Bud Spencer & Terence Hill: Slaps And Beans 2: recensione del gioco Trinity Team

Bud Spencer & Terence Hill: Slaps And Beans 2 è il secondo capitolo del picchiaduro a scorrimento di Trinity Team

di Simone Marcocchi

Bud Spencer & Terence Hill: Slaps And Beans 2 era molto atteso da una nutrita stregua di fan che hanno comunque apprezzato il primo capitolo, ma forse ancora di più vedere su schermo Bud & Terence in una nuova epopea che prosegue la storia del primo capitolo. Scopriamo insieme se quella zattera che abbiamo visto (poco) galleggiante in mezzo al mare sarà riuscita a toccare terra.

Banana Bud (& Terence)

La prima cosa che colpisce in modo nettissimo è un doppiaggio italiano in un videogioco, perla rara e con un’interpretazione davvero ottima, tale da riportare alla memoria i film storici dei due attori che tanto abbiamo amato (e amiamo ancora) ai tempi in cui li trasmettevano in televisione (o al cinema). La sceneggiatura a sostegno delle voci è fantastica ed è come se “rubasse” continuamente delle parti da vari capitoli delle gesta di film in cui sono apparsi Mario Girotti e Carlo Pedersoli, ma con un risultato gustosissimo ed inedito, come l’avventura che si vive.

A questo non si può che aggiungere un’ispiratissima pixel art, oltre ad essere piuttosto dettagliata, che riesce a rendere abbastanza bene Terence, ma in modo perfetto il povero Bud, tanto da regalarci una commovente illusione che sia ancora tra di noi e anzi, sia tornato giovane ed insieme al suo migliore amico possa vivere un’altra avventura. A questo, e non è cosa da poco, sentire nuovamente in tutta la propria efficacia quelle note soavi delle musiche dei fratelli De Angelis, non può che sottolineare quanto il mitico duo sia a casa.

Tra schiaffi e fagioli

Ovviamente non è soltanto citazionismo puro, la storia, come dicevo, è inedita, e fa da sfondo a quello che è lo scopo principale del gameplay, ovvero un picchiaduro a scorrimento. Mi sono già espresso per il piacevole lavoro di pixel art, ma è proprio nel gameplay che, purtroppo, il gioco vacilla. Se infatti fa piacere vedere alcuni dei mini-giochi che sfruttano situazioni apparse nei vari lungometraggi, altrettanto non lo è giocarli. Questi ultimi non sono spiegati benissimo, talvolta si deve fare più di un tentativo per capire cosa fare, dall’altra risultano abbastanza elementari e quasi per nulla stimolanti, a qualsiasi livello di difficoltà si scelga di farli. La parte peggiore è proprio in quella di picchiaduro, che purtroppo è anche quella chiave di questo gioco. Io adoro il genere, pratico ancora oggi la maggior parte dei titoli apparsi nella golden age tra gli anni ’80 e ’90, ma in questo caso il Trinity Team fatica a tenere il passo.

 Tralasciando la scelta di avere situazioni in cui la telecamera si allarga al punto da vedere personaggi minuscoli (e su TV anche enormi non è il massimo), ma è proprio “menando le mani” che si vedono le increspature del sistema di combattimento. Nonostante ci siano tante mosse e tante combinazioni per eseguirle, non si ha mai quel “gusto” di renderle efficaci e la soddisfazione che si prova quando si pigiano i tasti per farle. Alcuni combattimenti poi risultano inutilmente incasinati, tra IA vacillante e caos delle risse in cui il giocatori si trova invischiato e con meccaniche di gioco che si "incastrano", rendendo l'esperienza poco fluida ed è un vero peccato, quando e soprattutto, è stato impreziosito così tanto il resto del pacchetto… che resta imprescindibile, come è giusto che sia, per tutti i fan.