Lego Movie

di Roberto Vicario
Doveva succedere prima o poi: i mattoncini nati in Danimarca e il cinema, due universi che entrano (finalmente) in collisione. Precursori di questa "fatalità" sono stati i tantissimi giochi sviluppati da Traveller's Tales, oppure i filmati LEGO “fan made” che proliferano sul tubo ispirati a brand famosissimi. Dimostrazione che il mondo LEGO, ha l'abilità di amalgamarsi con estrema facilità a qualsiasi tipo di media.

Quello che ne é uscito é The LEGO Movie, un film scritto e diretto da Phil Lord e Christopher Miller. I due registi americani - provenienti dal mondo della pubblicità - hanno già dimostrato le loro doti con prodotti di successo come 21 Jump Street o il film di animazione Piovono Polpette. Prodotti, per certi versi coraggiosi, che facendo leva sull'alto contenuto di comicità, hanno cercato di scardinare le convenzioni del genere, puntando ad offrire esperienze originali.

Il carisma dei mattoncini
The LEGO Movie ci racconta la storia di Emmet, un comunissimo omino LEGO, che passa la sua vita subendo passivamente e con una patina di finta felicità quello che la società gli impone. Regole ferree scritte su dei manuali, che tanto richiamano quelli che chiunque abbia comprato una confezione dei colorati mattoncini, ha trovato al suo interno. Tutto cambierà quando Emmet scoprirà di essere il “prescelto”, un ruolo che lo porterà a vivere un'avventura incredibile, in compagnia di uno sgangherato gruppo di amici - più o meno famosi - e che come tradizione vuole, vedrà in gioco il destino del mondo.

Da canoni abbastanza comuni parte infatti questa avventura: c'é un buono, ci sono degli aiutanti, c'é un cattivo ed il destino del mondo in gioco. Un incipit che, soprattutto nella prima parte del film verrà piacevolmente stravolto, utilizzando in maniera creativa elementi che nella cinematografica del genere cartoon (legata principalmente ad una frangia più giovane) hanno avuto ruoli sempre precisi.


Libera creatività. Questa é la parola d'ordine che regna per tutti i 100 minuti di film. I registi hanno infatti dimostrato come l'essere legati ad un brand non significhi rimanerne schiavi in termini di contenuti. The LEGO Movie é infatti un concentrato di gag che sfruttando dialoghi, gestualità ed il carisma dei personaggi più famosi, offrendo un crescendo di comicità genuina ed in alcuni casi al limite del no sense puro. Una semplicità condita con dei tocchi di classe che solamente i più adulti saranno in grado di cogliere. A questo si aggiungo un sacco di citazioni provenienti dallo stesso mondo LEGO (l'astronauta anni '80 é una vera chicca per appassionati) e dalla cinematografia, grazie alla possibilità di attingere a piena mani dalle innumerevoli licenze di cui Warner - produttrice della pellicola - é in possesso. Anche in questo caso i registi riescono ad essere dissacranti, mettendo al servizio della comicità tutti i potenzialità limiti di un personaggio, rendendoli dei veri e proprio strumenti di ilarità.

Ma proprio quello che risulta essere l'elemento più riuscito dell'intera pellicola é anche il suo più grande limite. Lentamente, infatti, il film inizia a perdere mordente, trasformandosi a conti in un prodotto che vedendo mancare sostanza narrativa, ha la necessità di affidarsi totalmente alle gag dei vari personaggi - comunque sempre costanti e travolgenti - per rimanere a galla. Quando però tutto sembra perduto, arriva un finale con un bel colpo di scena, che regala una morale semplice ma non scontata, in grado anche di insinuare un'interessante quesito nella mente dello spettatore.

A cospargere di ulteriore interesse una pellicola sicuramente fuori dall'ordinario, vi é anche una realizzazione tecnica che, sfruttando per metà la computer grafica e per l'altra metà la tecnica dello stop motion, riesce a mettere davanti agli occhi dello spettatore un prodotto incredibilmente vivace, particolare, lontano anni luce da altre realizzazioni simili, sia in ambito di CG che di utilizzo della tecnica dello stop motion (tanto cara a registi come Tim Burton). Fumo, fuoco, fiamme e tanti altri effetti, oltre al movimento dei personaggi, vi daranno la sensazione di avere davanti agli occhi uno di quei tanti set che sicuramente, durante la vostra infanzia, avete avuto modo di costruire.

Ecco, nonostante The LEGO Movie, non sia scevro da critiche o limiti, ha la forza di riuscire a farsi apprezzare per la sua genuinità, per la volontà di osare da parte dei registi, che offrono allo spettatore una visione quasi “anarchica” di un universo fin troppo schematico - esattamente come quello che vuole il cattivo del film -. Concetto che, se vogliamo, può essere tranquillamente traslato anche nella nostra vita quotidiana.


Insomma, un brand movie che piacerà a tutti: dai più piccini che avranno modo di ridere davanti a simpatiche battute, sino a spettatori con qualche primavera in più sulle spalle, che oltre a qualche spontanea risata, troveranno interessanti spunti di discussione da sviluppare. Una pellicola sincera, diretta, che lascia spazio alla fantasia, proprio come quei semplici mattoncini che ci hanno tenuto compagnia durante l'adolescenza.