Project Motor Racing: la recensione corre in pista!

Project Motor Racing sgasa per spiccare nell'affollato mondo dei racing game:

di Fabio Fundoni

Project Motor Racing, il simulatore di guida che punta all'eccellenza

Nel sempre più fiorente panorama dei simulatori di guida arriva anche Project Motor Racing, titolo sviluppato dal team Straight4 Studios e appena approdato su PC, Xbox e PlayStation 5. Proprio su quest’ultima piattaforma ho avuto l’occasione di passare tante ore in compagnia di PMR, motivo per cui vi invito a sedervi a fianco a me, allacciare la cintura e godervi la recensione di Project Motor Racing! Stiamo parlando di un titolo che punta dritto all’utenza hardcore, dove la mission (come fa molto figo dire al giorno d’oggi) è quella di creare un’esperienza il più simulativo possibile, lasciando ben pochi spiragli a chi è alla ricerca di accessibilità e di fare, magari, una partita ogni tanto. PMR è un simulatore puro e crudo, ma non per questo ha dimenticato di pensare a un’esperienza di gioco capace di regalare spunti a 360 gradi. L’offerta si basa su vetture a ruote coperte e le categorie disponibili fanno la gioia di tutti gli amanti del genere: GT3, GT4, Hypercar, GTO (evviva, evviva!) e altre ancora, spaziando tra automobili moderne e altre che hanno fatto la storia delle corse. 

L’offerta di gioco permette di dedicarsi sia al singolo che al multiplayer, ma per prima cosa consiglio di andare subito a provare multi competitivo perché prima di poter accedere alle gare contro gli altri gamer si viene automaticamente messi davanti a un test di guida per capire se la nostra preparazione è adeguata alle gare ufficiali o se abbiamo bisogno di fare ancora esperienza prima di scendere in pista in compagnia di altri gamer, magari rischiando di combinare qualche guaio e rovinare l’esperienza non solo a noi, ma anche ad altri giocatori. La scelta è condivisibile, perché non solo avremo l’ok a entrare nelle varie partite classificate se riusciremo a compiere 8 giri su un circuito specifico entro un tempo prestabilito, ma in base al nostro comportamento riceveremo un rating che ci permetterà di correre contro altri utenti al nostro livello, fermo restando che potremo sempre ripetere la “patente” per migliorare il proprio status  sul multiplayer classificato, mentre se vorrete creare una lobby o partecipare a partite competitive, ma private, potrete giocare senza alcun problema, anche se non avrete conquistato la patente. 


Project Motor Racing, tra sfide da soli e multiplayer

Se in altri titoli l’esperienza in multiplayer rappresenta il fulcro del gioco, in Project Motor Racing il team di sviluppo si è impegnato per non tralasciare anche il comparto in singolo che è sicuramente propedeutico a sfidare il resto del mondo, ma propone anche situazioni che permettono al giocatore di mettersi alla prova contro se stesso e l’intelligenza artificiale in quelle che non sono semplici prove sul tempo o campionati asettici. Certo, non mancano i time attack con tanto di classifica online, ma possiamo anche lanciarci in gare singole dove spiccano le prove endurance, perfette per insegnarci a conoscere ogni singola vettura e il suo comportamento rapportato a pneumatici, pista e condizioni meteo.


Possiamo anche dedicarci alla carriera, dove dovremo intraprendere un’avventura imprenditoriale dove non solo guideremo, ma avremo una gestione di spese e sponsor. Si parte creandosi un profilo e decidendo se saremo un team di prima fascia (con un sacco di soldi a disposizione) o una squadra emergente (con pochissimi fondi) e da lì acquistare vetture, iscriverci a campionati e cercare di portare fieno in cascina per riuscire a permetterci di scendere in pista in altre competizioni senza finire in bancarotta. Diciamo che rispetto alla media delle carriere presenti negli odierni racing game, quella di Project Motor Racing mostra il tentativo di riuscire a dare qualche spunto in più al giocatore, per quanto non si stia parlando di nulla di rivoluzionario. Si segnala il fatto che potremo scegliere se giocare in modo più o meno hardcore, rinunciando alla possibilità di riavviare le gare e con l'intelligenza artificiale avversaria bloccata.


Naturalmente, però, che si stia discutendo di gioco in singolo o in compagnia (tra l’altro un cross platform ben funzionante), il vero protagonista è il modello di guida, ma i ragazzi di Straight4 non hanno lesinato i contenuti, con 70 vetture disponibili e una decina di circuiti su cui correre, per quanto il mitico Nurburgring sia presente in diverse varianti. Le automobili guidabili sono tutte molto differenti tra loro e prima di riuscire a dominare uno di questi bolidi dovremo imparare a prenderne le misure. Inizialmente avremo un impatto decisamente complicato con il modello di guida e anche volendo attivare tutti gli aiuti disponibili ci troveremo davanti a una situazione che richiede impegno, attenzione e un enorme rispetto del bolide su cui saremo seduti.

Mettete da parte qualsiasi velleità casual: in Project Motor Racing non c’è modo di portare a casa non solo risultati, ma anche un singolo giro di pista se non entrerete nell’ordine di idee che la guida deve essere misurata in ogni suo aspetto. Naturalmente se disabiliteremo controllo di trazione e ABS l’impresa sarà ardua a ogni curva, ma andando a osservare con più attenzione avremo a disposizione una marea di dati e settaggi da scegliere che andranno a variare il comportamento della vettura che staremo guidando: un vero paradiso per chi ama le simulazioni complete e un vero inferno per chi cerca l’esperienza casual, ma sia chiaro: Project Motor Racing nasce per chi vuole un racing realistico. Da segnalare anche la presenza di un meteo dinamico e della possibilità di scegliere tante opzioni a riguardo, con la pioggia che potrebbe portare scompiglio in pista, senza dimenticare che anche la temperatura e le condizioni dell’asfalto hanno una grande importanza sulla resa degli pneumatici.


Project Motor Racing: un modello di guida che convince!

Tutto questo in pista si sente e tendenzialmente i comportamenti delle vetture sono verosimili, sebbene nella mia vita non è che abbia avuto la fortuna di mettermi alla guida di poi così tanti bolidi da corsa (in realtà solo un paio, ma lasciamo perdere...), la resa è più che soddisfacente, tranne che per qualche situazione in cui, anche investendo molto tempo ai box, non sono riuscito a venire a capo del sovrasterzo che affliggeva alcuni dei veicoli del mio garage. Serve davvero tanta sensibilità sia nella gestione dello sterzo che in quella di gas e freni, ma riuscire a portare a casa un buon giro è una soddisfazione che ripaga tutta la fatica fatta e sebbene Project Motor Racing sia indubbiamente indirizzato all’utenza dotata di una postazione di guida con volante e pedaliera, anche con il DualSense di PlayStation 5 risulta godibile per quanto, rispetto ad altri titoli di guida, i grilletti adattivi e il feedback aptico siano meno sfruttati.

Quello che forse rovina un po’ il tutto è l’intelligenza artificiale degli avversari che potremo gestire per renderci la vita più o meno complicata in gara, ma che presenta alcuni problemi. Sia durante le sessioni di prova che in corsa sono stato più volte centrato da chi arrivava da dietro, magari per aver rallentato più del dovuto in un ingresso di curva, ma non per questo. A questo si unisce il sistema di danni, sia visivi che meccanici che non è riuscito a soddisfarmi a pieno visto che, in alcune situazioni, i problemi alla vettura mi sono sembrati più grandi del dovuto, come una bottarella a bassa velocità a un muretto che si è tramutata nella mia macchina che ha iniziato a “tirare” a sinistra costringendomi a un repentino ingresso ai box.

Sebbene ci siano alcuni fattori da rivedere, il modello di guida di Project Motor Racing soddisfa, ma altrettanto non fa il comparto tecnico, dove la grafica necessiterebbe di qualche corposa patch correttiva. Già l’impatto visivo mostra diversi problemi, non tanto sulla realizzazione dei circuiti, quanto quella delle vetture. La visuale dal cruscotto è discreta, per quanto un po’ povera di particolari, ma se si guida guardando la macchina dal fuori si notano modelli un po’ plasticosi soprattutto a causa di riflessi sulla carrozzeria generalmente mal fatti e che su alcune vetture e livree risultano davvero antiestetici. Anche i già citati danni, per quanto riguarda l’estetica, lasciano un po’ a desiderare e alcune ammaccature della carrozzeria sembrano ripetersi anche su incidenti di diverso tipo (vedi le deformazioni e i danni del paraurti).


C’è poi il problema del frame rate: Project Motor Racing punta ai fatidici 60 FPF, ma la realtà è che talvolta fa fatica a mantenerli e ve ne accorgerete soprattutto in alcune curve, dove noterete dei chiari “scatti”. Nulla di terribile, ma la sensazione di velocità va un po’ a perdersi. La situazione peggiora quando si corre con la pioggia, dove gli FPS calano ulteriormente, un vero peccato. Per quel che riguarda il sonoro, tutto è al suo posto e il rombo dei motori è reso a dovere. 

Project Motor Racing è un simulatore di guida molto interessante che sicuramente non ha avuto a disposizione un budget faraonico, ma che mostra una enorme attenzione nell’offrire ai giocatori un gameplay profondo che non fa particolari sconti a chi non vuole mettersi al volante con la voglia e la pazienza di imparare, curva dopo curva, a domare bolidi da sogno. Certo, dal punto di vista tecnico c’è sicuramente qualcosa da rivedere e in generale la perfezione è lontana, ma i ragazzi del team Straight4 hanno dato vita a un titolo che, se perfezionato, potrebbe dire la sua nel campo dei driving game competitivi, oltre che regalare soddisfazioni a chi ama dominare l’asfalto dal proprio divano di casa.