Ball x Pit: Recensione di un gioco di palle e ponti

Ball x Pit è l'indie arcade a base di rimbalzi

di Simone Marcocchi

Dopo una demo che mi aveva acceso, non poco, sul potenziale di questo gioco indie, mi sono fiondato su Ball x Pit e ho capito… che non voglio più staccarmici.

A palle incatenate

Ball x Pit si presenta come un’esperienza particolare, per qualcuno (sbagliando), paragonabile a quegli indie da cellulare, dato il suo particolare gameplay basato sulla fisica da "rimbalzo" di titoli come Peggle e Arkanoid con la profondità strategica di un roguelite. Il giocatore controlla un eroe (più avanti anche più di uno) che lancia sfere contro nemici in arene sempre più complesse, dove ogni rimbalzo può fare la differenza tra la vittoria e la disfatta. Le sfere non sono semplici proiettili: possono infliggere danni, applicare effetti di stato, generare baby balls e persino evolversi in forme devastanti, cambiando di numero, di effetti e traiettorie, con la ricerca spasmodica dell'angolo giusto per moltiplicare i danni concatenati.

Ogni partita è una run indipendente, in cui si parte con un personaggio e una sfera base. Man mano che si sconfiggono nemici, si raccolgono XP e si ottengono nuove sfere, passivi e potenziamenti. Il sistema di combattimento è frenetico e caotico, ma profondamente strategico: la posizione, l’angolazione dei lanci e la gestione del cooldown delle sfere sono fondamentali. Le run culminano in boss fight impegnative, che richiedono sinergie ben costruite e una buona dose di riflessi.  Il combattimento è automatico, ma il controllo del movimento e delle angolazioni di tiro è fondamentale per massimizzare l’efficacia. Le sfere possono essere potenziate, fuse tra loro o evolute in nuove forme, dando vita a combinazioni devastanti e a stili di gioco radicalmente diversi.

Il sistema di evoluzione delle sfere è uno degli aspetti più affascinanti del gioco. Durante la run, il giocatore raccoglie XP e può scegliere se fissionare una sfera per potenziarla, fonderla con un’altra per combinarne gli effetti, oppure evolverla in una nuova sfera con meccaniche completamente diverse. Le evoluzioni più potenti includono sfere esplosive, entità che rubano vita, attacchi ad area e congelamenti a catena. Ogni scelta ha conseguenze tattiche e può determinare l’esito della run.

Le statistiche del personaggio giocano un ruolo cruciale. La salute massima, il danno diretto, la potenza degli effetti di stato, la quantità di entità generate, la velocità di movimento e la probabilità di colpo critico sono tutti parametri che influenzano profondamente il gameplay. Queste statistiche possono essere potenziate durante la run o tramite la costruzione del villaggio, offrendo una personalizzazione strategica che si estende oltre la singola partita.

Fuori dalle run, il giocatore può dedicarsi alla costruzione e al potenziamento di Ballbylon, il villaggio che funge da hub centrale. Qui è possibile edificare case per sbloccare nuovi personaggi, costruire strutture produttive per generare risorse e migliorare le statistiche, e pianificare il layout per massimizzare l’efficienza. La disposizione degli edifici è importante: una forma a U o ad anello permette di ottimizzare la produzione e il supporto. Le risorse raccolte durante le run possono essere investite in blueprint per nuovi edifici, rendendo Ballbylon un elemento strategico fondamentale per la progressione.

Il gioco offre una vasta gamma di personaggi, ciascuno con abilità e stili di gioco unici. Alcuni eroi si concentrano sul danno diretto, altri sulla generazione di entità secondarie, altri ancora sul controllo del campo o sulla resistenza. Alcuni personaggi giocano in modo automatico, ideali per il farming passivo, mentre altri richiedono una gestione attiva e precisa. La varietà è tale da permettere approcci completamente diversi, e la sperimentazione è fortemente incoraggiata.