Railroad Ink Challenge Recensione

Il gioco di Hjalmar Hach e Lorenzo Silva diventa digitale

di Simone Rampazzi

Quello dei giochi da tavolo è un mondo che non si finisce mai di scoprire fino in fondo. Per nostra fortuna in redazione contiamo persone che ne hanno fatto il proprio pane quotidiano, con tanto di enormi soddisfazioni che non stiamo qui a sviscerare, e ci sono altre che, come chi vi scrive in questo momento, ne sta pian piano imparando a conoscere le sfaccettature.

Kickstarter è sicuramente una piccola fucina da dove iniziare, grazie al suo calderone pieno di progetti in continua evoluzione, sebbene oggi nel mondo videoludico si ha l’opportunità di trovare tantissimi prodotti trasformati in linguaggio digitale, resi insomma un po’ più mainstream e accessibili anche da chi non ha magari intenzione di comprarne il formato fisico.

Da Carcassonne a Risiko, passando per Le Case della Follia o Pozioni Esplosive, oggi Horrible Guild (autori dell’ultimo prodotto citato) adattano su Steam Railroad Ink, il gioco ideato da Hjalmar Hach e Lorenzo Silva.

STRADE E FERROVIE DA UNIRE

Quando si affronta un titolo del genere per la prima volta, fa sempre comodo partire dalle basi al fine di imparare lo schema di gioco necessario per concludere una partita senza troppi danni. Il tutorial di Railroad Ink Challenge è veramente basilare e può aiutarci, grazie allo scorrere di turni filoguidati, a imparare come leggere il tabellone di gioco, nonché come posizionare le caselle corrispondenti al risultato del lancio dei dadi effettuato a ogni turno.

Come accade per la versione fisica, ogni giocatore ha a disposizione un piccolo tabellone di gioco in cui bisognerà creare un sistema di strade e ferrovie omogeneo, privo insomma di strade senza uscita o vicoli ciechi, poiché quest’ultimi verranno considerati alla fine della partita come dei punti di penalità da sottrarre al vostro totale.

La partita è composta da sette turni, durante i quali i giocatori assisteranno al tiro di quattro dadi brandizzati, contrassegnati insomma con disegni di strade e ferrovie al posto dei numeri, per poi posizionare l’immagine ricavata in una delle caselle del tabellone di gioco. Se inizialmente tutto vi sembrerà piuttosto semplice, andando avanti nei turni vi accorgerete invece che far quadrare le caselle non si rivelerà per nulla facile, soprattutto in funzione dei sette turni che vi separano dalla fine della partita e dal raggiungimento degli obiettivi posizionati nell’area superiore del vostro tabellone di gioco.

Questo puzzle game si rivela complesso al punto giusto, poiché far quadrare la situazione evitando punti di penalità è davvero una piccola sfida, che potrà essere superata con il passare del tempo giocando e imparando le possibili combinazioni ottenibili allineando correttamente i disegni mostrati dai dadi.

A rendere più “pepata” l’esperienza ci pensa lo stesso tabellone di gioco, che garantisce ai giocatori tre caselle bonus speciali su sei da utilizzare durante il corso della partita, un piccolo incentivo che può permettervi di sistemare alcune scelte sbagliate in corso d’opera, oppure di tappare una casella vuota inserendo un riempitivo utile a limitare i danni dovuti agli errori.

Questa versione digitale include al suo interno diverse modalità di gioco, emulando chiaramente la giocata intorno a un tavolo contro dei vostri amici. Nel nostro caso abbiamo avuto solo la possibilità di giocare in solitaria, sfidando per l’occasione giocatori di tutto il mondo grazie alla modalità Attacco al Punteggio, che in realtà ci fa giocare sempre da soli per entrare in una classifica di punti a fine partita.

Tra i menù di gioco sono visibili anche due espansioni per il gioco, non ancora disponibili, che dovrebbero rendere più appetitose le partite con delle caselle nuove che seguono il tema delle Foreste e dei Deserti. In termini meramente ludici, e perdonateci magari il parallelismo forse non proprio azzeccato, Railroad Ink Challenge ci ha ricordato un po’ Carcassonne, grazie alla configurazione da puzzle game che gioca tutto intorno alle previsioni di collocamento delle caselle, solo con un pizzico di casualità in più per via dei dadi.

Tecnicamente il gioco è squisitamente semplice e immediato, non richiede alcun tipo di effettistica o comparto tecnico di chissà quale entità, regalando dei buoni effetti visivi e sonori che fanno il loro compito senza strafare, emulando tranquillamente la giocata classica che si effettuerebbe con la versione fisica del gioco. Il lato artistico emerge grazie a delle colorazioni e delle linee pastello davvero piacevoli da guardare, coadiuvate peraltro da una localizzazione in lingua italiana da non considerare scontata, soprattutto in sede di tutorial per chi non dovesse masticare propriamente la lingua anglofona.

Il regolamento è semplice, quindi adattabile potenzialmente a giocatori di diverse fasce d’età, fattore che garantisce un buon livello di intrattenimento trasversale, coadiuvato da un fattore rigiocabilità notevole per via della sua natura di puzzle game. Raggiungere i punteggi più alti richiederà un certo livello di pratica e arguzia, ma con un po’ di fortuna vedere il proprio nome in cima alla leaderboard vi darà certamente qualche soddisfazione.