Monster Hunter Rise: Finalmente la versione PC

Oltre la perfezione

di Simone Marcocchi

Per quanto questa recensione si concentrerà più su questo porting, rispetto al gioco in sé, ci tengo a sottolineare che a mio avviso, come giocatore di Monster Hunter di vecchia data, ho trovato World - nonostante le più di 400 ore spese su di esso - come il capitolo più debole di tutta la produzione della serie. Su Switch infatti (oltre alle precedenti console Nintendo) ho trovato che Generations Ultimate fosse il culmine di quanto iniziato con Monster Hunter 3, tutto questo fino all'arrivato Rise. Realizzato grazie all’ultima versione del RE Engine ha un cuore pulsante che batte all’impazzata sotto l’egida nVidia e per questo svetta con una grafica e una fluidità oltre l’umana comprensione proprio su quella Nintendo Switch che ne sfrutta l’infrastruttura hardware. Ma come si comporterà su PC?

OLTRE LA PERFEZIONE
Non è solamente la bellezza di effetti particellari che in alcuni casi risultano essere nettamente migliori rispetto a World e non è nemmeno la sapiente maestria di una profonda rivisitazione dei mostri dei capitoli precedenti e in parte di World a brillare davanti agli occhi dei giocatori, è quel qualcosa ancora in più, che eleva ogni istante di gameplay a livelli altissimi e che forse non si riesce nemmeno a spiegare del tutto. Nel complesso è ovviamente inferiore tecnicamente alla qualità generale di World, soprattutto sul fronte della vastità ed opulenza estetica delle mappe, ma la pastosità della colorazione delle texture, la bravura dei grafici nella modellazione dei vari elementi degli ambienti e dei suoi abitanti, tutti adattati al nuovo motore, permettono di godere e mascherare perfettamente I limiti di un porting che sicuramente è meno impegnativo di World, ma che a livello di gameplay è decisamente superiore.

Forse grazie alle richieste di risorse inferiori per questa produzione, il team di Capcom ha potuto concentrarsi su tutto ciò che è a corollario dell’esperienza, quindi un 4K bello carico – ma non troppo pesante a livello di performance -, requisiti generali abbordabilissimi da chiunque sia dotato di hardware di fascia media e quella fluidità che se sulla console Nintendo garantiva 30 fps iper-granitici, ora può permettersi di avere 60 fps o un numero illimitato (che ha comunque senso ascrivendolo entro i limiti tecnici del refresh del proprio schermo).

Per quanto faccia sorridere ricordarlo, non è meno importante degli altri elementi il fatto che l’online sia gratuito su PC e soprattutto che il numero di giocatori arriverà molto presto a quello degli utenti Switch, con un’esperienza che al momento è solidissima, ma che andrà testata sul lungo periodo. Il matchmaking infatti non sgarra e non fa saltare alcuna connessione, resta però un pelo superiore l’esperienza su Switch, con l’avvio delle missioni in concomitanza con altri giocatori, così da associarsi direttamente nella sala d’attesa e avere un risultato più dinamico e orientato alla finalità della missione, senza dover ogni volta attendere che qualcuno voglia addentrarsi nella propria partita e per questo perde leggermente lo smalto sulla controparte di casa Nintendo.