Thor: Love and Thunder – L'edizione 4K Walt Disney Pictures HE

di Claudio Pofi

Thor Love & Thunder racconta di Gorr (Christian Bale), che ha appena sepolto la figlioletta a causa della carestia che ha messo in ginocchio il suo pianeta. Con la sola fede a sorreggere il suo spirito si presenta speranzoso al proprio dio, che invece di confortarlo lo deride e lo motiva a imbracciare la Necrospada, unica arma capace di avere ragione degli dei, eliminandolo.

Ad affrontare il “Macellatore di dei” ci penseranno Thor (Chris Hemsworth), Valchiria (Tessa Thompson), Korg e Jane Foster (Natlie Portman), malata terminale scelta dal redivivo martello Mjolnir e trasformata in Mighty Thor.

Spirito di Ragnarok

Diretto dallo stesso regista Taika Waititi di Thor: Ragnarok, questo Love and Thunder prosegue uno scanzonato percorso che però funziona meno del precedente. Misurati elementi seriosi all'interno di un delirante e variopinto racconto con un prologo il cui tono forse a qualcuno ricorderà quello delle prime battute del mediocre Star Trek V – L'ultima frontieraUmorismo e azione comunque senza stonare ma nemmeno sorprendere rispetto al più recente universo MCU portando peraltro alla luce il lato più sensibile di Thor, come diversamente accaduto nel precedente ridanciano film a lui dedicato. Orfano di patria, il figlio di Odino vaga senza una meta precisa all'interno di un tempo e una dimensione che non gli appartengono più come una volta, quando c'era una casa a cui tornare.

Nell'insieme un'avventura che finisce per accontentare più che entusiasmare, segnando la divertente entrata in scena del rotondo Russell Crowe nei panni di Zeus, mentre Christian Bale è uno strepitoso (e in parte sprecato) villain, sempre più corroso dallo spirito di vendetta. Non siamo dalle parti di uno spettacolo memorabile ma nemmeno alla deriva: mescolando hit rock in perfetto stile Guardiani della galassia, azione, frivole battute e sguardi gigioni si arriva alla fine di questo Thor: Love and Thunder consci di una sceneggiatura più incentrata sullo spettacolo circense che degna di venire ricordata negli annali Marvel.

Come si vede

Girato interamente digitale con camere Arri Alexa LF IMAX e Panavision Panaflex Millennium XL2 a risoluzione nativa 4.5K per poi giungere a un master 4K, l'edizione UHD Walt Disney Studios HE è uno spettacolo per gli occhi. Con l'inferiore compressione dinamica in virtù dell'HDR-10 che ha favorito la complessa cinematografia di Barry Baz Idoine (The Mandalorian), un viaggio multicolore e al tempo stesso interessante disco test per saggiare la profondità dei neri nella lunga sequenza in bianco e nero. Tecnicamente siamo a un passo dal podio assoluto almeno per la parte video. L'edizione UHD italiana include anche lo speculare disco Full HD/2K, nell'insieme di pari livello: la differenza tra 8 bit /SDR e 10 bit / HDR-10 qui è più che mai a vantaggio di quest'ultima se in presenza di schermi nativi 10 bit, in particolare OLED o QD-OLED.

Il formato immagine di entrambi i Blu-ray è quello cinematografico 2.39:1 (3840 x 2160/23,97p, codifica HEVC su BD-66 doppio strato), ma come ormai da tradizione Disney/Marvel le svariate sequenze realizzate in IMAX 1.90:1 non sono presenti. Ciò significa che per sala e Home Video le medesime hanno subito una “mascheratura” nella zona superiore e inferiore per una continuità del formato. La versione IMAX di questo film è disponibile unicamente sulla piattaforma VOD Disney+, anche 4K, davvero un peccato.

Come si sente

In entrambi i dischi è presente traccia Dolby Digital 7.1 canali in italiano (1.023 kbps) di dignitosa resa, dialoghi con un certo rilievo, interessante coinvolgimento e superiore apertura per i canali surround laterali e posteriori, subwoofer con una certa profondità. Il Dolby ATMOS inglese 7.1.4 è certo superiore e capace di regalare più di una transizione molto efficace, con irruenza e ricchezza di particolari, ma non siamo davanti a un risultato di assoluta eccellenza. Come per la traccia 7.1 l'ascolto palesa svariati contenuti discreti e distribuiti che vorticando oscillano in misura frenetica, replicando almeno in parte il sound design.

Extra

C'è da divertirsi a partire dal commento del regista per tutto il film, a seguire: focus su Thor e Mighty Thor (6'), la performance di Christian Bale (6'), il lavoro del regista (8'), errori sul set (3'), circa 8' minuti di scene tagliate. Sottotitoli in italiano.

Da collezione una bellissima cartolina lenticolare con replica del poster.