incredibile cambiamento a partire dal primo episodio della saga, vivendo una continua evoluzione che ha portato la razionale avvocatessa americana a comprendere che a volte la realtà va oltre le regole della ragione, e dopo tante peripezie si ritrova prigioniera in una miniera di sale, alla ricerca di una via di fuga. Dana invece vive nell'immaginaria città tedesca di Vaghen negli anni trenta e subisce sulla sua pelle i meccanismi che hanno portato il Nazismo a conquistare il potere. 

Per quanto non vengano fatti riferimenti precisi, è impossibile non capire a cosa abbiano voluto riferirsi gli sviluppatori: Dana abita in un ghetto, appartiene al popolo vageriano che ogni giorno di più subisce l’odio del movimento nazionalista chiamato Ombra Bruna, sempre più vicino al potere politico e intenzionato a far credere che tutti i mali della nazione siano dovuti ai vageriani. Inutile dire che anche se non vengono mai citati, Nazismo e popolo ebraico sono uno dei temi principali e portano la narrazione su un livello ancora più intenso rispetto al passato. La storia è intrigante sin dalle prime battute e sarebbe un delitto spoilerarvi anche solo i primi passaggi: vi basti sapere che in breve, Kate scoprirà dell’esistenza di Dana grazie a un dipinto che mostrerà l’incredibile somiglianza con se stessa. Le fasi di gioco si alterneranno tra l’una e l’altra e ci permetteranno di vivere la storia di entrambe, sino ad arrivare a un profondo allacciamento che avrà dirette conseguenze sul gameplay.

 Quando la narrazione prende il sopravvento

Syberia: the World Before è sì un'avventura grafica, ma vede nello spunto narrativo l’elemento preponderante. Infatti gli enigmi, per quanto sempre presenti, sembrano aver perso un certo livello di difficoltà rispetto al passato. Per quanto molti di essi siano sapientemente elaborati e colmi di idee geniali, soprattutto quando legati agli automi della Voralbeg, storica fabbrica che accompagna da sempre le trame della saga, non si raggiunge il livello di difficoltà dei primi episodi, tanto che molto raramente abbiamo rischiato di rimanere bloccati davanti a uno di essi. Questi, però, fanno da perfetto collante alle vicende della trama senza mai risultare artificiosamente fuori luogo o forzati. L’avventura prosegue su binari prestabiliti e riesce a catturare lo spettatore/giocatore, donandogli una esperienza difficilmente dimenticabile grazie a tematiche adulte e una capacità narrativa in grado di trattare con malinconia ed estrema delicatezza anche gli argomenti più crudi e complicati. Dialoghi, elementi opzionali, documenti e una ambientazione particolareggiata e realistica contribuiscono a pennellare un quadro delizioso dove musiche e stile grafico rendono il tutto ancora più godibile. Non c’è il doppiaggio in italiano, ma la produzione, sebbene non “tripla A” ha comunque inserito una ottima traduzione di tutti i testi a schermo nella nostra lingua, scelta assolutamente da premiare viste le tante righe da leggere e il linguaggio utilizzato  non è certo scolastico. Molte altre produzioni avrebbero da prendere esempio.

 Ottima anche la prestazione grafica, quantomeno dal punto di vista artistico e dell’impatto dell’immagina statica, spesso evocativa e alta qualità, ma qualche problema sorge quando si tratta di animazioni, che risultano un po’ macchinose nei movimenti e ancora di più nelle espressioni facciali, soprattutto per quanto riguarda i comprimari. Il frame rate denota un numero di FPS non certo esorbitante, ma va detto che la tipologia di gioco non richiede chissà quale fluidità per risultare piacevole. Infatti Syberia: the World Before non è semplicemente “piacevole”, ma è davvero un ottimo gioco, per quanto come per la grafica, anche altri comparti abbiano difetti che si sarebbero potuti evitare, vedi la scelta di rendere i dialoghi non “skippabili”. Più di una volta ci siamo ritrovati a dover ascoltare tutto quello che un personaggio aveva da dire anche se avevamo già finito da tempo di leggere i sottotitoli, creando una certa ridondanza, al punto che se in futuro porremo le stesse domande al nostro interlocutore, dovremo nuovamente ascoltare tutta la sua risposta senza alcuna possibilità di tagliare corto.

Potrebbe sembrare un elemento di poca importanza e sicuramente non inficia la bontà del titolo, ma rimane un fattore che si poteva correggere con pochissima fatica. Ottima, invece, la scelta di mettere unicamente salvataggi automatici, in modo che se avremo lasciato qualche esplorazione indietro, una volta superata una sezione narrativa, non potremo tornare a recuperarla. Dopo un paio di volte che vi renderete conto di aver perso un po’ di “lore” del gioco, farete estremamente attenzione prima di essere troppo frettolosi andando avanti. Per quanto il tutto potrebbe sembrare fastidioso, riesce invece a renderci ancora più consapevoli di quanta attenzione meriti ogni particolare del gioco.

 Così, Syberia: the World Before porta sulle nostre console l’ultimo lavoro del compianto Benoît Sokal, ancora una volta capace di farci emozionare e accompagnarci per mano attraverso una narrazione di estrema qualità, riuscendo ad adattarla alla perfezione all’uso del controller, tanto che non si sente minimamente la mancanza di mouse e tastiera e per quanto i veterani “duri e puri” delle avventure punta e clicca potrebbero trovare poco stimolante il livello di difficoltà offerto, ci sentiamo di consigliare a tutti questo appassionante viaggio parallelo di Kate e Dana, anche a chi non si è mai avvicinato a questa saga che ha ancora tanto da dire e potrà mostrarvi l'arte di un maestro ancora troppo poco apprezzato a casa nostra.