Spider-Man 2

di Giuseppe 'Sovrano' Schirru
La speranza è quella che il giocatore non si faccia erroneamente fuorviare dall'incipit del gioco, con il tentativo dei programmatori di ricreare un ambiente 3D dove far svolazzare il nostro spiderman poligonale. Fortuna vuole che il mini livello, qualitativamente scadente, duri poco più di un minuto, per poi lasciare spazio al gioco vero e proprio. Spiderman 2, nel passaggio di piattaforma, è stato ridimensionato a un classico platform 2D, che ben poco ha da spartire col prodotto Treyarch di chiaro stampo "gtano", apprezzato sulle console a 128 bit. Peccato che lo schermo dell'N-Gage sia in grado di allestire un teatro troppo piccolo per i poteri dell'aracnoide Marvel. Per il resto, scendendo a patti con un sistema di controllo macchinoso e con alcune piccole pecche in fase realizzativa, si può tuttavia parlare di un titolo positivo. Niente di spettacolare, sia chiaro, ma almeno Spiderman 2 dopo il ridimensionamento che ha dovuto subire rimane un titolo meritevole di sufficienza.


Saltando a piè pari i discorsi relativi ai livelli in pseudo 3D, lecitamente definibili come "vergognosi", passiamo agli stage classici che compongono la modalità principale del gioco e che raggiungono il ragguardevole numero complessivo di 15. In questi, che si snodano più in orizzontale che in verticale, l'eroe in calzamaglia rossa ha modo di svolazzare sparando ragnatele, aggrapparsi a qualsiasi tipo di parete e compiere evoluzioni che solo in parte riescono a rendere giustizia alle proprie abilità. Il problema semmai consiste nel sistema di controllo, vuoi perché i movimenti del personaggio spesso e volentieri risultano approssimativi, vuoi perché col tastierino numerico della console, un numero così alto di pulsanti da premere riesce a complicare oltremodo le cose. Che poi passare da un pulsante all'altro senza problemi sia praticamente impossibile, è una storia a parte.


Approssimativi risultano anche gli scontri con i nemici: Spiderman è in grado di sferrare cazzotti e calci e volanti, così come di avvolgere i brutti ceffi con la tela per poi poterli colpire in libertà, ma la troppa superficialità dei combattimenti si traduce in un continuo pigia pigia del tasto e si conclude con un senso di amarezza non indifferente. A livello di gameplay le incertezze finiscono più o meno qua: il resto è un platform senza infamia e senza lode dove una ripetitività di fondo mina il divertimento generale. Ma se assaggiato in piccole dosi, il prodotto Digital Eclipse risulta abbastanza dilettevole. In alcune missioni l'obiettivo sarà quello di distruggere un certo numero di barili entro il limite di tempo, in altre di salvare un determinato numero di ostaggi. Altre ancora ci vedranno alle prese con i cattivoni di turno, Doc Ock, Lizard o il Dr. Octopus. Il tutto ovviamente condito da nemici da abbattere, trappole mortali, passaggi segreti e pareti su cui stare allegramente appesi.

A livello grafico, tralasciando lo scempio dei livelli in tre dimensioni, si registrano ambientazioni poco varie ma relativamente convincenti, peccato per uno scrolling non sempre esemplare. Anche il sonoro ha modo di far intendere al giocatore che il portatile Nokia possa fare di meglio, molto meglio, ma per un gioco che si accontenta della sufficienza, proporre effetti sonori nella media e qualche musichetta orecchiabile è già un pregio. Potabile.