Samurai Warriors 2: Xtreme Legends

di Fabio Fundoni
Se la katana non basta...
E' ormai da qualche anno che, a seguito del buon successo di vendite di Dynasty Warriors, anche gli eroi del Giappone feudale hanno la loro dose di massacri all'arma bianca. Siamo infatti arrivati al secondo capitolo della saga denominata Samurai Warriors, inserita nell'affascinate periodo Sengoku, epoca in cui il Giappone giunse ad una sospirata unificazione dopo decine di sanguinose battaglie, segnando di fatto il passaggio dal medioevo alla modernità.

Come ormai ci ha abituato la casa nipponica Koei, a seguito del capitolo principale, arrivano sul mercato puntualmente o quasi, le edizioni denominate “Xtreme Legends”, vere e proprie espansioni indirizzate ad aumentarne longevità e opzioni. Samurai Warriors 2 non fa eccezione, ed é dunque arrivato il momento di mettere alla prova le aggiunte che il team Omega Force ha deciso di inserire, via download, per la versione su Xbox 360 e tramite disco a se stante per PlayStation 2, ed é proprio quest'ultima che andremo adesso a sviscerare.


Ecco infatti Samurai Warriors 2: Xtreme Legends, espansione “stand alone”, cioé utilizzabile sia da chi ha sulla propria memory card un salvataggio del titolo principale, sia dai novizi del genere. Per quest'ultimi, ricordiamo che il gioco é basato sulla possibilità di impersonare un guerriero a scelta tra un folto numero di eroi più o meno famosi della storia giapponese e di lanciarsi in enormi battaglie campali contro eserciti sconfinati, composti da soldati di varia natura (spesso a fare da semplice carne da macello) e ufficiali più combattivi. Sfondo di tutto, stile e ambientazione uniscono elementi riconducibili alla tradizione orientale ad altri puramente fantasy, tra colpi segreti, magie e armi incantate.


Sei samurai in cerca d'autore
Per migliorare l'esperienza di gioco, Omega Force non é stata parca di contenuti e aggiunte. Prima di tutto, segnaliamo la presenza di 6 personaggi, alcuni totalmente nuovi, altri già visti in passato e finalmente giocabili. Appaiono così Toshiie Maeda, coraggioso ma insicuro zio del più famoso Keiji; Gracia, curiosa rampolla della famiglia Akechi; Katsuie Shibata, saggio veterano di mille battaglie; Kojiro Sasaki, maestro di spada nemico giurato del celebre Musashi; Yoshimoto Imagawa, tanto nobile quanto stravagante e Motochika Chosokabe, in grado di combattere grazie alle onde sonore del suo shamisen, una “chitarra” dell'epoca. A margine delle novità nominali, i nuovi protagonisti subentrano nel cast inserendosi alla perfezione tra le linee generali, arricchendo di spunti interessanti le trame della storia, ma non portando particolari innovazioni, al punto che possono essere senza problemi avvicinati agli stereotipi già visti e giocati in precedenza.

Tra missioni e nuove mappe, segnaliamo con particolare interesse l'inserimento di due livelli di difficoltà aggiuntivi, che si vanno a collocare ai due estremi della scala. Se quello per principianti pare quasi inutile, quello per esperti giunge come una ventata d'aria fresca per chi cerca un grado di sfida sempre maggiore, in aggiunta all'innalzamento del limite al livello d'esperienza dei personaggi, elevato dal cinquantesimo al settantesimo, con annesse possibilità di aumentare abilità speciali e skill.


Fa capolino anche una modalità originale, dove scegliendo un guerriero tra tutti quelli esistenti, intraprenderemo la carriera del mercenario, decidendo di volta in volta le missioni da accettare, con la possibilità di assumere altri samurai a farci da scorta, sempre se saremo abbastanza ricchi da permettercelo. Purtroppo però, é proprio qui che viene a mancare il gioco in cooperativa con un amico, disponibile solo nello Story Mode o nelle mappe libere.



Nulla di nuovo sotto il Sol Levante
A ben vedere, quel che ci propone Samurai Warriros 2: Xtreme Legends non é propriamente definibile come “innovazione”. Sia chiaro, non che si possa ignorare la quantità di materiale presente nel gioco ma, presa visione delle dinamiche in cui questa si inserisce, si nota come il tutto combaci con il solito trend delle battaglie epiche in salsa Koei. Come abbiamo accennato in precedenza, i giocatori in possesso di un salvataggio di Samurai Warriors 2 potranno recuperarlo, accedendo così ad un “remix” dei due prodotti che permetterà di unire opzioni e personaggi. Avendo unicamente il titolo in esame, ci si dovrà limitare a giocare solo 6 Story Mode, tra l'altro nemmeno troppo lunghi.

Tecnicamente, nulla é stato aggiunto, mantenendo un motore grafico ormai obsoleto e affetto da scalettature anche troppo evidenti e diversi problemi nella gestione dei tanti modelli poligonali sui campi di battaglia, nonostante l'aspetto mediamente spoglio di quest'ultimi. Migliore il lavoro dal punto di vista dell'audio, grazie a una buona presenza di parlato in inglese (come tra l'altro é tutto il gioco) e qualche interessante brano musicale, anche se non tutti apprezzeranno il particolare mix tra musica tradizionale giapponese e ritmi elettronici moderni.

L'evoluzione di Samurai Warriors 2, si presenta in fine come papabile quasi unicamente dai più accaniti sostenitori della serie, sempre se ancora sia vivo in loro il desiderio di passare ore tra un gameplay fatto troppo spesso dai continui attacchi alla cieca verso masse di avversari. Quanto visto non porta elementi in grado di far avvicinare altro pubblico, dato che nulla é mosso verso i fattori che da sempre sono additati come difetti congeniti di queste produzioni Koei. Chi ha già impugnato con piacere le katana dei vari guerrieri orientali, metta al vaglio l'occasione di allungare la sua permanenza tra le fila degli eserciti di Nobunaga e degli altri signori feudali, tutti gi altri guardino pure altrove senza troppe remore.