Recensione Destiny 2: Oltre la Luce

di Carlo Mansoni

Oltre la Luce, ultima espansione dedicata al macro universo di Destiny 2 è indubbiamente una delle espansioni più ambiziose proposte da Bungie. Sebbene radicata all’interno di alcuni difetti ormai atavici per la serie, e di cui ve ne parleremo a breve, il gioco offre spunti importanti e interessanti soprattutto per quel che riguarda la lore del gioco. 

Di fatto, Oltre la Luce inaugura una vera e propria nuova trilogia all’interno di questo mondo. Un punto di partenza e ri-partenza importante non solo per i fan storici della serie, ma anche per le nuove leve attratte dallo shooter made in Bungie. 

Ambienta sul satellite Europa (splendidamente caratterizzato a livello di impatto visivo) questa campagna punterà ancora di più il dito sul concetto di giusto e sbagliato, su quelle che sono le azioni che i Guardiani devono compiere in un equilibrio precario tra Luce e Oscurità.

Inutile dire come sia centrale la figura dell’Ignota Exo che permetterà prima di manipolare e successivamente di mettere realmente nelle mani dei Guardiani l’Oscurità. Una figura talmente centrale e dirompente che mette quasi in secondo piano quella di Eramis che, pur partendo da una storia di sfondo piuttosto interessante, non riesce mai ad emergere in maniera concreta all’interno della narrazione di Oltre la Luce. Questo porta ad una figura che poteva realmente offrire spunti più interessanti ma che resta ancora ad uno sviluppo troppo sacrificato all’interno di cut scene e dialoghi.

Un peccato, soprattutto se pensiamo ad una impalcatura ludica che in Oltre la Luce offre al giocatore una serie di scelte davvero interessanti e ricche di spunti. Le missioni del gioco, nonostante qualche calo di ritmo qua e là, offrono una qualità piuttosto alta, quasi sia stata la volontà da parte di Bungie di attingere dal meglio che erano riusciti a sviluppare nelle precedenti espansione. E se ci pensate, anche questo può essere inteso davvero come un nuovo inizio. 

Ma cosa succede una volta terminata la campagna? Sostanzialmente il giocatore si troverà davanti ad una serie di attività che come sempre lo porteranno alla ricerca del loot migliore, e tra le varie cose da fare spiccano sicuramente i Settori Perduti Leggendari, delle vere e proprio sfide anche per i Guardiani più capaci.

Tuttavia, dobbiamo segnalare che ancora una volta farming e loot rimangono probabilmente l’anello più debole dell’intera esperienza proposta. Nonostante molto giocatori della community di Destiny si sono fatti il callo su questo argomento (ed in generale su modalità tanto care agli MMO) la necessità di dover rifare N volte la stessa attività nella speranza del drop cercato, rimane qualcosa che nel 2020 non può più essere accettato in maniera del tutto serena.

L’altro problema di questa espansione riguarda invece il Crogiolo, l’attività PvP che ormai tutti i giocatori di Destiny conosco. L'introduzione della nuove sottoclassi è molto interessante e divertente da giocare nel PvE, ma risulta estremamente sbilanciata - Bungie è al corrente di questo -  all’interno del PvP. Un elemento sicuramente non piacevole, soprattutto se pensiamo (e qui torniamo al farming e al loot) che per arrivare ad un determinato Livello di Potere in maniera piuttosto rapida, bisognerà cimentarsi molto all’interno del Crogiolo e nelle sue Playlist competitive. Una scelta che potrebbe non far piacere a tutti gli appassionati che vogliono evitare il PvP. 

Parlando del lato tecnico il satellite Europa risulta senza ombra di dubbio un ambiente di forte impatto. Le sue distese di ghiaccio restituiscono un misto di desolazione e misticità che aumentano in maniera sostanziale il coinvolgimento del giocatore all’interno del tessuto narrativo del gioco. 

Chiudiamo citando brevemente il raid de la Cripta di Pietrafonda. Sotto questo aspetto c’è davvero poco da reclamare (evitiamo di entrare nel dettaglio narrativo per evitare spoiler): il raid è esaltante ed estremamente godibile, con un twist finale che siamo sicuri lascerà di stucco gran parte dei giocatori.