Il Libro della Giungla

di Roberto Vicario
Il Libro della Giungla, per Disney, rappresenta più di un semplice lungometraggio animato, e più precisamente il 19 della sua lunga carriera. Il film é stato infatti l'ultimo prodotto da Walt Disney in persona, morto proprio durante la lavorazione di questo cartone.

Uscito nel 1967, ed ispirato al romanzo dell'inglese Rudyard Kipling, il film d'animazione fu un incredibile successo di pubblico e di critica. In questo lasso temporale si sono succeduti seguiti (animati) e remake (in live action), ma é a distanza di quasi cinquant'anni dall'originale che la casa di Topolino ha deciso di tornare a raccontare questa incredibile storia, affidandosi alla regia di Jon “Iron Man” Favreau e soprattutto ad una incredibile CGI.



Nel cuore della giungla



La storia de Il Libro della Giungla la conosciamo praticamente tutti. Il piccolo Mowgli si ritrova disperso nella giungla e in suo aiuto arriva la pantera nera Bagheera (Toni Servillo) che lo affida ad un branco di lupi e più precisamente alla cucciolata della lupa Rashka (Violante Placido). Qui il cucciolo d'uomo vive come un vero e proprio animale ed in totale tranquillità, imparando giorno dopo giorno la legge della giungla. Pace che però verrà rotta dalla temibile tigre Shere Khan che vuole prendersi a tutti i costi la vita di Mowgli prima che diventi un uomo adulto e si trasformi in un pericolo per gli abitanti della giungla…

Il lavoro svolto da Favreau ci ha pienamente convinto. I cento minuti che compongono la pellicola in live action scorrono veloci e appassionano sia gli occhi degli spettatori più piccoli quanto quelli dei più adulti. Fedele a personaggi e buona parte della storia il regista di New York ci mostra una giungla dalla doppia faccia: da una parte colorata e divertente e dall'altra cupa, profonda e misteriosa.

Una stile e una fotografia che servono anche a dettare i tempi della pellicola, con personaggi che riprendono quelli del lungometraggio animato e che, grazie ad una delle migliori CGI mai viste al cinema, riescono a trasmettere ancora più carisma, personalità ma soprattutto veridicità. Vale davvero spendere più di un minuto sulla realizzazione degli animali, dato che il compito di rendere credibili delle bestie pelose parlanti realizzate interamente al computer, é stato probabilmente l'ostacolo più difficile che la produzione ha dovuto superare.



La missione però é stata superata brillantemente e quelli che vediamo su schermo sono animali che, pur essendo in grado di parlare, si comportano in maniera estremamente credibile, tutti fedeli alle movenze delle rispettive razzo, riuscendo a trasmettere moltissimo quella sensazione animalesca allo spettatore. La ferocia della tigre, la maestosità degli elefanti (qui rappresentati come dei veri e propri Dei) e la simpatia dell'orso Baloo sono tratti che si possono percepire anche semplicemente osservando i gesti estremamente naturali che vengono compiuti sullo schermo.

Non mancano poi i riferimenti - più che espliciti - a determinati momenti che hanno reso famoso il cartone animato. Vi ricordate gli occhi ipnotici del pitone Kaa (Giovanna Mezzogiorno), o il viaggio di Mowgli sul fiume seduto sulla pancia di Baloo (Neri Marcoré)? il regista ha deciso di omaggiare il prodotto originale proprio riponendoli all'interno del live action.



CGI che é stata sfruttata in maniera estremamente intelligente anche per la scenografia, così da dare una maggiore profondità alla giungla stessa e regalarci degli scorsi visivi impressionanti che per una volta vengono finalmente esaltati da un 3D mai fastidioso. Ci troviamo davanti così ad un film che riesce ad alternare in maniera convincente tutti quello a cui i classici Disney ci hanno abituato: sentimenti, azione, avventura e ovviamente le immancabili canzoni. Fedele alla volontà di omaggiare il film originale, anche in questo caso Favreau ha inserito due dei brani che hanno reso famoso Il Libro della Giungla: “Lo Stretto Indispensabile” e “Voglio Essere come Te”.

Proprio quest'ultimo pezzo é cantato da uno dei personaggi che più ci ha sorpreso, il re delle scimmie King Louie, doppiato da uno bravissimo Giancarlo Magalli. Il momento che vede l'incontro tra l'imponente Re e Mowgli é tra i migliori di tutti il film, nonché il preludio alla scena action a nostro modo di vedere più riuscita dell'intera pellicola.

In sostanza non si può dire davvero nulla di negativo riguardo a Il Libro della Giungla. Il lavoro svolto da regista e sceneggiatore rispetta l'originale e allo stesso tempo lo arricchisce sfruttando tecnologie che fino a cinquant'anni fa erano impensabili. Riderete grazie a Baloo, vi emozionerete con i discorsi di Rashka e vi farete spaventare dalla furia di Shere Khan. Quello che Disney ha confezionato é un viaggio nel cuore della giugla emozionante e da intraprendere no solo con gli occhi ma anche con il cuore. Il modo perfetto per tornare ad emozionarsi, ancora una volta, con la storia di Mowgli, oppure, per farla conoscere anche ai più giovani che ne rimarranno sicuramente affascinati.